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 arco italico arco piemontese & c. (longbow e via dicendo) 
Autore Messaggio

Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Apro anche qui una discussione a proposito di una presunta paterntà italica ed anche piemontese degli archi ricurvi di qualche secolo fa. secondo me non si dovrebbero legare ad una regione d'Europa particolare ma piuttosto ad un periodo storico che va dalla fine del Medioevo in avanti. non a caso gli unici archi con queste forme arrivati fino a noi sono in musei in Francia, Svizzera e Germania ( Monaco e Norimberga ). credo che la definizione di arco italico derivi dal fatto che alcuni autori tempo fa avendo constatato la numerosa presenza di archi di questo tipo in dipinti rinascimentali di pittori anche italiani ne hanno approfittato per auto assumersene "l'esclusiva" visto che erano gli archi che meglio si adattavano a soddisfare i bisogni e il gusto degli arcieri "storici". non sono riuscito a trovare nessun documento (magari c'è ma io non l'ho trovato) del passato in cui ci sono riferimenti ad "archi italici". come anche ad "archi lunghi" (longbows). queste definizioni sono moderne. gli antichi li definivano al massimo per il legno di cui erano fatti. cerchiamo di non esagerare con i campanilismi (gli inglesi sono un classico esempio ma non solo loro) e con un po di umiltà cerchiamo di guardare le cose nella meniera più obiettiva possibile se vogliamo capire meglio il nostro passato.


per quanto poi riguarda in particolare gli archi riflessi di maggiociondolo basta guardarne la carta di distribuzione per capire come mai gli esemplari conservati (Francia Svizzera e Germania merdionale) provengano da queste aree (ovviamente ci saranno stati anche in Piemonte ma non solo li) anche se è stato anche importato in altre zone.
Allegato:
P9070045.JPG


questa è però solo la mia idea, il discorso è aperto.


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07/11/2012, 14:59
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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forse è rimasta l'idea di archi italici perchè erano i migliori sulla piazza?


08/11/2012, 21:34
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Iscritto il: 08/07/2010, 20:21
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Ciao Maghin,
interessante ;) da che libro hai estrapolato la foto?
Manx


17/11/2012, 8:51
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Iscritto il: 21/01/2014, 14:09
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Vedo solo adesso questo vecchio post.
Forse da altre parti è continuato il dibattito che qui non è praticamente nemmeno iniziato?
(In allegato il mio arco in maggiociondolo by Enrico Ascani)


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26/09/2016, 19:01
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Iscritto il: 21/01/2014, 14:09
Messaggi: 288
Località: Segrate (MI)
-mANx- ha scritto:
Ciao Maghin,
interessante ;) da che libro hai estrapolato la foto?
Manx


In Wikipedia trovo:

Laburnum anagyroides Maggiociondolo

Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Faboideae
Tribù Genisteae
Genere Laburnum
Specie L. anagyroides

Nomenclatura binomiale
Laburnum anagyroides
Medik., 1787

Laburnum anagyroides
Il maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik., 1787) è un piccolo albero caducifoglio (alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti. Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente. I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.

I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.

Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi.

Distribuzione e habitat
(Europa meridionale): dalla Francia sud-orientale alle Alpi, Appennini e Penisola balcanica. Vegeta e fiorisce in habitat temperati e moderatamente umidi, specialmente in terreni calcarei, spesso associato a boschi di carpino nero (Ostrya carpinifolia).


26/09/2016, 21:13
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