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 Ultimo tasso 2012 
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Iscritto il: 11/12/2010, 14:31
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Località: Peschiera Borromeo (MI)
Spero di non tediarvi troppo con la narrazione della mia ultima esperienza... ma penso che qualche particolare informazione possa essere ricavata soprattutto da parte di chi comincia ....

Orbene, ai primi di gennaio mi sono procurato una nuova doga di tasso da Celestino Poletti: anelli di crescita estremamente sottili, diritta per almeno tre quarti della lunghezza, una leggera curvatura verso destra guardandola dal lato corteccia.
Da subito decido di raddrizzarla: riscaldamento a vapore per tre ore; blocco con morsetti sul piano di lavoro per tre gg..
Risultato doga praticamente perfetta…. Mi accingo a lavorarla…
Dopo una prima sgrossatura, con i terminali ridotti in sezione a 2x2 cm ca. decido di iniziare la loro curvatura (sto pensando al solito piemontese).
Quindi riscaldamento a vapore (due ore), piegatura sulla dima, attesa dei soliti tre gg.
Risultato: curvature decenti….ma … il calore si è trasmesso anche lungo la doga (alla faccia del legno che non dovrebbe essere un buon conduttore) anche se ho avuto l’accortezza di cercare di isolare la parte precedentemente raddrizzata. Bene la doga ha ripreso la sua curva iniziale.
Decido di lasciarla così. Vedrò in seguito.
Continuo la lavorazione e …mentre procedo , gradualmente le curvature dei terminali vanno scomparendo: rimangono due pallidi accenni di curvatura.
Mi sembra di essere mastro Geppetto con Pinocchio….
E’ inutile, il tasso vuole diventare un longbow e basta! Non posso che accontentarlo e procedo con la classica sezione a D, ma dato che ho mantenuto una certa larghezza dei flettenti , sarà una D schiacciata all’inizio del flettente (rapporto larghezza/spessore 1,20 ca.) per avvicinarsi gradualmente al rapporto 1/1 alle estremità .
Ovviamente devo fare i conti con la curvatura originale della doga e quando arrivo ad incordare per la prima volta, mi ritrovo un affare svergolato in modo non accettabile: dato che il libbraggio è fuori della mia portata (siamo a 60# a 14”) decido di lavorare il ventre in modo asimmetrico rispetto alla sezione:ottengo sempre una D deformata, cioè più schiacciata dal lato convesso, creando un indebolimento che dovrebbe favorire il raddrizzamento dei flettenti all’incordatura.
E così avviene!

Questo è il risultato: ad arco scarico si nota la curva laterale dei flettenti (guardando il dorso il flettente destro punta verso il basso, viceversa guardando il ventre)
Allegato:
DSCN0792_1024x768.jpg

Allegato:
DSCN0793_1024x768.jpg

Allegato:
DSCN0796_1024x768.jpg


(segue)


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10/03/2012, 12:29
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Ad arco carico ritengo di aver ottenuto un allineamento soddisfacente.
Allegato:
DSCN0798_576x768.jpg


Queste le viste dell’arco che ha le seguenti dimensioni: Lunghezza 70” ; impugnatura 30x31mm ; flettenti : larghezza da 34 mm fino a 15 mm ai puntali; spessore da 28 mm a decrescere fino a 15 mm ai puntali.
Allegato:
DSCN0786_1024x768.jpg

Allegato:
DSCN0789_1024x768.jpg

(segue)


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10/03/2012, 12:33
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Questa la curva di carico: oltre 62 # a 26” e ¼ (28” AMO).
Allegato:
Curva di trazione_1024x768.jpg


La prova di funzionamento sul campo ha dato ottimi risultati. Per ora solo sensazioni.... appena possibile effettuerò prove di velocità di uscita della freccia e valutazione dell'efficienza.


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10/03/2012, 12:45
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Iscritto il: 20/07/2011, 15:09
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Da questo ,mi rendo conto che di cose da imparare ne ho davvero tante,bravo bel lavoro,derfel.


10/03/2012, 13:04
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Località: Peschiera Borromeo (MI)
Grazie Derfel.

Per concludere vi mostro alcuni particolari: nodi e puntali
Allegato:
DSCN0800_1024x768.jpg
Allegato:
DSCN0801_1024x768.jpg
Allegato:
DSCN0803_1024x768.jpg


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10/03/2012, 13:55
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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perfetto!


10/03/2012, 17:26
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Taccons,
Bel lavoro, ma permettimi una domanda: non hai paura di quei nodi sul fianco dell'arco, in particolare quello di destra?
Guarda che non voglio fare il menagramo :D
Ciao da Raff


10/03/2012, 20:41
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Iscritto il: 11/12/2010, 14:31
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Località: Peschiera Borromeo (MI)
Grazie a tutti.
Raff i nodi fanno sempre paura, ho anche un altro arco in tasso simile a questo con nodi sui fianchi (non era possibile in alcun modo bypassarli): finora non mi hanno dato problemi.
In passato, non ricordo chi, scrisse su questo forum che i nodi che possono dar fastidio sono quelli posti nel centro della doga, lato dorso (che devono rigorosamente non essere toccati). Al contrario quelli sul ventre possono essere rasati tranquillamente e quelli laterali generalmente sembrano non dare problemi.
Che ti devo dire... finora mi è andata bene.

Ieri ho provato a tirare parecchie frecce.... comportamento perfetto .... ricordo comunque che il mio primo tasso, dopo averlo impiegato in più gare FIARC , ha ceduto di schianto mentre lo tendevo in casa per prova, a causa di un nodo non più grande di una capocchia di spillo.
Che vuoi che ti dica io del tasso non mi fido più di tanto.... mi piace come legno, ma le incognite sono sempre molte.


11/03/2012, 19:26
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Iscritto il: 13/01/2011, 21:44
Messaggi: 970
Località: Flavia Plumbia
Non ti fidi del tasso ma comunque i tuoi archi in tasso sono sempre belli.
Complimenti
Giorgio


11/03/2012, 21:49
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Taccons
Taccons ha scritto:
...............
In passato, non ricordo chi, scrisse su questo forum che i nodi che possono dar fastidio sono quelli posti nel centro della doga, lato dorso (che devono rigorosamente non essere toccati). Al contrario quelli sul ventre possono essere rasati tranquillamente e quelli laterali generalmente sembrano non dare problemi.
..................

Infatti, i nodi sul dorso (non piallati o levigati) non provocano interruzzioni nelle fibre che gli girano intorno o, che parzialmente lo accavallano; diverso è il caso dei nodi laterali che, solitamente, non vengono aggirati ma semplicemente rasati al pari di quelli del ventre.
A ben vedere, i nodi rasati dal lato ventre lavorano solo in compressione e se tagliati non c'è problema; quelli laterali possono essere sollecitati anche in trazione (dipende dalla loro posizione sul profilo dell'arco) e se hanno interessato un'interruzzione delle fibre possono causare una rottura inattesa, ma l'evento puo essere aiutato anche dal modo in cui l'arco è stressato e/o conservato.
Questo è solo il mio punto di vista, guardando il legno dal lato fisico.
Rimane il fatto che hai costruito un arco bellissimo.
Raff


11/03/2012, 23:48
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