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 alla c. ci si prende di più (?) 
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Osservate un po’ di yabusame su YouTube.
Vi accorgerete che il sofisticato tiro con lo yumi si trasforma in qualcosa di molto simile a quello descritto da Magin.
Il tiro al petto gode di maggior stabilità e viene quasi sempre preferito per il tiro da cavallo in corsa a breve distanza.
Se dovessi dare un titolo di tecnica istintiva per eccellenza, questa andrebbe al tiro di Magin.
Impossibile traguardare il tiro da quella posizione.
Da qui anche il suo limite alle lunghe distanze, che generalmente sviluppano una altra tecnica.


17/01/2018, 8:35
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ciao Ligera ... si alla ... "carolingia" :lol: ;)


Cita:
I materiali usati, anche se con tecnologie diverse, sono corno- legno- tendine, ricordano qualcosa?

non son esperto di arceria americana ma se ho ben capito l'utilizzo di tendine e altri materiali "da compositi" sono diffusi nella parte occidentale- nord occidentale dell'america settentrionale ... non è che per caso risentono dell'influenza asiatico-siberiana più che del cavallo? chiedo a chi ne sa qualcosa ...



vien quindi da pensare che il tiro "alto" si è sviluppato (nel medioevo) per forza di cose per poter gestire archi che dovevano essere sempre più potenti ed efficaci ...


17/01/2018, 10:07
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Il cavallo fu introdotto nel nuovo continente dagli Spagnoli, per cui credo che tu intraveda giustamente. Non è solo una questione di cavallo.
Credo che portare la cocca al viso sia, come dicevo, maggiormente legato legato alla necessità di traguardare il bersaglio. Questo avviene quando si passa dal tiro a breve distanza (da caccia o dal carro da guerra) a distanze doppie o triple.
Una necessità di guerra.
Non si tira a quelle distanze ad un animale.
Non saprei individuare esattamente un periodo storico, ma nemmeno un punto geografico.
Credo che anche l'arcieria orientale e mediorientale abbiano poi subito questo percorso forzato.
Ma il trazionare al petto, secondo me, non è mai stato abbandonato.
Anche perché, anche se si traziona verso il petto, si può allungare ben oltre al petto. Non ne farei quindi necessariamente un fatto di potenza pura, ma proprio di precisione alla lunga distanza.
Al petto è più immediato, anche da apprendere.
Il tiro sportivo, che deriva dal tiro da guerra e predilige distanze abbastanza significative, ha certamente ereditato la tecnica di base del trazionare al viso, evolvendola poi in funzione dei materiali e dei libbraggi volti a favorire solo la massima precisione.
(Ed è così che l'abbiamo ereditata).

Resta la domanda sulle tecnologie costruttive dei nativi, di cui conosco poco e che lascio descrivere ad altri meglio informati.


17/01/2018, 18:06
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Ma il trazionare al petto, secondo me, non è mai stato abbandonato.


si se diamo credito all'iconografia occidentale tra '400 e '600 sono ancora numerosissime le immagini di chi tira ancora alla "vecchia maniera".


17/01/2018, 19:19
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Se desiderate approfondire questo tipo di tiro, abbiamo in Italia una persona che ci prende a cavallo, a piedi e in qualsiasi altra posizione uno possa immaginare. Si tratta anche di un ottimo maestro.
Celestino.
Una volta faceva dei seminari di qualche giorno, bellissimi, da lui sul Lago di Cei.
Chissà se li tiene ancora...


18/01/2018, 2:49
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nel 'Quattrocento comunque c'era già chi l'arco lo usava ormai solo per sport e tirava così:

Allegato:
1472 Germania.jpg


la chiave del tiro da guerra invece, al di la di tipo di archi e stile, credo sia nelle parole di Vegezio nel suo "L'arte della guerra":

"... mentre con gli occhi e insieme la mente mirino al bersaglio e scaglino i dardi con precisione ..."

altra cosa rispetto al tiro "mirato"


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18/01/2018, 11:49
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Io personalmente mi trovo meglio con il buon vecchio Ascham, che rispetto a Vegezio passa però per ragazzino:

1 - Tira diritto
2 - Calcola la parabola

Mentre il punto 1 riesco a farlo benino anche al petto (dipende principalmente dalla posizione), il punto 2 al petto non riesco bene.
Chissà allenandosi cosa succede. A vedere gli arcieri della tapesserie, loro ci provano a parabolare al petto, almeno un po'... ma non mi fido troppo delle immagini, come sapete, se non come conferme.
In genere, con materiale storico, direi che dopo venti, venticinque metri al massimo e poi il punto 2 comincia a dire la sua. Per me, significa andare preferibilmente al viso.
Ma non escludo che alzando il libbraggio a 120 - 140#, la distanza efficace del tiro al petto, in linea retta, possa arrivare anche a trenta forse addirittura quaranta metri.
Dipende molto anche dal peso della freccia che si tira.


18/01/2018, 17:33
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Cita:
1 - Tira diritto
2 - Calcola la parabola


ma questi sono i fondamenti del tiro sportivo ... Ascham non era un arcere "da guerra" e questa ne è la prova


18/01/2018, 20:46
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Arco in verticale come da iconografia proposta o orizzontale?
Presa "mediterranea" o pizzicata tra pollice e indic
Avete mai notato che se date un arco a chiunque non ha alcun rudimento al 98% pizzicherà così la corda per aprirlo.
(Scusate le forma ermetica ma la utilizzo per lasciare più spazio a @Oliviero)


18/01/2018, 21:55
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Ascham è certamente arciere sportivo.
Indovinate da dove nasce il suo stile di tiro e per quale motivo viene così caldamente sponsorizzato dai reali inglesi?!?
Finché mettiamo rigide etichette, non riusciamo a comprendere un fenomeno così articolato e complesso che ha larghe aree di sovrapposizione. Gli arcieri da guerra nascono dalla caccia.
...e quelli spirituali dalla guerra, esattamente come gli sportivi.


19/01/2018, 0:52
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