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 Spacco dei tronchetti in doghe 
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Cari amici,
un momento molto importante dopo la scelta e l'abbattimento della pianta,
spesso poco considerato e per nulla trattato è lo SPACCO
a differenza del taglio a sega consete di seguire il naturale andamento delle fibre
che faciliterà di molto le fasi di sbozzatura
oltretutto non necessita di costosi macchinari come seghe a bindella o circolari ma semplicemete un accetta, un martello e dei cunei che possono anche essere costruiri semplicemente con pezzi di legno duro
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sapere dove mettere l'accetta alla base del tronco è importantissimo,
detto questo la cosa che per molti pare incredibile è che non ci sono grandi sistemi standard che van bene per ogni tronco
il vostro pezzo di legno ve lo dovete studiare per bene,
dovrebbe essere la seconda volta che lo fate,
la prima quando avete deciso sul posto che quello sarebbe diventato il vostro arco
osservare l'andamento della corteccia, le possibili gibbosità presenti, la forma della base, gli eventuali rametti
scortecciare in molti casi potrebbe servire a scoprire crepe o eventuali parassiti e comportarvi di conseguenza
ma tutto dipende da come avete deciso di farlo stagionare
generalmente meglio infilare l'accetta passando per il centro dell'alburno alla base del tronco, il capo più largo dei due, ma non sempre è vero
dovete immaginare se piantando la lama dell'accetta in quel determinato punto poi lo spacco continuerà dritto fino alla fine dividendo il tronco il parti uguali
una volta iniziato ad aprire per esperienza posso dirvi che diventa impossibile recuperare l'errore iniziale
preferisco sempre spaccare quando il legno ha una buona stagionatura ma spesso dipende molto dall'essenza che volete lavorare e dalle esigenze che ha come proprie
Immagine qui ho piantato l'accetta alla base di un tronco in olmo alto 2,10m stagionato un anno e mezzo dove ho ritenuto di riuscire ad arrivare a dividere in due metà entrambe sfruttabili, almeno lo spero
come mi hanno insegnato i cari amici Enrico e Maghin: "è meglio tirar fuori un solo arco da un tronco che cercare di spaccare in due doghe rischiando di non recuperarne neppure una adatta al nostro scopo".
Avete già qualche punto di riflessione ;)


31/08/2010, 21:14
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rieccomi :mrgreen: ...
se siete interessati vi faccio vedere come è andato lo SPACCO:
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tanto per intenderci quello in alto è un cuneo di robinia che ho costruito al momento, forse un pò troppo corto ma ha funzionato bene comunque
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non dovete picchiare come matti,
una volta incuneata l'accetta lasciate crepitare la pianta,
è un suono incredibile, mi fa sempre venire i brividi
godetevelo appieno e continuate a percuotere sull'accetta solo dopo che il crepitio è finito fermandovi e riprendendo,
sono le fibre a concedersi, non voi che le martoriate
non abbiate fretta
ricordate che state compiendo un operazione che l'uomo ha ripetuto nei millenni per costruirsi il suo infallibile arco

non sono un esperto di fotografia ma più che altro volevo farvi capire cosa si prova ad essere cuneo
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cosa vuol dire entrare nelle fibre,
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in definitiva cosa vuol dire essere arcaio
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qui ormai ho superato la metà dello spacco e l'accetta tenda a restare incuneata,
di solito mi fido a metterne un'altra dal alto opposto in modo da allargare e riprendere l'accetta ma il rischio di sbagliare e infilarsi in altre fibre è alto:
Immagine (notate la corteccia dell'olmo molto spessa tra l'altro, si intravedono i sei anelli di alburno più esterni)
siamo quasi arrivati alla fine,
lo spacco mi pare venuto bene e sono molto contento,
a questo punto ho notato che conviene spesso posizionare in verticale il tronco e appoggiarlo su un un ceppo in legno alto non più di una ventina di centimetri (procuratevene uno, vi servirà anche per un tipo di lavorazione)
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ed ecco le due parti spaccate meglio di come immaginavo :D
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una delle due la devo regalare,
mentre l'altra spero diventerà il mio prossimo arco magari grazie al vostro aiuto :mrgreen:

dimenticavo di farvi vedere gli anelli di crescita alla cima:
Immagine considerate che è ricoperto di colla vinilica,
dei venti anelli più quelli fini del poco durame presente non si è formata neppure una crepa in un anno di stagionatura in luogo asciutto, in assenza di luce solare, molto areato e con temperatura costante tutto l'anno, ma questa magari la raccontiamo in un altro topic
Slan Manx ;)


31/08/2010, 22:02
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:twisted: perche estinguere o agevolarne...... quando lutilizo di un tronco piu maturo puo servire allo scopo per una spiegazzione cosi futtile (semplice)?gia ce ne sono pochi olmi meglio una specie d'importazzione naturalizata quale è la robinia. marco


17/09/2010, 14:35
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Iscritto il: 10/09/2010, 16:24
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belle foto manx.... anche a me l'olmo si è sempre spaccato molto molto ben, e pure la robinia..... hanno fibre lunghe, e si riesce bene a seguirle con ascia e cunei.

un'essenza che mi ha stupito invece per la difficoltà con cui si è spaccata è il sambuco. avevo tagliato un tronchetto di un diametro considerevole, e ho provato a spaccarlo..... nonv i dico quanto si è girato e avvitato... spaventoso. durissimo, difficile.

invece con rami intorno ai 5 cm sono andato benissimo, e sono più che sufficenti per tirar fuori un arco.


20/09/2010, 16:03
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Iscritto il: 17/09/2010, 12:56
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Località: Verona...
astropedro ha scritto:
belle foto manx.... anche a me l'olmo si è sempre spaccato molto molto ben, e pure la robinia..... hanno fibre lunghe, e si riesce bene a seguirle con ascia e cunei.

un'essenza che mi ha stupito invece per la difficoltà con cui si è spaccata è il sambuco. avevo tagliato un tronchetto di un diametro considerevole, e ho provato a spaccarlo..... nonv i dico quanto si è girato e avvitato... spaventoso. durissimo, difficile.

invece con rami intorno ai 5 cm sono andato benissimo, e sono più che sufficenti per tirar fuori un arco.

:) io mi trovo abastanza bene con il sambuco trovo che sia uno dei migliori legni che abbia mai provoto anche la carpinella è dotata di una buona meccanica. marco


20/09/2010, 20:46
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Iscritto il: 04/11/2010, 16:40
Messaggi: 113
Concordo con te nel dire che lo spacco è un'operazione maledetta, ho in stagionatura due tronchetti di osage e qualche robinia, l'osage soprattutto ha, essendo un ramo un po' flesso (ma tendezialmente verticale), il midollo, quindi gli anelli centrali molto spostati rispetto al centro proprio della circonferenza del tronchetto. Sono un po' ansioso, vorrei evitare di sprecare un bel legno...


12/11/2010, 11:47
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Iscritto il: 08/07/2010, 20:21
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Località: Insubria
studiatelo bene è il miglior consiglio
poi non è che per forza devi spaccare: meglio una doga buona che due con qui non ci fai niente ;)


12/11/2010, 12:00
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