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 Piegare e sagomare il legno 
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Salve a tutti,
Tutti noi sappiamo che il legno lo si può piegare, sagomare, adattarlo ai nostri intenti; se ciò non fosse possibile non esisterebero le sedie o poltrone in legno artisticamente piegate, neanche chiglie di barche, strutture di canoe e tanto altro.
Da tempo, l'uomo ha imparato a piegarlo tramandandosi l'arte di padre in figlio, ma, aimè, noi non siamo figli di artigiani del legno.
Noi, per i nostri piaceri usiamo sagomare alcuni dei nostri archi con riflessioni e deflessioni; altre volte usiamo il sistema della piega a caldo per recuperare un ramo altrimenti da buttare, o almeno ci tentiamo, ma qualche volta va male.
Forse va male per la nostra fretta o per i sistemi che non sono propriamente professionali, rimane il fatto che è sempre una delusione, direi cocente.
Piegare il legno asciutto, già stagionato, è più rischioso del piegare un legno, diciamo "verde"; la differenza sta nel tempo di riscaldamento, poichè un legno stagionato è quasi privo di umidità ed il legno si piega solo se riscaldato ed "ammollato". La lignina e la cellulosa, fondamentalmente, sono materiali a base di zucchero, anche se la molecola è strutturata in modo diverso, col caldo, minimo 100°, diventano "lavorabili". Però il legno secco, stagionato, ha la caratteristica di essere un buon isolante termico e come tale il calore ha difficoltà penetrarvi, il tempo necessario a riscaldarlo fino al centro, senza apporto di vapore o acqua, è necessariamente lungo: teoricamente non meno di un'ora per uno spessore di circa 25 mm. Questo tempo, sul medesimo spessore, si riduce a 10-12 minuti se lo stesso è verde. E' buona norma, anzi obbligatorio, apportare il calore in presenza di acqua o vapore.
Ma non tutti i legni si piegano allo stesso modo:
Allegato:
raggi di curvatura.jpg

Come al solito è derivata dalle lavorazioni industriali, che non contemplano la lavorazione del maggiociondolo o del tasso, però fornisce dati certi sui raggi minimi di curvatura.
Il voler eseguire curve con raggi inferiori significa spaccare, crinare, fendere.
Le vostre esperienze collimano con la tabella?
Raff


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21/11/2011, 23:48
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"con supporto" intendi "in dima" e "senza supporto" intendi "a mano libera", cioe' bloccando un estremo e piegando l'altro?

Ciao
Luca


22/11/2011, 7:45
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Ciao Nitopi,
Nitopi ha scritto:
"con supporto" intendi "in dima" e "senza supporto" intendi "a mano libera", cioe' bloccando un estremo e piegando l'altro?

Ciao
Luca


Esattamente.
Raff


22/11/2011, 12:10
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Molto interessante Raff, grazie ;)
non mi aspettavo quei valori per noce e faggio...
bisognerebbe far delle prove


23/11/2011, 10:46
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Anche l'olmo otrebbe fare delle curve da paura!
Per il faggio, so per esperienza che quando usi i cucchiai di legno per mescolare a lungo nell'acqua bollente, il manico diventa veramente "molle".... 8-)
Ciao
Luca


23/11/2011, 12:27
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l'olmo secondo me tra i legni da archi è proprio il top: una via di mezzo che ti consente di far davvero tutto ma necessita di lunga stagionatura per aver prestazioni da primato


24/11/2011, 13:43
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Salve a tutti,
ciao Manx.
-mANx- ha scritto:
l'olmo secondo me tra i legni da archi è proprio il top: una via di mezzo che ti consente di far davvero tutto ma necessita di lunga stagionatura per aver prestazioni da primato

Be', comunque sempre inferiore alla robinia ed al tasso.
Raff


26/11/2011, 1:01
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Penso Raff che dipenda molto da cosa hai in mente di realizzare: le caratteristiche di ciascun essenza sono particolari diverse e vanno conosciute e sfruttate al meglio.
ciao


26/11/2011, 10:49
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salve a tutti,
Ciao manx.
-mANx- ha scritto:
Penso Raff che dipenda molto da cosa hai in mente di realizzare: le caratteristiche di ciascun essenza sono particolari diverse e vanno conosciute e sfruttate al meglio.
ciao

permettimi ma non è proprio così.
La stagionatura del legno, intesa col portare l'umidità in esso contenuto a valori di 12-14%, non dipende da cosa se ne vuol fare ma dalle dimensioni del tronco, trave, tavola che sia.
Normalmente le tabelle, derivate dalle sperimentazioni, indicano che la stagionatura procede dall'esterno verso l'interno alla velocita media di 1 cm per lato/anno, teorici poichè anche l'ambiente incide.
Esempi: un tavola da due cm di spessore stagionerà in un anno,
una tavola di quattro cm. di spessore stagionerà in due anni,
una tavola di 8 cm stagionerà in quattro anni,
un tronchetto di 10 cm di diam. stagionerà completamente in 5 anni, scortecciato e senza grasso alle estremita altrimenti il tempo si allunga.
Un arco, modellato da verde, con flettenti di due cm di spessore in un anno è già stagionato.
Raff


28/11/2011, 21:09
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ciao Raff,
scusa ma non ho compreso la connessione non il discorso che tutto sommato condivido,
anche se oltre a tempo e spessori,
una variabile importantissima nel processo di stagionatura di un materiale igroscopico come il legno è di sicuro l'ambiente in cui viene fatto stagionare
salute a tutti ;)


29/11/2011, 12:03
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