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 alla c. ci si prende di più (?) 
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Oggi, dopo praticamente più di un anno di inattività “tiratoria” siamo tornati al campo da tiro per vedere cosa succedeva. Ne ho voluto approfittare per sperimentare uno stile di tiro che non avevo ancora utilizzato, cioè il tiro basso con poco allungo che si vede spessissimo sulle iconografie più antiche (vedi figure). Ho usato un archetto tipo Burg Elmendorf e tre vecchie frecce blunt corte per evitare di perdere le poche “normali” rimaste. In pratica un tiro alla “c. di cane” come si diceva anni fa o “alla carlona” come si diceva ancora prima … per chi lo vede dal di fuori. Ci son rimasto di stucco … Non son mai stato un buon tiratore ma ci ho preso (tiri corti … da 20 a 40 mt ca) più di quando tiravo alla vecchia maniera. Penso che valga la pena continuare a sperimentare questo metodo veramente divertente


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14/01/2018, 16:55
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
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Beh, se quaranta metri è un tiro corto, tanto male non devi essere...
:lol: :lol:

Battute a parte, sei davvero uno dei pochissimi che conosco privi di preconcetti.
Magari ti incavoli, perché la pensi diversamente.
Ma provi, caspita, poi guardi i documenti e tiri le tue conclusioni.
Magari diverse da tutti gli altri.
Magari poi le cambi.
Nel panorama dei nostri scienziati arcieri , c’è ne vorrebbero davvero di spregiudicati Magin.

Ishi tirava così.
Come credo molti cacciatori che cacciano per mangiare e che sanno avvicinarsi alle loro prede con archi corti, compatti e leggeri.
Ma anche con gli archi lunghi, fatti per tendere all'orecchio, se vuoi essere veloce a pochi metri, tiri così.

Oggi abbiamo un sacco di preconcetti su come si tirasse allora.
Cerchiamo IL modo con cui si tirava con l'arco medievale.

Fra duecento anni, quando oramai tutte le interfacce alle macchine elettroniche saranno da tempo vocali, sai le teorie che faranno gli archeologi su IL modo con cui usavano le antiche tastiere dei computer.
Poi troveranno un vecchio manuale di dattilografia e affermeranno che tutti esercitavano accuratamente i mignoli per essere più efficienti in battitura.
Vagli tu a spiegare che tanti validi giornalisti battono i tasti alla velocità della luce usando meno della metà delle dita che hanno a disposizione e che in qualche caserma c’è ancora qualche vecchio appuntato che ne usa due.
...Si. Una per mano.
E i verbali li fanno alla grande anche così.


14/01/2018, 20:27
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
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signori, qui si sta scoprendo l'acqua calda.
per tiri a breve distanza e magari in movimento, non vi è alcun pregiudizio a supporlo (al di la' dell'iconografia che non lascia adito a dubbi). Da un punto di vista funzionale l'unico limite è balistico terminale, cioè è un sistema validissimo se non si deve "ottimizzare" il potere lesivo perchè le protezioni non sono impenetrabili.
Questo è l'unico modo plausibile per poter tirare velocemente in mobilità a bersagli vicini (e mobili).
Da un punto di vista epiistemologico, ribaltare le concezioni cementificate di cent'anni di scuola è peggio della crociata dei fanciulli. Ma se fosse facile, che gusto ci sarebbe?


14/01/2018, 23:02
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
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Vero.

Ti assicuro che abituati ad usare un solo arco ed un solo tipo di freccia (magari scelta dal negoziante) mette buona parte degli arcieri moderni in una mentalità a-storica.
Cambiare tecnica, arco e freccia a seconda dello scopo e della distanza, non è per tutti così banale.
Chiedete a un rievocatore, esperto in tiro con l'arco storico, che magari tiene conferenze in materia.

...poi magari prendiamo il Gippone con quattro ruote motrici, le gomme da neve e le catene per fare una gita in collina...
:lol: :lol:


15/01/2018, 9:38
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Cambiare tecnica, arco e freccia a seconda dello scopo e della distanza, non è per tutti così banale.


Giusto. Se poi parliamo di rievocazione ci vorrebbe una scuola che insegnasse almeno i principali tipi di archi e relativi stili di tiro così da vedere finalmente gente che tira con stile consono al suo periodo (per quel che si riesce a sapere almeno) ... che poi è anche più divertente e appagante ... anche per chi non è rievocatore.


15/01/2018, 10:04
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
Fra duecento anni, quando oramai tutte le interfacce alle macchine elettroniche saranno da tempo vocali, sai le teorie che faranno gli archeologi su IL modo con cui usavano le antiche tastiere dei computer.
Poi troveranno un vecchio manuale di dattilografia e affermeranno che tutti esercitavano accuratamente i mignoli per essere più efficienti in battitura.
Vagli tu a spiegare che tanti validi giornalisti battono i tasti alla velocità della luce usando meno della metà delle dita che hanno a disposizione e che in qualche caserma c’è ancora qualche vecchio appuntato che ne usa due.
...Si. Una per mano.
E i verbali li fanno alla grande anche così.


si la metafora rende l'idea ... comunque dubito che tra 200 anni ci saranno ancora gli archeologi ... almeno nella forma con cui li conosciamo oggi. credo che più si avanza con la tecnologia e le conoscenze, sempre più sottile diventa il divario tra passato e futuro
oggi capita di vedere uomo aggirarsi con sguardo rapace in cerca di legno per fare arco magari con in tasca oggetto "magico" ipertecnologico e come dici tu, spostandosi con mezzo di trasporto da fantascienza. domani sarà forse ancora più strano e passato remoto e futuro fantascientifico convivranno normalmente e poichè il tempo avra svelato la sua vera natura, tutto potrà essere conosciuto senza difficoltà ... :lol:


16/01/2018, 15:24
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interessante questo tiro alla carolingia


16/01/2018, 19:56
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Per trasportare la discussione dal vecchio al nuovo continente, gli archi precolombiani quando su questo continente non esisteva ancora il cavallo, erano lunghi, presumo per scagliare frecce lunghe.
Con l'utilizzo dei cavalli, non per tutte le centinaia di tribù... non è mia intenzione generalizzare ma forse in particolare modo per quelle delle plains, gli archi per esigenza ho letto che sono stati accorciati e con loro anche le frecce. I materiali usati, anche se con tecnologie diverse, sono corno- legno- tendine, ricordano qualcosa?
Ne deduco che anche il tiro è cambiato


16/01/2018, 20:45
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Località: Milano
Il tiro con gli yumi giapponesi è fatto con archi e frecce lunghissime da cavallo.
L'arco ha questo di bello, come dai una regola, trovi qualche controesempio.
L'uomo talvolta adatta l'arco al bisogno e talvolta il bisogno all’arco.
L'invito è sempre alla massima apertura mentale, senza scartare mai neanche le ipotesi che oggi ci sembrano più improbabili.

Quando spareremo col laser, ci sembrerà impossibile che ci sia gente che sia in grado di calcolare la parabola per colpire al centimetro a un chilometro di distanza e con un pezzo di piombo.
Eppure si fa,


16/01/2018, 23:00
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Località: Insubria
Tiro pizzicato con apertura allo sterno.
Yumi tutta altra tecnica


17/01/2018, 0:54
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