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 Cera per ingrassaggio arco 
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Iscritto il: 08/07/2010, 20:21
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secondo me, se avete un tendinato o un composito(non ancora costruito personalmente) che non sopporta l'umidità allora impermeabilizzate il più possibile, date di olio di lino crudo e trementina sul legno aumentando la percentuale di olio fino ad arrivare al 100% poi sigillate con il composto di Oddr e continuiate con quello aumentando la percentuale di cera, sul tendine cera-gomma lacca-catrame vegetale... ;)

Se è una replica monoligna e lo usate, passate strutto o grasso di cavallo-maiale-cinghiale-bisonte... durante la lavorazione, a fine lavorazione e quando ha assorbito a sufficienza un 3 volte all'anno almeno, non preoccupatevi: non andrà a male e non puzzerà neppure sotto il sole.
se prendete lo strutto con la mano, il calore del corpo a 37 gradi lo farà sciogliere e lo passerà all'arco che vi siete costruiti col sudore: calore e affetto per la vostra creatura, niente di più bello, semplice, veloce e facile curare.
Il massimo che può succedere a 42° è trasudare, una passata con uno straccetto per non farvelo scivolare e continuate a tirare senza problemi.

poi continuate con qualsiasi sperimentazione ma soprattutto, se vi và, discutetene sempre su Sagittando:
il forum io e Jeval l'abbiamo aperto non per consentire di sviluppare il proprio narcisismo, ma per aiutarci a vicenda e discuterne insieme.
Saluti
Manx


27/08/2012, 16:43
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
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Oddr ha scritto:
Cita:
Con la cera cosa succede, lascaindo il composto all'aria? Diventa soilido (come la pittura ad olio) oppure mantiene la plasticità?


qui purtroppo non ti so dire: il mio "intruglio" è conservato in un vasetto di vetro... e per ora sta mantenendo la cremosità primigenia.


Per la pittura a olio ci vuole qualche mese per ottenere la completa "essiccazione"... Chiaramente, più spessa è la patina più ci vuole...

Prova a fare un esperimento su una tavoletta... una passata leggera e vedere che succede ;)
Ciao
Luca

P.S.

Un atro composto impermeabilizante che uso talora sulle aste e' cera + olio di oliva : rende la cera molto morbida e spalmabile.
Lo uso anche per mantenere giovane il vecchio "rattan" di mia figlia con cui imparo a tirare con il pollice... Siccome l'arco e' in casa, dopo l'applicazione... non unge...
Ciao
Luca


27/08/2012, 19:19
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Iscritto il: 14/03/2012, 11:37
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Cari amici,
seguo da tempo i vostri interventi, ora essendo anch'io impegnato nel tentativo di costuire un LONG BOW in tasso, per fortuna visto che un amico ha ristrutturato un casacinale parecchio datato , per farne una villetta, nel corso degli abbattimenti da lui fatti:salice piangente,qualche vecchio albero da frutto,vi era anche questo tasso,
senza troppe difficolta ne ho ottenuto qualche tronchetto, che attualernte e' a stagionare , i tempi saranno biblici, altri rami di cui sono in posseso, li ho sbozzati e messi in dima senza alcun problema, i tassi hanno una riflessione verso il futuro ventre , li ho ingrassati per bene con lo strutto e messi in dima,per tentare di correggere la riflessione; al momento attuale non i pare di aver raggiunto grandi cose , Parecchi mesi : 10- 11.
Il tasso e' ostico, non subisce violenze?
In dima , dopo parecchi mesi , sembra non aver recepito il consiglio di raddizzarsi .
Voi cosa ne dite? :?:


27/08/2012, 20:32
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Il malefico cede solo ... alla corda ... Ma qui si stava parlando di protezioni... ;) ;)
Ciao
Luca


27/08/2012, 21:00
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Salve a tutti,
-mANx- ha scritto:
[size=150]secondo me[/size
.......
poi continuate con qualsiasi sperimentazione ma soprattutto, se vi và, discutetene sempre su Sagittando:
il forum io e Jeval l'abbiamo aperto non per consentire di sviluppare il proprio narcisismo, ma per aiutarci a vicenda e discuterne insieme.
Saluti
Manx

Grazie per aver aperto il forum, ma mi sembrava di aver capito che, esso, dovesse darsi quella veste di "scientificità" che in altri siti scarseggia e questo senza voler far il polemico od offendere alcuno.
Evito di commentare, ma dopo aver letto i tuoi "consigli" vorrei porti qualche domanda e mie considerazioni:
1° cosa si conosce del trattamento che subivano gli archi durante il Medioevo o epoca precedente? Non voci ma documentazione scritta.
2° ho affermato che lo strutto era conosciuto fin dal neolitico, vedi le lucerne a grasso animale, ma la sua produzione, conservazione era problematica: i vasi di ceramica non invetriata con la loro porosità, unitamente al caldo ne determinavano il rapido irrancidimento, al contrario, la conservazione di un pezzo di lardo, (le pancette arriveranno in epoca romana), era facile, come era facile la sua conservazione e trasporto arrivando a costituire una base alimentare importante, sia per le truppe dell'epoca sia greca che romana ma anche medievale, sia come scambi commerciali. Non dobbiamo guardare alla cucina di Trimalcione, del principe o del re, ma a quella dei soldati e del popolino in genere. Lo strutto ha sempre trovato il suo maggior impiego come componente di medicinali e creme varie, in cui entrava come base legante grassa e questo da sempre.
3°Mi risulta che per la protezione del legno, sia per interno che per esterni, erano conosciuti fin da prima dell'epoca romana prodotti diverso dallo strutto, atti a farlo diventare bello ma anche a renderlo idrifugho, impermeabile e duraturo nel tempo: il sego, la colofonia, la pece di prima "distillazione", il bitume, la resina di pino, l'ambra, la propoli, le cere, gli olii in genere, lacche vegetali, cortecce incollate; come vedi non solo strutto e grasso.
4° cosa usavano gli arabi a protezione dei loro archi? Essi notoriamente erano e sono tutt'oggi ferventi Maomettani e come tali era peccaminoso per loro maneggiare non solo lo strutto, ma anche il lardo ed i sego o sugna che dir si voglia. Occore dire che le regioni desertiche non precludono dal proteggere un arco dall'umidità, visto anche che in tali regioni l'umidità notturna è molto elevata.
5 Vi immaginate 6000 arcieri inglesi che durante la campagna di guerra procedono ad ingrassare gli archi e corde, non diciamo tutti i giorni, ma almeno ogni 10 giorni con lo strutto, quanto ne consumano in una campagna di guerra di soli sei mesi? 5400 kg che va portato giocoforza in barili, pari alla capacità di 82 vecchi barili genovesi di olio. Questo ipotizzando 50 grammi di strutto ogni 10 giorni, oltre alle necessità alimentari degli uomini. Ma forse centra poco.
6° tenete presente che traducendo dall'inglese la parola lardo, essa viene sempre tradotta con strutto; altresì la parola sugna, non identifica lo strutto, ma bensì il grasso addominale del suino.
Se ne vogliamo parlare con ragionamento io sono pronto.
Un saluto da Raff


27/08/2012, 22:11
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Caro Raff io non ce l'ho certo con te, non so perchè ti sei sentito chiamato in causa, anzi ti ringrazio per i continui interventi che ci offri.
Completamente daccordo con te per la scentificità, leggo sempre con entusiasmo tutto quello che scrivi, aggiungo che noi tutti,
a differenza di archeologi,studiosi da bibblioteca, pensatori etc...
tutto quello che leggiamo sul web, sui libri, o ci frulla nelle nostre crape e che condividiamo insieme,
abbiamo la possibilità di verificarlo sperimentalmente:
studio/costruzione/tiro/considerazioni-critiche-consigli.

Io, Nitopi, Maghin, Giorgio e molti altri abbiamo ingrassato i nostri archi con grasso animale e confermato tutti che funziona senza eccessive controindicazioni, consapevole che non è l'unico sistema di trattamento nè il migliore ma almeno confermiamo che con i nostri climi su un self funziona egreggiamente, prova anche tu se ti và con un archetto e te ne convincerai.
Resto sempre impegnato nella ricerca continua di prove documentali da verificare sperimentalmente e sul lugo periodo

con sincera stima
Manx


28/08/2012, 11:24
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Nitopi ha scritto:
Il malefico cede solo ... alla corda ... Ma qui si stava parlando di protezioni... ;) ;)
Ciao
Luca

Grazie Nitopi,
forse ero fuori tema ma nella mia mente, mente scrivevo , interiorizzavo grassaggio = ammorbidimento del legno e quindi piu' facile addomesticatura.
Gia' , la belva ( tasso ) ha una sua personalita' molto spiccata, non si lascia addomesticare.
Ciao Lino :?


28/08/2012, 14:34
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Manx,
-mANx- ha scritto:
........
Io, Nitopi, Maghin, Giorgio e molti altri abbiamo ingrassato i nostri archi con grasso animale e confermato tutti che funziona senza eccessive controindicazioni, consapevole che non è l'unico sistema di trattamento nè il migliore ma almeno confermiamo che con i nostri climi su un self funziona egreggiamente, prova anche tu se ti và con un archetto e te ne convincerai.
.........
Manx

Anch'io non ce l'ho con alcuno di voi, ma mi sorprende questa esaltazione dello strutto, non filologicamente dimostrabile, come panacea ai problemi dell'umidità nell'arco ligneo; oltretutto essa si è dimostrata pessima nell'isolare il legno dall'umidità atmosferica per l'eccessiva porosità dello strato che va a creare sul legno.
E' importante non creare falsi principi che a furia di parlalrne tendono a diventare "verità"; in rete di queste "verità" ve ne sono moltissime.
Molto meglio il sistema della cera con trementina o al limite cera e strutto in ragione del 60, 40 %, ricordandovi che il vero strutto di maiale inizia a fondere a 22,5° ed a 28° è completamente fuso. Uno strutto che rimane pastoso a 40° è sicuramente una miscela di grassi, anche vegetali, più o meno idrogenati, sul tipo di quello che il vostro fornaio adopera per le fragranti brioches.....
Un saluto da Raff


29/08/2012, 21:53
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Messaggi: 970
Località: Flavia Plumbia
Raff,
il mio post era solo per dire che lo strutto "non puzza" e per dire la mia idea sul perchè tu abbia avuto il problema di irrancidimento.
Sinceramente, lo utilizzo perchè è il metodo più semplice ed economico che ho trovato per trattare la superfice degli archi.
Nessuna velleità circa la sua storicità, giusto l'esposizione di un'esperienza e un'idea.

Ciao Giorgio


29/08/2012, 22:27
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Tempo fa, prima di cimentarmi con l' "encaustico", ingrassavo i miei archi di legno con il grasso dello speck che tagliavo via dalla forma di speck e facevo sciogliere piano piano in un pentolino. Per fare ciò dovevo tenere la temperatura bassa, il fuoco lento per evitare di friggere il tutto.

Non mi ricordo di odori particolarmente sgradevoli (forse se lo ricordano i miei familiari). E i vantaggi per me erano molteplici:
- essendo originario delle Dolomiti e avendo conoscenze lassù lo speck mi viene quasi gratis! :)
- lo speck "sgrassato" (per utilizzare il grasso sull'arco) ti fa ingrassare di meno quando lo mangi :D
- l'odore non c'è, o perlomeno, non si tratta di odore ma, a mio avviso, di "profumino di pappa" :D
- non c'era bisogno di fare intrugli o "mix".

P.S. spero non vi sfugga l'intento del post che, oltre a riportare la mia esperienza vuole essere una sorta di "alleggerimento".


30/08/2012, 7:44
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