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 Singolo flettente riflesso arco nocciolo 
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
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Località: Genova - Prata Veituriorum
Un pò di ritorno c'e' sempre.
Devi contropiegare un pò oltre quello che desideri ottenere.
La crepa potrebbe essere asciugatura tropp rapida?
Ingrassa ... anche se il danno fatto non torna indietro.
Su robinia, olmo e maggiociondolo io durante la piega surriscaldo anche dalla parte del ventre ma è una operazione da fare con cautela (se esageri diventa fragile). Da come lo stai "lavorando" non penso però che tu ci riesca...
Ciao
Luca


04/02/2014, 22:25
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Iscritto il: 01/02/2014, 18:41
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Località: Genova
Grazie per i consigli.. asciugatura troppo rapida non penso, mi sono limitato a tenerlo appoggiato ad un muro in casa, dopo averlo scaldato..
devo dire che non sapendo io ho scaldato in maniera uniforme dorso e ventre dell'arco, alternandoli sulla fiamma.. ho fatto male?
Conviene che lo ingrassi PRIMA di andare avanti con l'equilibratura?

Grazie ancora


04/02/2014, 22:31
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Viro,
riflettiamo un attimo: hai scaldato il legno non stagionato (è circa un mese che lo hai tagliato) usando una fiamma, dopodichè lo hai raddrizzato e noti che si è fessurato.... tutto nella norma, dico io, perchè riscaldandolo con la fiamma hai provocato nel legno una rapida perdita dell'umidità che vi era contenuta che, sotto forma di acqua libera, occupava un volume definito. Togliendo bruscamente questo volume, le cellule e i canali atti al trasporto della linfa, trachee e tracheidi ma anche le fibre cellulosiche, si restringono e ..... il legno si fessura.
A nulla vale il cospargerlo di grasso o addirittura verniciarlo:
-farlo prima di esporlo alla fiamma, il crepitio che avresti udito scaldandolo ti avrebbe rivelato il vapore che esce violentemente dal legno....e che lo stavi surriscaldando;
-farlo dopo è inutile: l'acqua l'hai già persa troppo rapidamente.
La prossima volta scaldalo col vapore di una pentola che bolle, per almeno 30-40 minuti, vedrai che la siituazione cambia.
Usa la funzione "cerca" del forum scrivendo "piegare il legno", avrai di che leggere e farti idee più concrete.
Un saluto da Raff


05/02/2014, 0:58
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Iscritto il: 01/02/2014, 18:41
Messaggi: 190
Località: Genova
Ciao,
devo essermi espresso male: l'ho scaldato sulla fiamma sì, ma seguendo consigli letti in giro, l'ho avvolto con degli stracci bagnati e ricoperto di alluminio... e l'ho tolto dalla fiamma quando ho cominciato a vedere il vapore uscire dalle fessure dell'alluminio (circa 10 min in tutto, alternando dorso e ventre sulla fiamma) .. Pensi che sia più ragionevole come procedimento?

Grazie comunque della spiegazione, mi hai chiarito il perchè è da fare col vapore :)

Viro


05/02/2014, 8:32
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
ciao Viro,
scusa se mi permetto di darti qualche consiglio ...
prima di tutto se vuoi imparare a fare archii di legno dovresti considerare che un tronchetto di legno non è una barra di ferro che il fabbro scaldandolo, può modificare a suo piacimento. Ha la sua struttura e le fibre che vanno rispettate. Dovresti quindi dimenticare di poterlo modificare a caldo e costruirlo cercando di comprendere il legno e sfruttarlo al meglio secondo quello che può dare. Tanto per fare un esempio io è più di vent'anni che faccio archi ma non mi è mai venuto in mente di modificarli a caldo.
Se mai, potresti a tua discrezione piegare i puntali o cose così ma non pensare che col fuoco o il vapore puoi correggere errori o rendere l'arco perfetto come un pezzo da fabbrica. Non sono archi di fibra ma di legno naturale. Solo cercando di comprendere il legno anche facendo errori si impara.
Poi se ho ben capito se ti serve per rievocazione prima di iniziare il lavoro avresti dovuto documentarti per vedere un po tra quelli ritrovati, come erano fatti. Agli antichi almeno in epoche remote, quello che interessava era la funzionalità e non l'estetica o almeno non avevano il concetto che molti oggi hanno, che un oggetto così debba essere simmetrico e regolare come uscito da una fabbrica.
ciao


05/02/2014, 17:24
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Iscritto il: 01/02/2014, 18:41
Messaggi: 190
Località: Genova
Ciao,
ogni consiglio e critica sono assolutamente bene accetti, sono l'unico modo per crescere :)
Non era mia intenzione modificare a caldo il legno, anche perchè non l'ho mai fatto prima, ma è stato un tentativo per correggere un errore fatto in partenza (di cui mi sono reso ben conto e che farò in modo di non ripetere) e non buttare via il secondo arco che provo a costruire senza neanche tirarci una freccia..
Onestamente non so come comportarmi in fase di equilibratura con un arco con i flettenti non simmetrici (accetto che uno si pieghi più dell'altro? lavoro il flettente riflesso assottigliandolo finchè sotto tensione non è simmetrico all'altro?) e su questo ogni dritta è benvenuta!

Ho fatto qualche ricerca prima di cominciare questo lavoro e da quello che ho letto ho pensato che un flatbow di nocciolo potesse essere ragionevolmente "verosimile" all'interno del mio gruppo (molti altri ne hanno) e tutto sommato fattibile (anche tenendo presente i mezzi a disposizione, considerando che l'ho realizzato interamente con una roncola lavorando sul balcone del mio condominio :( )

Detto ciò farò tesoro dei consigli tuoi e di chiunque altro avrà voglia di regalarmi un po' della sua esperienza :)
Grazie a tutti!


05/02/2014, 17:48
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
(anche tenendo presente i mezzi a disposizione, considerando che l'ho realizzato interamente con una roncola lavorando sul balcone del mio condominio

allora siamo colleghi :lol:
ti consiglierei di partire dalla forma dell'arco semplice cioè senza impugnatura, se mai se i legni che hai a disposizione soffrono la compressione falli un po più larghi e schiacciati. La cosa più importante è considerare la linea centrale delle fibre cercando nei limiti del possibile di tenerla in mezzo durante la costruzione. Se riesci a procurarti magari un olmo è meglio o anche un corniolo.
Comunque esponi tutti i passaggi a cominciare dal tronco o doga intero che cerchiamo per quanto possibile di aiutarti.
(non guardare quello che fanno gli altri e considera che non tutto quello che si trova su internet è attendibile)
ciao


05/02/2014, 19:07
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Iscritto il: 08/06/2013, 18:24
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Ciao Viro.
Nelle immagini che ti allego osserva bene i flettenti.
Nell' immagine dove l' arco e' scarico, il flettente superiore ha una zona che ha una leggera curva e poi segue una zona che sembra rigida ma e' leggermente riflessa.
poi osserva l' arco teso e noti che questa deformazione e' ancora presente.
Anche in fase di tensione questo strumento non si presenta con una curva perfettamente circolare.
Come ho gia detto nella risposta precedente nella bilanciatura devi immaginare come il flettente si presenta in quella tensione.
E vero. Si püo' sbagliare. Ma ti assicuro che oltre ad avere avuto una lezione,la costruzione degli archi ti entra nel sangue come una droga.
Ciao e buona fortuna.
PS se l'arco si spacca , ricomincia subito con un altro.
PS2 aspetta la luna nuova e vai a raccogliere le prossime doghe cosi' da avere del legno stagionato per ripartire.

Allegato:
PB300302.JPG


Allegato:
PB300299.JPG


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05/02/2014, 19:50
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Iscritto il: 01/02/2014, 18:41
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magin ha scritto:
La cosa più importante è considerare la linea centrale delle fibre cercando nei limiti del possibile di tenerla in mezzo durante la costruzione. Se riesci a procurarti magari un olmo è meglio o anche un corniolo.

Per linea centrale delle fibre intenti il midollo? o ho capito male?

Alex ha scritto:
Come ho gia detto nella risposta precedente nella bilanciatura devi immaginare come il flettente si presenta in quella tensione.

Quello che mi suggerisci quindi è di lavorare la parte iniziale (non riflessa) del flettente per fare in modo che alla fine il tip si comporti in maniera corretta (simile a quello opposto?)
C'è una cosa che non ho capito: ai fini dell'equilibratura, è accettabile che sotto tensione i tips non siano alla stessa "altezza", in caso di differenze tra i flettenti (come nel mio arco) o è una cosa che è sempre da evitare? Mi fa strano pensare che ad arco incordato ad esempio la corda possa non essere parallela all'impugnatura..

Alex ha scritto:
PS se l'arco si spacca , ricomincia subito con un altro.

Lo farò, grazie :)

Alex ha scritto:
PS2 aspetta la luna nuova e vai a raccogliere le prossime doghe cosi' da avere del legno stagionato per ripartire.

In realtà ho da parte diversi tronchetti di nocciolo, fratelli di questo, che ho raccolto il 1 gennaio e ho trattato con la vinavil alle estremità (senza scortecciare), che pensavo di utilizzare per i prossimi..
Perchè la luna è importante?

Grazie ancora per tutte le risposte che mi state dando :)


05/02/2014, 22:28
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Iscritto il: 08/06/2013, 18:24
Messaggi: 527
Se togli troppo materiale da una zona che ti sembra troppo rigida per dare un immagine simmetrica nell' arco, misura sempre lo spessore della zona lavorata.
Succede troppe volte che per rendere una piegatura sotto tensione, otticamente simmetrica in realta' si e' indebolito il flettente, faccendolo diventare troppo sottile.
Trova un equilibrio fra il bell'aspetto e il legno a disposizione.
E' meglio se entri nell'ottica che un arco di legno e' bello anche se e' tutto storto. Anzi di piu' ; proprio per la difficolta' della lavorazione.
La mia oppinione e' che se un pezzo di legno e' torto, nodoso, storto e se durante la lavorazione non si spacca, allora avro' costruito un arco bellissimo,con un "anima"


06/02/2014, 18:45
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