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 olmo 
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Località: Vrilissia - Grecia
Ah riguardo ad esperienza in archi non ne ho molta. Il legno che ho lavorato per fare i fucili da sub era stagionato 15 anni e incollato controvenatura...non si è mosso di un micron!
Lavorare da fresco è prerogativa di qualcuno che forse ha trovato la formula magica per non far muovere il legno. Ma quelli sanno pure scegliere la doga perfetta...sono maestri nell'arte dell'arcaio, mica come noi due poveri mortali. Per quel che so i N.A. facevano stagionare le doghe a lungo e a volte pure sulla pianta stessa (vedi i famosi ginepri). Forse abbozzare un arco da fresco, farlo stagionare un anno o due e poi finire il lavoro, forse questo mi pare più fattibile, ma ti ripeto...
Il vapore l'ho usato una volta per il noce, l'ho messo in una camera a vapore fatta da mio fratello con un tubo e una vecchia vaporella. dopo ho raddrizzato tra le forcine dei rami di un arancio legando il legno in posizione per un paio di ore...si è raddrizzato e pare sia rimasto così. Se quando torno non lo trovo a forma di ferro di cavallo, vuol dire che ha funzionato. Per piccoli raddrizzamenti invece ho fatto esperimenti con la brace delle bistecche. Mentre aspettavo che fosse abbastanza smorta per il beef, ci facevo "cuocere" il legno da raddrizzare. Era pronto quando non lo potevo toccare con la mano. Ma attenzione a tenerlo distante e a girarlo per non farlo tostare o peggio bruciare. Di doghe giuste io non ne ho mai viste. Vuol dire che farò come gli Innuit... :lol:
Ciao e a presto
Francesco


13/11/2012, 0:41
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francesco ha scritto:
Ah riguardo ad esperienza in archi non ne ho molta. Il legno che ho lavorato per fare i fucili da sub era stagionato 15 anni e incollato controvenatura...non si è mosso di un micron!
Lavorare da fresco è prerogativa di qualcuno che forse ha trovato la formula magica per non far muovere il legno. Ma quelli sanno pure scegliere la doga perfetta...sono maestri nell'arte dell'arcaio, mica come noi due poveri mortali. Per quel che so i N.A. facevano stagionare le doghe a lungo e a volte pure sulla pianta stessa (vedi i famosi ginepri). Forse abbozzare un arco da fresco, farlo stagionare un anno o due e poi finire il lavoro, forse questo mi pare più fattibile, ma ti ripeto...
Il vapore l'ho usato una volta per il noce, l'ho messo in una camera a vapore fatta da mio fratello con un tubo e una vecchia vaporella. dopo ho raddrizzato tra le forcine dei rami di un arancio legando il legno in posizione per un paio di ore...si è raddrizzato e pare sia rimasto così. Se quando torno non lo trovo a forma di ferro di cavallo, vuol dire che ha funzionato. Per piccoli raddrizzamenti invece ho fatto esperimenti con la brace delle bistecche. Mentre aspettavo che fosse abbastanza smorta per il beef, ci facevo "cuocere" il legno da raddrizzare. Era pronto quando non lo potevo toccare con la mano. Ma attenzione a tenerlo distante e a girarlo per non farlo tostare o peggio bruciare. Di doghe giuste io non ne ho mai viste. Vuol dire che farò come gli Innuit... :lol:
Ciao e a presto
Francesco

Francesco sei forte,
anch'io di doghe giuste non ne ho mai viste , oramai sono rassegnato ad avere flettenti asimmetrici e ad arrangiarmi .
Ti auguro che il tuo legno imprigionato tra le forcine dei rami d'arancio abbia messo giudizio : dubbio ! qindi lo hai lasciato all'aperto ed alle intemperie ???.
Vedro' per quello di tasso che cerco di rifinire e che ha un flettente piu' riflesso dell'altro di lasciarlo stagionare ancora e poi ragionarci sopra. Grazie per l'intervento.
Da noi per salutare un amico si dice . " MANDI " , contrazione dal latino : mane dies .( stai con Dio ).
Ciao. Lino :D


13/11/2012, 18:53
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Località: Vrilissia - Grecia
Nooooo, non sia mai! l'ho imprigionato tra le forche dell'albero per qualche ora fino al raffreddamento, poi l'ho liberato...e se no trovavo tutti gli animali di biancaneve che lo avevano abitato! No il mio dubbio era legato alla tendenza dei nostri rami a partecipare a sabba infernali magari in compagnia delle scope delle streghe :lol:
Si secondo me fai bene a lasciarlo a stagionare ancora. Almeno tu ti sei rassegnato a flettenti asimmetrici, io mi sono rassegnato a crack sul più bello, tipo ultima tacca da raggiungere al tiller!
Noi per salutare un amico, siccome siamo abituati che per ottenere qualcosa da chi sta in alto alto devi conoscere e rivolgerti a chi gli sta più vicino, magari uno di famiglia...la mamma per esempio, diciamo "'a Maronna t'accumpagn" che per chi non sa le lingue vuol dire "la Madonna ti sia vicino sempre" così speriamo che la preghiera arrivi più in alto!
Mandi!
Francesco


13/11/2012, 19:26
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Cita:
Lavorare da fresco è prerogativa di qualcuno che forse ha trovato la formula magica per non far muovere il legno. Ma quelli sanno pure scegliere la doga perfetta...sono maestri nell'arte dell'arcaio, mica come noi due poveri mortali.


Cosa sarebbe questo, sottile sarcarsmo o cosa?
Vorrei cercare di capire perchè il fine del discorso non mi è chiaro.

Grazie

Per 1942Lino: io sono neofita ma ti assicuro che piegare con il vapore non pregiudica assolutamente nulla nel legno. L'ho visto fare su archi che tirano ormai ininterrottamente da anni e non ha pregiudicato la resa del legno.

Per il lavorare da fresco pur essendo neofita ma avendo visto tanto e tante volte, confermo quanto asserito da Maon: egli ha lavorato decine e decine di archi da tronchetti freschi (sì ormai ha superato abbondantemente il centinaio di archi costruiti) sempre arrivando all'80% della lavorazione, poi ingrassando e lasciando riposare qualche mese per rifinire solo successivamente. Ebbene ha sfornato decine di meravigliosi archi, di tutti i libraggi che sono ancora in circolazione e tirano in mano a svariati arceri. Ovvio che in alcuni archi il legno si muove di più in altri di meno in altri quasi per niente. Alcuni si sono rotti ma la maggior parte sono ancora vivi e vegeti (da me visti personalmente non per sentito dire) Io stessa uso questa tecnica per costruir frecce e mi sto trovando bene.


14/11/2012, 0:23
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Messaggi: 2428
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Per contro sto lavorando ora un pezzo di tasso un pò contorto (come al mio solito) che è li da un paio di anni....
A seconda di dove tolgo e dove vado a raspare... si muove....
Lo stesso mi e' successo con un olmo, apparentemente drittissimo e stagionato... ho tirato la riga centrale sul dorso con un cordino...
Alla fine la riga era una biscia :mrgreen: :mrgreen:

Sicuramente nel legno stagionato la lavorazione per asportazione libera tensioni accumulate.
Per questo, probabilemtne, è anche più pericolosa....

Sul fresco le tensioni sono inferiori... ma si creano stagionando :)

Ciao
Luca


14/11/2012, 9:00
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
gli archi devono tirare le frecce,
al limite seguiranno un po la corda , ma a tutto c'è rimedio basta prevederlo e lasciarsi dei margini per accorciare o per riflettere .

l'olmo di cui si tratta per i miei gusti è troppo lungo , 190 cm per me sono poco maneggevoli

cio nonostante continuerò ad usarlo così , senza curarmi più di tanto neanche della asimmetria.

vediamo come si muove, e farò le mie mosse di conseguenza.


14/11/2012, 9:45
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Località: Vrilissia - Grecia
Per Tullia:
due sono i fatti quando uno non riesce a capire un sottile sarcasmo: o non ci arriva, oppure , come nel presente caso, semplicemente non c'è!
così come non c'è nessun senso del discorso recondito da capire e interpretare.
Quando voglio dire una cosa a qualcuno la dico chiaramente e facendo nomi e (dove ne sono a conoscenza) cognomi, come è già capitato e come capiterà ancora.
E' la seconda volta che mi rispondi per creare polemiche. Se leggi tutto in questa chiave allora per favore evita di sprecare il tuo tempo a rispondere ai miei messaggi perchè io non alimenterò o asseconderò nessuna tua volontà di polemizzare su questo sito. Se vuoi fare la guerra cerca altrove. E con questo ho chiuso con te.

Per Nitopi
Ciao Luca, spero non sia animato pure tu da spirito battagliero, nel qual caso devo provvedere a trovarmi un buon riparo da frecce come le tue con allunghi esagerati :lol:
Sono pienamente d'accordo con te quando affermi che il legno anche stagionato si muove...è sempre una cosa viva, anche se apparentemente morta. Per i miei fucili (che ho menzionato sopra come esempio) il legno era teak e aveva più di 15 anni di stagionatura in forma di tavola e in più l'ho incollato controvenatura per impedirgli qualsiasi "capriccio", perciò è rimasto senza muoversi nemmeno di un micron.
Cita:
Sicuramente nel legno stagionato la lavorazione per asportazione libera tensioni accumulate.
Per questo, probabilemtne, è anche più pericolosa....

Questo passaggio non mi è molto chiaro...perchè è più pericolosa?
Cita:
Sul fresco le tensioni sono inferiori... ma si creano stagionando

E' esattamente quello che ho detto pure io.
Cita:
abbozzare un arco da fresco, farlo stagionare un anno o due e poi finire il lavoro, forse questo mi pare più fattibile

Un legno se lo lavori fresco dopo lo devi riprendere per correggerlo...se no hai trovato la formula magica. Ma questo vale per tutti i lavori in legno, non solo per gli archi.

Per Bac
credo che il tuo sia lo spirito giusto per affrontare tutto nella vita. Sapersi adattare agli eventi.
Per quel che vale voglio dirti che concordo appieno con te e farei la stessa identica cosa.
Grande Bac!

Ciao a tutti
Francesco


14/11/2012, 11:28
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Tvllia ha scritto:
Cita:
Lavorare da fresco è prerogativa di qualcuno che forse ha trovato la formula magica per non far muovere il legno. Ma quelli sanno pure scegliere la doga perfetta...sono maestri nell'arte dell'arcaio, mica come noi due poveri mortali.


Cosa sarebbe questo, sottile sarcarsmo o cosa?
Vorrei cercare di capire perchè il fine del discorso non mi è chiaro.

Grazie

Per 1942Lino: io sono neofita ma ti assicuro che piegare con il vapore non pregiudica assolutamente nulla nel legno. L'ho visto fare su archi che tirano ormai ininterrottamente da anni e non ha pregiudicato la resa del legno.

Per il lavorare da fresco pur essendo neofita ma avendo visto tanto e tante volte, confermo quanto asserito da Maon: egli ha lavorato decine e decine di archi da tronchetti freschi (sì ormai ha superato abbondantemente il centinaio di archi costruiti) sempre arrivando all'80% della lavorazione, poi ingrassando e lasciando riposare qualche mese per rifinire solo successivamente. Ebbene ha sfornato decine di meravigliosi archi, di tutti i libraggi che sono ancora in circolazione e tirano in mano a svariati arceri. Ovvio che in alcuni archi il legno si muove di più in altri di meno in altri quasi per niente. Alcuni si sono rotti ma la maggior parte sono ancora vivi e vegeti (da me visti personalmente non per sentito dire) Io stessa uso questa tecnica per costruir frecce e mi sto trovando bene.

Ciao Tullia, spero di aver interpretato bene il concetto espresso da Francesco ossia : che per ottenere qualche cosa da chi sta tanto in alto ( DIO ) ci si deve rivolgere a chi e' piu' prossimo a Lui ( La Madonna ), spero di non aver preso cantonate.
Per quanto attiene le mie esperienze ( limitate ) di lavori su legno fresco sono state veramente deludenti - svirgolamenti notevoli - riprovero' con altro materiale che non sia robinia, ho un paio di rametti di tasso ancora sufficientemente freschi, solo qualche mese dal taglio ( il tasso impiega anni per maturare ) , vedremo se optando per una via dimezzo cambia qualche cosa. Ho gia' pronto fornelletto e pentolino per il vapore.
Di nuovo ciao.
Lino :D


fa
grci


14/11/2012, 11:49
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Nitopi ha scritto:
Per contro sto lavorando ora un pezzo di tasso un pò contorto (come al mio solito) che è li da un paio di anni....
A seconda di dove tolgo e dove vado a raspare... si muove....
Lo stesso mi e' successo con un olmo, apparentemente drittissimo e stagionato... ho tirato la riga centrale sul dorso con un cordino...
Alla fine la riga era una biscia :mrgreen: :mrgreen:

Sicuramente nel legno stagionato la lavorazione per asportazione libera tensioni accumulate.
Per questo, probabilemtne, è anche più pericolosa....

Sul fresco le tensioni sono inferiori... ma si creano stagionando :)

Ciao
Luca

Ciao Nitopi, e' per questo che sono un po' perplesso, infatti che tu dici le tensioni
si hanno sia che il legno lo si lavori da fresco ed emergono stagionando sia con il legno gia' stagionato che ha accumulato tensioni interne.
Io credevo che liberando un legno da fronde , tensioni dovute a carichi anomali ( pendenze del terreno- vento od altro ) si scaricassero nel tempo, ma forse il mio e' un concetto che va rivisto.
Ciao Lino.


14/11/2012, 12:02
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Be il caso limite lo hai quando spacchi un tronchetto dritto e le doghe risultanti si attorcigliano... (eppure tu hai rispettato le fibre...)

Le tensioni si compensano nel "pieno" del tuo pezzo. Quando ne togli una parte lavorandolo potrebbero non essere più equilibrate e il pezzo si deforma a cercare un nuovo equilibrio. Il legno non è un materiale isotropo ;)

La "pericolosità" la intendo sia per il "prodotto finale" che per il "collaudatore" ;). A mio avviso è più difficile lavorare sullo stagionato ... E se cede spesso lo fa spezzandosi malamente.
Un "semifresco" tollera di più gli errori e se cede... è più probabile che si snervi piuttosto che esploda...
Chiaramente necessita di maggior pazienza per la messa a punto.
Ciao
Luca


14/11/2012, 13:06
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