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 Costruzion arco in rattan 
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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raff ha scritto:
Ciao Ishi,
Ishi ha scritto:
Ho misurato la potenza dell'arco... Misurato forse è una parola grossa visto che ho semplicemente posizionato la bilancia davanti al tiller, ci sono salito sopra ed ho teso l'arco.
Peso mio con arco in mano: 70,2KG
No, se l'arco lo metti sul tiller che in questo caso non grava sulla bilancia durante la trazione, non devi pesarlo prima. Se appoggiavi il tiller con l'arco sopra la bilacia dovevi pesarli, a parte, per sottrarli dal "peso totale"
Ishi ha scritto:
.....Ho calcolato quindi una potenza approssimativa di 20kg, 44 lbs.
Dai, è un buon risultato anche se non è preciso.... ma non siamo farmacisti ;)
Il serving ti serve solo a diminuire l'usura della corda alle nocche ed è per lo più soggettivo in archi "normali"; diverso è il caso di archi con 70-100 libbre di potenza in cui le forze sono molto maggiori e di conseguenza l'usura aumenta. Cura che le cocche siano prive di asperità, liscie e magari lucide.
Il punto di incocco sulla corda, in un arco che non è una riproduzione storica, è normale che sia presente.
E adesso, come dice anche Vincenzo, da buon malato di archite devi andar per legni d'arco per uno storico.
Ciao da Raff

Ciao Raff,
hai ragione, l'arco non andava pesato :? ... comunque sarà sui 4 hg per cui praticamente ininfluente.
Per quanto rigurada il punto d'incocco sulla corda, avrebbe senso farlo anche in assenza di poggiafreccia (che intenderei rimuovere)? Immagino di no, giusto :?:
A proposito di legni d'arco, qualunque essenza scegliessi per la costruzione del prossimo arco, dovrei comunque attendere l'inverno (e la giusta luna) per procedere al taglio? Anche nel caso optassi per legni poco nobili tipo pseudoacacia o sambuco?


10/08/2013, 7:55
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Ciao Ishi,
Ishi ha scritto:
........
Ciao Raff,
hai ragione, l'arco non andava pesato :? ... comunque sarà sui 4 hg per cui praticamente ininfluente.
Per quanto riguarda il punto d'incocco sulla corda, avrebbe senso farlo anche in assenza di poggiafreccia (che intenderei rimuovere)? Immagino di no, giusto :?:

Una cosa è certa: non sono stati ritrovati poggiafreccia di epoca protostorica e storica come li intendiamo noi, prominenti ed atti all'appoggio di una freccia durate i suo scoccare, ma....era necessario un poggiafreccia in antico? A mio parere no, allo stesso modo che puristi dell'arco storico, di oggidì i quali, pur non avendolo materialmente, se la cavano benissimo sfruttando come superficie di appoggio la stessa mano che impugna l'arco; basta impugnare l'arco sempre alla stessa "altezza" o meglio "mezzeria" ed il punto di appoggio, dato dalla mano, sarà sempre lo stesso.
Allo stesso modo sarà per il punto di incocco sulla corda che dovrà essere sempre lo stesso, quello trovato in fase di messa a punto dell'arco e, per ovviare alla mancanza di un riferimento preciso, non rimane altro che allenarsi quotidianamente per memorizzare il gesto.
Eseguire un riferimento di incocco sulla corda, senza un riferimento che ti permette di impugare un arco sempre allo stesso modo, per me non ha senso e può indurre in errore.
Ishi ha scritto:
........A proposito di legni d'arco, qualunque essenza scegliessi per la costruzione del prossimo arco, dovrei comunque attendere l'inverno (e la giusta luna) per procedere al taglio? Anche nel caso optassi per legni poco nobili tipo pseudoacacia o sambuco?

Sì, se vogliamo seguire l'esperienza accumulata nei secoli dai nostri progenitori che vivevano della natura, anche se è scritto che i romani tagliavano il legname per le loro navi a partire dal 15 luglio.
Tagliando durante il riposo invernale e in mancanza di luna si otterrà del legno povero di linfa, e di conseguenza di elementi nutritivi, che risulterà meno appetibile dai tarli, oltre che di stagionatura più rapida.
Il mio consiglio è quello di tagliare, in dicembre o gennaio, tronchetti di 10-15 cm di diametro a minimo 50-60 cm dal suolo che, una volta portati a casa dovrai spaccare entro un mese ma, se si tratta di pseudoacacia fallo subito.
La corteccia eliminala all'inizio del mese di aprile; in questo modo permetterai al legno posteriore della doga, ottenuta dagli spacchi dei mesi precedeti, di "ritirarsi" verso l'interno senza sollecitare la parte esterna co una trazione radiale che, nel caso di tronchetti interi ma scortecciati, portano a fessurazioni longitudinali pericolose.
Ma tutto questo non ti deve obbligare a buttar via del buon legno per il solo fatto di essere stato abbattuto, per errore, in altri tempi.
Ciao da Raff


10/08/2013, 23:17
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Chiarissimo Raff, grazie! ;)


12/08/2013, 6:48
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...colto da un attacco di archite acuta sto pensando al prossimo arco da costruire con il secondo palo in rattan che ho!
Stavo pensando ad un flatbow ricurvo... Ho però un dubbio: il palo che ho ha un diametro di 42mm. Da quanto ho letto la sezione del flettente deve essere rettangolare e misurare all'incirca 40mmX15mm. A questo punto mi chiedo: imposto il lavoro asportando materiale dal ventre e dal dorso fino ad arrivare ad avere i due flettenti a sezione rettangolare con le misure desiderate e l'impugnatura che "sporge" anche verso il dorso? Oppure procedo asportando solo dal ventre? In questo caso però otterrei -gioco forza- una sezione a "D"... :roll:
Voi cosa mi suggerite di fare? E' fondamentale avere la sezione dei flettenti piatta per poterli poi piegare con l'ausilio della dima?


23/08/2013, 17:24
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Ishi,
premetto che non ho mai lavorato il rattan... che vuoi farci, al pari del nocciolo non mi piace.
Un arco ricurvo non ha necessariamente una sezione rettangolare perfetta, come non ha una sezione a D che è quella caratteristica dei longbow, ma più semplicemente, nella gran maggioranza dei casi, una sezione piano-ellissoidale la cui elissoide (curva) dipende dal diametro del tronchetto che si adopera o si ha a disposizione; il rattan solitamente ha piccoli diametri per cui la curva di sezione del dorso sarà accentuata ma questo non sarà limitativo all'esecuzione di curve o riflessioni, la cui durata dipenderà solo dalla cura con cui si sarà operato e, ripeto, non dal tipo di sezione adottato.
Visto che il rattan non ha anelli di crescita, mi permetterei di suggerirti di mantenere la superficie del tronchetto come esterno dorso... ma qui ci vorrebbe uno che il rattan lo conosce bene.
Ciao da Raff


24/08/2013, 1:10
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Iscritto il: 11/12/2010, 14:31
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Ormai sono passati almeno dieci anni da quando ho costruito i miei primi archi in rattan: ne ho lavorati 6 e il primo (fu il mio primo arco autocostruito) è ancora in mio possesso e tuttora pienamente efficiente.
Solo con uno ho effettuato l'esperimento di lavorare anche il dorso in modo da ottenere una sezione pressoché rettangolare (operazione assolutamente concessa perchè il rattan non è un'essenza legnosa, ma in pratica è erba) con il risultato che alla fine ho ottenuto un elastico che è finito su una parete della tavernetta di un mio cugino giusto a mo' di pseudo trofeo....
In sostanza se vuoi ottenere un arco che ti dia buone prestazioni lascia il dorso intonso (anzi se la barra è grezza, meglio per ragioni estetiche conservare la superficie del giunco... ma questa è una mia opinione....) e lavora solo il ventre.


24/08/2013, 11:39
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Località: Rimini
raff ha scritto:
Ciao Ishi,
premetto che non ho mai lavorato il rattan... che vuoi farci, al pari del nocciolo non mi piace.
Un arco ricurvo non ha necessariamente una sezione rettangolare perfetta, come non ha una sezione a D che è quella caratteristica dei longbow, ma più semplicemente, nella gran maggioranza dei casi, una sezione piano-ellissoidale la cui elissoide (curva) dipende dal diametro del tronchetto che si adopera o si ha a disposizione; il rattan solitamente ha piccoli diametri per cui la curva di sezione del dorso sarà accentuata ma questo non sarà limitativo all'esecuzione di curve o riflessioni, la cui durata dipenderà solo dalla cura con cui si sarà operato e, ripeto, non dal tipo di sezione adottato.
Visto che il rattan non ha anelli di crescita, mi permetterei di suggerirti di mantenere la superficie del tronchetto come esterno dorso... ma qui ci vorrebbe uno che il rattan lo conosce bene.
Ciao da Raff

Ok Raff, grazie mille!


25/08/2013, 12:57
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Taccons ha scritto:
Ormai sono passati almeno dieci anni da quando ho costruito i miei primi archi in rattan: ne ho lavorati 6 e il primo (fu il mio primo arco autocostruito) è ancora in mio possesso e tuttora pienamente efficiente.
Solo con uno ho effettuato l'esperimento di lavorare anche il dorso in modo da ottenere una sezione pressoché rettangolare (operazione assolutamente concessa perchè il rattan non è un'essenza legnosa, ma in pratica è erba) con il risultato che alla fine ho ottenuto un elastico che è finito su una parete della tavernetta di un mio cugino giusto a mo' di pseudo trofeo....
In sostanza se vuoi ottenere un arco che ti dia buone prestazioni lascia il dorso intonso (anzi se la barra è grezza, meglio per ragioni estetiche conservare la superficie del giunco... ma questa è una mia opinione....) e lavora solo il ventre.

Ciao Taccons, grazie per il suggerimento! Allora procederò mantenendo inalterato il dorso dell'arco...


25/08/2013, 13:02
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Ciao a tutti,
sto lavorando il mio sedconodo arco, sempre in rattan ma questa volta ricurvo.
Ho già curvato l'estremità dei flettenti, ma ho incontrato due problemini:
1) Le due estremità hanno assunto due pieghe leggermente diverse. Secondo voi posso risottoporre i flettenti al vapore nonostante li abbia già temprati con la fiamma :?:
2) Quando incordo l'arco, questo si imbarca lateralmente. Potrebbe essere per via dei bischeri che ho appena abbozzato (visto che intendo farli poi in osso) e che sono venuti asimmetrici :?:


30/09/2013, 8:53
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Iscritto il: 17/12/2012, 12:02
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ciao :D foto!


30/09/2013, 9:10
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