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 trucchi per equilibrare 
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Sappiamo tutti che un flettente deve ( o dovrebbe ) curvarsi uniformemente per tutta la sua lunghezza (se in un arco di cerchio o di ellissi e' una scelta progettuale che al momento ignoreremo )
quello che conta è che non dovrebbero esserci punti più rigidi o più morbidi perché su quelli morbidi si innescherebbero fenomeni di sovraccarico che porterebbero a e stressare il legno producendo deformazioni permanenti, segni di compressione e nel peggiore dei casi rotture .
per identificare i punti su cui intervenire come molti ho usato un raschietto fatto scorrere sul ventre dell'arco incordato , sia con la corda bastarda che con quella definitiva , e teso progressivamente sullo scaletto .
Una cosa così:

Allegato:
1.jpg


Allegato:
2.jpg



La cosa tuttavia ha qualche inconveniente .
A parte le eventuali difficoltà visive e il raschietto che può finire fuori asse , si finisce per lavorare su un punto rigido alla volta col rischio di "farlo correre" lungo il flettente allungando i tempi di equilibratura e rischiando di finire con un libraggio ben al di sotto di quello desiderato.


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27/01/2013, 12:28
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Poi su tradgang ho trovato una soluzione migliore
un listello di legno , un dado da 8 , una punta da legno da 12 mm , una matita e il gioco e' fatto .
Un attrezzino per evidenziare tutti i punti rigidi su cui intervenire
http://tradgang.com/cgi-bin/ultimatebb. ... 5;t=001047
sto provandolo e ne sono soddisfatto .
Come dice Eric Krewson su tradgang è opportuno utilizzarne almeno due di lunghezza diversa ,
uno da 15 cm per una prima equilibratura con la corda lunga e uno da 10 cm per il lavoro di fino con la corda definitiva
adesso vado a fare due foto ai miei .


27/01/2013, 12:46
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eccoli:
un listello 3x2 , una mecchia del 12 , una fresa conica per formare l'invito un dado dell' otto, un mozzicone di matita e dieci minuti di lavoro
^__^

Allegato:
IMG_8216.JPG


Allegato:
IMG_8219.JPG


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27/01/2013, 16:02
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Sì, funziona !
Lo uso anch'io, c'ero arrivato da solo e usavo un legnetto per verificare che la curvatura fosse costante.
Volevo anche fare un post per proporlo ma è ancora nelle profondità della tastiera.
Ottima l'idea della matita, a quella non ci ero arrivato.
Grazie Jeval

Ciao Giorgio


27/01/2013, 22:22
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Scusate ma faccio una domanda da novizio :oops:

In teoria il flettente va via via stringendosi e assottigliandosi verso la punta, una volta tillerato l'arco se la forza è distribuita equamente l'arco non dovrebbe formare un cerchio, ma una parabola... sbaglio?!? Chiaramente l'importante è che non ci siano parti "dritte" perché significherebbe che necessitano la rimozione di materiale ne cambi repentini di raggiatura, ma con questo sistema non si rischia di sfinare un po' troppo vicino al manico?

In tal caso è per quello che utilizzate 2 legni di lunghezza diversa per tenere la matita? Quello lungo per la parte vicina al reiser e il corto da metà fino ai tips?

In poche parole... utilizzando come nella prima foto una barretta in metallo di pochi cm non si rischierebbe di confondere una piega più leggera come quella vicino al reiser per una parte dritta?

Mi scuso se la domanda è banale, solo che sto ancora cercando di capire il principio del tiller e equilibratura.


28/01/2013, 11:12
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Nessuna domanda e' banale swipon , più spesso ci sono risposte insufficienti o errate ma tant'è
( se chiedi pesci e ti danno serpenti forse e' perché hanno solo quelli :roll: )
Tornando a noi , no non sbagli anche se in realtà bisognerebbe fare qualche distinguo fra archi più o meno lunghi/corti e fra archi che lavorano per la loro intera lunghezza e archi ad impugnatura rigida e fra archi lavorati asportando legno dal ventre e archi lavorati sui lati ( o un mix di entrambi )

L'andamento generale della curva dipende come dici dalla rastremazione in larghezza e spessore e in definitiva dal progetto ( anche se spesso questo viene stravolto dalla struttura della doga )
I righelli sono abbastanza corti ( 10 e 15 cm ) e servono solo a identificare le parti troppo dritte/rigide che costringono quelle contigue troppo curve/morbide a lavorare oltre i limiti di stress col rischio di deformazioni/ rotture .
Io uso quello da 15 per una prima correzione dei difetti macroscopici e quello corto per il lavoro di fino .
In quanto al rischio di sfinare troppo , li sto usando per terminare un arco-bastone in olmo e un flat in carpino nero che al momento sono sulle 70# ( 31,75 kg ) a 27" ( 68,58 cm. calcolati dal piano neutrale dell'arco ) e questo era quanto mi proponevo di ottenere .
E si se l'impugnatura non e' un'impugnatura ma un riser occorre fare le debite considerazioni
( però trovo che un "riser" abbia un senso su archi tradizionali e moderni , sui reperti qualcosa di simile si trova solo sugli Holmegaard e sugli archi ritrovati a oberflacht e anche su questi l'impugnatura era si rigida ma niente di lontanamente simile a quelle che si vedono in giro.

Inoltre io tendo a tenere rigidi gli ultimi 10 cm vicino alle nocche ( ma questa e' un'altra storia ) e quindi mi fermo prima .


28/01/2013, 19:02
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Grazie, chiarissimo.

Ora solo per curiosità posso dire che questo metodo ricorda moltissimo il metodo per pareggiare i tasti e dar la giusta piega ai manici delle chitarre, sarà una mia impressione ma più tempo passa più vedo similitudini tra arco e chitarra...


30/01/2013, 14:15
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swipon ha scritto:
....... sarà una mia impressione ma più tempo passa più vedo similitudini tra arco e chitarra...

No non e' una tua impressione prova a googgolare HUNGU ( l'antenato del berimbau )
e vedi la possibile nascita degli strumenti a corda .


30/01/2013, 18:37
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sto realizzando i listelli per l equilibratura perche spero mi diano una mano in quanto ho abbastanza difficoltà nel fare una curva armoniosa volevo sapere una volta realizzato il tutto quanto deve sporgere la matita? grazie mille in anticipo


22/04/2013, 9:28
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il saraceno ha scritto:
........ quanto deve sporgere la matita? grazie mille in anticipo

Se mi concedi una battuta ..... quel tanto che basta :lol: .
tornando seri , grazie al dado ( a proposito , prima di iniziare occorre filettare preventivamente la matita avvitandola per un paio di cm. e può essere necessario l'aiuto di una pinza )
puoi partire da zero e avanzare micrometricamente con 1/4 di giro alla volta fino a quando non inizia a segnare nei punti più rigidi e mano a mano la fai avanzare fino a quando non hai una curva armonica .
Non ci sono segreti nell'equilibratura/tilleraggio di un arco ( trovo più appropriato il termine inglese , ha a che fare con concetti come coltivazione/crescita/cura , e' un termine molto usato in agricoltura e giardinaggio , mentre il termine equilibratura mi fa venire in mente un gommista )
Togli legno dove non piega abbastanza e non toccare dove piega troppo .
Alcuni concetti però devo essere scolpiti nella pietra :
Se togli troppo legno non puoi rimetterlo
Non sempre la modifica ha effetto immediato , 10~20 flessioni del legno fra una raschiettata e l'altra aiutano il legno ad "assestarsi" .
Nelle flessioni non superare MAI il carico finale desiderato , potresti avere cecimenti del dorso nei punti più sollecitati , quelli che piegano troppo chiamati anche cerniere o cardini ( Hinge in letteratura inglese .
Togli POCO alla volta , fletti per assestare e ricomincia
Non pensare : adesso do una bella raspata così finisco velocemente , la differenza in trucioli fra un arco da 50 # e uno da 25# è incredibilmente piccola . ( Jim Hamm asserisce che lo strumento più utile a un costruttore di archi , sopratutto all'inizio della sua carriera , è un capiente recipiente pieno di acqua fredda in cui mettere la testa ogni qualvolta venga la tentazione di togliere un bel pò di legno per velocizzare il percorso . )


22/04/2013, 10:19
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