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 Weapons that Made Britain: The Longbow 
Autore Messaggio

Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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tornando all'arcotasso , se il miglior tasso è quello italiano di alta quota versante nord,
vuol dire che neanche la materia prima è made in GB.

e l'arcotasso di oetzi?

agli inglesi però va riconosciuta la cultura arceristica testimoniata anche dalle leggi emanate in materia tra cui il famoso "king's pardon" nel caso in cui qualche freccia colpisse accidentalmente qualcuno durante le gare e gli allenamenti.


09/02/2012, 18:29
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Iscritto il: 01/09/2011, 15:59
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Chi è più dentro la materia di me potrà essere più preciso, ma se non ricordo male c'era una legge inglese del 300 o 400 che imponeva che tutte le merci provenienti dall'italia fossero accompagnate da un tronchetto di tasso, da cui loro poi ricavavano gli archi.
E questa fu una delle ragioni per cui qui da noi i tassi sono quasi scomparsi.
Mi ricordo bene queasta cosa?


10/02/2012, 11:53
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Carlo-B ha scritto:
......Mi ricordo bene queasta cosa?....

Si ti ricordi bene , non so se fosse legge , di sicuro era un accordo commerciale che riguardava le stoffe importate da Venezia


10/02/2012, 12:19
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Iscritto il: 06/03/2011, 19:31
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Dici bene, Carlo. Posso andare un po' sul personale? Bene! Vicino a mia madre abita un inglese, sposato con una ragazza polacca di 30 anni meno di lui. Squisite persone, con due bambine meravigliose, nate in italia. Ma,c'è un ma: Mr. Richard, pur abitando da moltissimi anni in Italy, non spiccica una parola di italiano, mentre la moglie di lingue ne parla ben 9, dicasi nove, ben s'intende, l'italiano, meglio di certi italiani. Perchè? Abbiamo fatto parecchi barbecue assieme e vi garantisco che raramente ho visto gente apprezzare bevande "spiritose" come Mr. Richard (e, lasciatemelo dire, anche signora). Il mio è un pessimo inglese e pur essendo in amicizia, fa finta di non capire, se non pronuncio bene la parola che sto dicendo. Forse non si rendono conto che se un certo Claudio non avesse attraversato the channel, forse abiterebbero ancora in capanne di fango. Ciaooo, Mirco P.S. Jeval, ogni barile di vino esportato in Albione, doveva essere accompagnato anche da un tronchetto di tasso. Riciao, Mirco


10/02/2012, 12:24
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Località: pozzo della ignoranza
[quote="mirco grosso"........... P.S. Jeval, ogni barile di vino esportato in Albione, doveva essere accompagnato anche da un tronchetto di tasso. Riciao, Mirco[/quote]
questa mi mancava .
e secondo voi i vari cognomi "Tassinari", "tassi", "tassini" e affini avevano antenati addetti alla cura dei tassi ?


10/02/2012, 15:19
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Iscritto il: 17/12/2010, 17:48
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Forse che il nome "tassa" intesa come imposta da pagare derivi forse dalla legge anglosassone che prevedeva che la merce esportata nel loro paese fosse pbbligatoriamente accompagnata da un "tasso"????


10/02/2012, 23:26
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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io avevo sentito dire che ogni rotolo di stoffa doveva essere avvolto su doghe di tasso ... sarà vero?

scusate se mi intrometto ma credo che anche la storia che gli Inglesi importassero il tasso sopratutto dall'Italia (come mi è capitato spesso di sentire) è forse dettata da un certo campanilismo. in realtà erano importati da tutta Europa ma sopratutto da Austria e Baviera.
in questo testo tra l'altro c'è scritto che solo tra il 1521 e il 1567 vennero importate da queste regioni, dalle 600.000 a 1 milione di stecche di tasso lunghe 2mt elarghe 6 cm.

"Die außerordentliche Tauglichkeit des Eibenholzes für die Waffenherstellung führte zu einer Übernutzung der Eibenbestände. England importierte sehr frühzeitig Bogenstäbe aus ganz Europa. Der erste Hinweis auf einen Bogenholzhandel stammt von einer Zollrolle aus Dortrecht, die auf den 10. Oktober 1287 datiert ist.[41] Für den 8. Januar 1295 ist für Newcastle die Ankunft von sechs Schiffen aus Stralsund belegt, die unter anderem 360 „Baculi ad arcus“ oder Bogenstäbe geladen hatten.[42] Jedes Handelsschiff, das ab 1492 [43] in England Handel treiben wollte, musste eine bestimmte Anzahl Eibenrohlinge mit sich führen. Das führte im Endeffekt dazu, dass alle europäischen Eibenbestände so stark zurück gingen, dass diese sich bis heute nicht richtig erholt haben. Allein zwischen 1521 und 1567 wurden aus Österreich und Bayern zwischen 600.000 und 1 Million zwei Meter lange und 6 cm breite Eibenstäbe für die Weiterverarbeitung zu Bögen ausgeführt. 1568 musste Herzog Albrecht dem kaiserlichen Rat in Nürnberg mitteilen, dass Bayern über keine schlagreifen Eiben mehr verfüge.[44] In England reagierte man auf die Eibenholzverknappung mit der Anordnung, dass jeder Bogenmacher pro Eibenholzbogen vier aus dem weniger geeigneten Holz des Bergahorns herzustellen habe und Jugendlichen unter 17 Jahren wurde das Führen eines Eibenholzbogens verboten. Anordnungen aus dieser Zeit lassen darauf schließen, dass England, nachdem die mittel- und südeuropäischen Eibenvorkommen erschöpft waren, Eibenholz aus den Karpaten und dem nordöstlichen Baltikum bezog. 1595 ordnete die englische Königin Elisabeth I. die Umstellung des englischen Heeres von Langbögen auf Musketen an. Fritz Hageneder vertritt in seiner Monographie über die Eibe die Ansicht, dass diese Umstellung, die zu einem Zeitpunkt erfolgte, als der Langbogen der Muskete in Reichweite, Treffsicherheit und Schussgeschwindigkeit noch weit überlegen war, allein erfolgte, weil der Rohstoff Eibe für die Herstellung von Langbögen nicht mehr zur Verfügung stand.[45]"

sulla qualità c'erano legni eccellenti un po in tutte le regioni. per quel che so io anche oggi i migliori sono quelli di zone molto fredde in montagna specie in vallate ombrose quindi l'Austria o la Baviera ci stanno benissimo anche loro e forse più visto che sono più fredde.
potrebbe anche essere forse che i legni provenienti dall'Italia fossero meglio stagionati ma non credo che il calore possa migliorare la qualità del legno.

ciao!


10/02/2012, 23:51
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Iscritto il: 01/09/2011, 15:59
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Da noi, chi usa l'arco in bambù, solitamente ogni 1 o 2 mesi passa un po di olio di noci o di mandorle su tutto l'arco per mantenere un minimo di idratazione del bambù. Questo mantiene le fibre elastiche e diminuisce il rischio di rottura.
Però i nostri maestri dicono di evitare di fare questa operazione perché l'idratazione del bambù, fa perdere velocità all'arco.

Penso che funziona nello stesso modo con il legno.....a logica.

Il tasso italiano o spagnolo, era considerato migliore forse perché meno carico di umidità e quindi essendo più secco, era anche più veloce.

Un botanico specializzato in essenze orientali mi disse che il bambù delle nostre parti è di qualità migliore rispetto a quello della maggior parte del Giappone proprio perché è meno carico di acqua. Rimane leggermente più piccolo, ma la compattezza delle fibre è migliore.
Non so se sia vero o no, ma il botanico è lui e non io.

Potrebbe essere che funzioni nello stesso modo anche il legno. Il nostro stagiona meglio perché il calore toglie più umidità. Il legno più a nord, forse resiste meglio alla flessione, ma il clima più umido lo rende meno scattante.


13/06/2012, 16:29
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
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Località: Vrilissia - Grecia
Come diciamo dalle mie parti:
c' soddisfazion!
Comunque ragazzi di mentalità bacate ce n'è dappertutto, vedi le eterne discriminazioni verso il sud Italia da parte della stessa Italia e del resto d'europa. Quando sono venuto qui in Grecia all'inizio quando sentivano che ero di Napoli, mi andava bene se il discorso scivolava sulla "monnezza" e non sulla "mafia" (l'ignoranza in questo campo è mostruosa: non sanno nemmeno che da noi c'è la camorra e non la mafia). Nella "civilissima" Germania fino a qualche anno fa c'era scritto sulle vetrine dei bar "vietato l'ingresso ai cani e agli italiani", ora ci scrivono greci invece di italiani, ma il frutto resta lo stesso.
Insomma il discorso discriminatorio è storia vecchia e stupida ed è proprio di tutto il mondo cosiddetto civilizzato.
Per quanto riguarda l'informazione, ho imparato da tempo a usare un colino molto molto stretto ma non solo se di provenienza anglosassone. Come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Ma non sarebbe meglio smetterla di sprecare energie e tempo a parlar male e a categorizzare gli altri? la matrice comune a questo fenomeno, e con questo chiudo un lungo OT ,che spero jeval mi perdoni, la matrice comune dicevo è l'essere umano con tutte le sue debolezze frustrazioni e insoddisfazioni...ci sta poco da fare.
Passando ai filmati: grazie dei link vado subito a dargli un'occhiata
ciao a tutti


13/06/2012, 22:08
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
Messaggi: 313
Località: Vrilissia - Grecia
non so perchè ma non mi ha fatto modificare il messaggio precedente...
comunque volevo aggiungere che nella crescita di una pianta riveste fondamentale importanza anche il fattore biochimico nutrizionale del substrato (terreno, humus, roccia ecc ecc) su cui essa si trova. Forse la soluzione è proprio lì, nella miglior qualità dei nostri boschi di una volta che favorivano lo sviluppo delle caratteristiche meccaniche del Tasso più apprezzate dagli arcai.
Che ne pensate?


13/06/2012, 22:29
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