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 inventari armeria Palazzo Ducale Venezia 
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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grazie....mi puoi dire se è e dove è possibile reperire le notizie dell'arsenale di cui si parla


ciao Franco, ecco qui:

le armi da getto negli inventari dell’Armeria del Palazzo Ducale a Venezia
Cercare di farsi un idea sull’arcieria antica e medievale nel nostro paese non è cosa semplice. La letteratura in circolazione è in gran parte di origine anglosassone incentrata soprattutto sull’arco inglese la cui epopea è ormai nota a tutti, mentre gli scritti che ci riguardano più da vicino sono scarsi e spesso frammentari.
i reperti conservati forniscono solo dati parziali riguardando punte di freccia per i periodi più antichi, balestre, archi compositi, frecce e verrettoni per i secoli del tardo Medioevo o successivi, mentre per quanto riguarda archi semplici di legno, almeno dal punto di vista materiale, nessuna traccia.
Per quanto concerne le fonti iconografiche la situazione è migliore ma in questo caso l’informazione che un dipinto o una scultura può trasmettere, rischia di essere viziata dal fatto che spesso i pittori o gli artisti, prediligevano la raffigurazione di archi dalle forme esteticamente più “espressive” od eleganti, fattore che se non tenuto in debito conto, può essere anche fuorviante (fig.1).
In un quadro del genere ogni informazione, anche la più piccola, diventa quindi un importante tassello utile a ricomporre un mosaico andato distrutto.
Tra le fonti che possono fornire dati utili alla nostra ricerca ci sono antichi documenti come gli inventari di armerie o arsenali. Un esempio significativo è rappresentato da quelli dell’Armeria del Palazzo Ducale a Venezia nei quali, tra le migliaia di armi ed oggetti catalogati possiamo trovarvi infatti anche numerosi pezzi interessanti dal punto di vista arcieristico.
Sede non solo politica ma anche privata dei dogi fin dai primi secoli della Repubblica “Serenissima”, il Palazzo Ducale assunse anche un significato simbolico come elemento fisico di riferimento per tutta la comunità lagunare, all’interno del quale si svolgevano tutti gli atti pubblici e legislativi. Si avvertì quindi la necessità di dotarlo di sistemi di difesa, di una guarnigione e di una Armeria quale deposito d’armi da usare in caso di minaccia all’integrità della Repubblica. Con il passare dei secoli poi, da aggiornato deposito d’armi d’uso difensivo si trasformò in raccolta di oggetti preziosi ed interessanti a testimonianza di un passato glorioso. Ancora oggi all’interno delle sue sale possiamo ammirare pezzi pregevolissimi e di estremo interesse e tra armature, spade alabarde ed altre armi di ogni sorta, anche balestre, archi “turcheschi” , faretre e turcassi. Ma quale era la situazione secoli fa quando ancora queste armi avevano una funzione pratica? Ce lo raccontano appunto gli inventari.
Il primo sintetico elenco sottoscritto dai Capi del Consiglio risale al 24 Giugno 1394: elmi e copricapi vari 99, balestre 138, ronconi e spelti 92, crochi 129, casse di frecce 30, lance 300, pavesi 150, corazze 48. Un elenco piuttosto scarno. A quei tempi vi era un frequente scambio di armi tra l’Armeria di Palazzo Ducale e l’Arsenale dove esisteva un deposito di grandi dimensioni con armi, cannoni, munizioni e tutto il necessario per armare le galere e le milizie sia imbarcate che di terraferma. Normalmente la prima scaricava al secondo le armi più vecchie e rovinate e ne prelevava altre più nuove ed efficienti. Nel corso del XV secolo questi scambi divennero sempre più numerosi al punto di rendere indispensabile un inventario preciso e dettagliato per poter gestire adeguatamente la situazione. Il primo serio completo e particolareggiato arriverà però solo nel 1548.
Inventario del 1548
Esso è suddiviso in due parti: nella prima le armi sono elencate in ordine alfabetico riportandone il numero complessivo mentre nella seconda è descritta la loro posizione all’interno del Palazzo. La somma totale dei pezzi si aggira intorno ai 15000 mentre solo le frecce sono circa 25000. Le varie tipologie sono così ripartite: armi da lancio 2808 (18,7%), armi da difesa 5062 (33,7%), armi bianche corte e lunghe 6010 (40%), armi da fuoco 420 (2,8%), altre 801 (4,8%).
Andiamo ora ad osservare questi elenchi prendendo in considerazione solo gli oggetti di interesse arcieristico.
Elenco alfabetico –

Archi d’osso de più sorte fornidi e desfornidj n°428 / Archi de Nasso con Corde e rottj n°1 n°1146 … / Archi de Ballestra d’azal n°3 / …
… / Ballestre con vida una del signor de padoa et altre n°5 / Ballestre da zal de più sorte n°706 / Ballestre de legno de più sorte n°524 … Ballestre de legno Rotte n° / … / Ballestre Rotte n°
… Carcassi con frezze n°20 per uno n°164. n°28 val n°192 / Carcassi Doradi n°16 / Carcassi da Balistra pieni di passadori n°77 … Casse da frezze n°12. zoe n°11 con frezze n°500 per una. N°5500 / Casse da n°13 con frezze 1000 per una n°13000 / Casse da verettoni con pene di banda n°13 con veretoni .300. per una. n°3900 / Casse da verettoni con pene de Carta n°26. a verettoni n°13 per una n°3432 / Cassa granda con verettoni arefuso con verettoni con pene de lama et con Carta n°1 / Casse da sfuore n°3 / Casse pizole Depente con Verettoni con pene de carta n°60 / Casse pizole Depente con Verettoni con pene de banda n°3 / Casse pizole Depente con verettoni con pene de pena n°7
… / Fassi de frezze Turchesche n°3 / … Ferri de verettonj n°7 / … / Ferro de far Corda de Ballestra n°1 / Fusti de ballestre de legno n°
… / Molinelli da Ballestra n°
… / Homo Armado con Corazina e falda spada e balestra n°1
… / Passadori da balestra con pene de banda n°100 …
… / Verettonj Con pena de Carta n° 87 / …
Elenco indicante la posizione all’interno del Palazzo -
Armer Ai Balconi - Armer n°13 - Sulla lanciera de ferro in terra in Salla … / Casse depente da frezze n°12 una voda e 11. con. frezze n°500 per una n°5500 /…
Prima Salla de Sora - Sotto el Soffitado Apicale – Balestre de legno a molinello n°25 / Balestre de sel a molinello n°164 / Balestre da sel a martinello n°152 / Balestre da sel Con lieva n°9 / Balestre da sel senza lieva n°3 / Archi d’osso con Corde e vazina di tella rossa n°192 / Carchassi da freze con freze n°25 per uno n°164 / Carchassi Doradi con freze n°25 per uno n°28 /…
Armer n°primo per mezo la scalla – Casse n°2 da freze con freze 500 per una n°1000 / Cassa n°1 da verettoni con le pene de banda n°300 / Casse n°2 da verettoni con pene de banda n°264 /…
Armer n°2 – … / Casse n°2 da freze n°1000 / Casse n°1 da verettoni con pene de banda n°300 / Casse n°2 da verettoni con pene de Carta n°264 /…
Armer n°3 – … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Casse n°1 da Veretoni Con pene de banda n°300 / Casse n°2 da Verettoni Con pene de Carta n°264 /…
Armer n°4 – … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Casse n°1 da veretoni Con pene de banda n°300 / Casse n°2 da verettoni Con pene de carta n°264 /…
Armer n°5 – … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Casse n°1 da verettoni Con pene de lama n°300 / Casse n°2 da verettoni Con pene de Carta n°264 /…
Prima Salla de Sora - Armer n°6 – … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Cassa n°1 da verettoni con pene de banda n°300 / Casse n°2 da verettoni Con pene de Carta n°264 /…
Armer n°7 – … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Cassa n°1 da verettonj con pena de banda n°300/ Casse n°2 da verettonj Con pene de Carta n°264 /…
Prima Salla – Armer n°8 - … / Casse da frezze n°1000 / Casse n°1 da veretoni con pene de banda n°300/ Casse n°2 da veretonj con pene de Carta n°264 / …
Armer n°9 - … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Casse n°1 da verettoni con pene de banda n°300/ Casse n°2 da veretoni con pene de Carta n°264 / …
Prima Salla de Sora – Armer n°12 - … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Casse n°1 da verettoni con pene de lama n°300/ Casse n°2 da veretoni con pene de Carta n°264 / …
Armer n°13 - … / Casse n°2 da frezze n°1000 / Cassa n°1 da veretonj Con pena de banda n°300/ Casse n°2 da veretonj con pene de Carta n°264 / …
Sotto el Soffitta – Archi con sue Corde nudi n°81 / Archi turcheschi nudi n°11 / Frezze Turchesche fassi n°3 / Ballestre da zal con sue lieve n°76 / Ballestre da zal con sui mollinelli n°156 / Ballestre da zal con sui martinelli n°47 / Ballestre da zal senza lieva n°33 / Carchassi Doradi con sui passadori n°75 / …
Sulla scanzia Sora la porta – Archi nudi con so Corde n°69 / …
Da lai al p°Armer - … Una Ballestra dora Con uno schiopo n°2
Seconda Salla – Su larmer de fil de Rame – Una Ballestra da lieva Con Archo Dorado Coverta de latton lavorado de straforo n°1 / … Balestra in vida de ferro fo del signor de padoa n°1 / …
Sulla scanzia sora larmer e p.- Archi d’osso Con Corda n°60 / …
Sul Canton de larmer alai la porta - … / Una Balestra Dorada n°1
Segonda Salla – In fra I Balconi - … / Archi d’osso Con sue Corde n°15 / Carchassi Doradi Con sue frezze n°16 / …
In terra Aj pie de san marco – Do Casse depente n°2 / Passadori grandi Con pene de banda n°100 / … / Una Cassa con verettonj da Ballestra n°93 / Verettonj Con pena de Carta n°87
Segonda Salla – Alla seconda porta – … / Uno homo Armado con Corazina de Veludo Cremesin e falda et Una balestra in man con el veretton n°1
Segonda Salla – A mezza Salla - … / Un homo Armado con Corazina de Veludo Cremesin e faldaet Una balestra in man con el veretton n°1
Armer de ponente – Atorno la Suffita – Casse da Verettoni Con pene di Carta n°60 / Casse da Verettoni con pene de banda n°3 / Casse da Verettoni Con pene de pena n°7 / Cassa granda piena de passadori arefuso con le pene de lama e de Carta n°1 / …
Archi de nasso in fassi - Archi de nasso con sue Corde n°1125 / Archi de nasso Rotti n°25
In suffitta – Balestre Sotto i travj – Balestre de legno a molinello n°190 / Balestre de legno Senza molinello n°319 – Balestre de ferro – Balestre de zal quadre con molinello n°66
In suffita – In Uno Canzello - …/ ferri de Verettoni n°4 / … / Carchassi de pelle de tasso da passadori n°2 / … / Archi de Balestra da zal n°3 / … / ferro da far Corda de ballestra n°1 / Balestra rotta . e molinello de balestra n° / fusti de balestra de legno n°

Tra i vari inventari questo è quello che contiene le informazioni più interessanti. In primo luogo, essendo il più antico completo, rappresenta meglio di tutti quello che doveva essere il munizionamento di un armeria anche nei periodi precedenti alla sua stesura. Molte delle armi ancora presenti nel 1548 dovevano essere in deposito già da molto tempo, in particolare quelle conservate nelle soffitte delle varie sale. Era infatti nel sottotetto che venivano conservate le armi più vecchie e meno importanti, quelle che meno si addicevano a d essere esposte nelle sale del Palazzo “… molte sorti d’arme d’hasta et altre le quali sono tenute nella soffitta di sopra essa sala senza che siano vedute …” (Lorenzi 1570). Analizzando le tipologie di armi elencate ci si può fare quindi un quadro più realistico di quelle che erano le armi da getto utilizzate dalle milizie nel tardo Medioevo rispetto a quanto potrebbe risultare dall’analisi dei reperti sopravvissuti fino ai nostri giorni o dalla iconografia dell’epoca. Facciamo quindi un riassunto dei tipi presenti nell’elenco.
archi compositi di vario genere – archi di tasso (nasso) - frecce da arco – frecce turchesche - balestre “ di legno” (potrebbe trattarsi di balestre con archi compositi) – balestre “d’acciaio” – verrettoni con alette di “carta”, “lama” (lamiera), “banda” e penne – “passadori” (altro tipo di proiettili da balestra)
L’arma da getto più numerosa risulta essere quindi l’arco di tasso con 1150 pezzi seguito dalla balestra con arco d’acciaio (706), dalla balestra con arco di “legno” (528) mentre gli archi compositi, all’ultimo posto, sono complessivamente 428, meno della metà rispetto ai primi. Questo è un dato molto interessante in quanto generalmente pensando agli archi veneziani ci si immagina l’arco composito di tipo “ turchesco”. In effetti , come vedremo , sarà proprio questa l’unica tipologia di arco che resterà negli elenchi dei secoli successivi. Facendo poi la somma dei vari tipi di archi e balestre si constata una predominanza dei primi con 1574 pezzi sui 1234 delle seconde.



Inventario del 1606
Ai primi anni del Seicento risalgono altri tre inventari che però, dalle intestazioni e dai titoli, sembrano piuttosto elenchi di armi consegnate ad artigiani specializzati per essere revisionate, riparate o restaurate.
Il materiale arcieristico venne consegnato ad un “Frezzaro” (artigiano addetto alle armi da getto) di nome Carlo nel 1606, che provvedette alla manutenzione, riparazione, ricondizionamento di balestre, archi, frecce, bolzoni ecc.
Archi Turcheschi, carcassi miniadi, carcassi de curame, Frezze turchesche, Frezze de altra sorte, bolzoni, balestre de diverse sorte, / et altre Arme appartenenti alla professione del Frezzaro il tutto da novo / consegnato a m.ro carlo Frezzer al segno de san Martin, come Frezzer delle / sale dell’Ecc.so cons.o de X. giusta parte del ditto Ecc.so conseglio / de di .4. settembre 1606,. Le quali tutte Armi saranno registrate in / questo libro delle sale sopraditte, et Fattone la reccevuta dal detto / m.ro carlo, et ne è stata data copia all’offitio di Ecc.mi S.ri Capi dell’ / Ecc.so cons.o de X.
Sala da Basso, che ha la porta vicina al gran conseglio / Archi Turcheschi con le corde de seda con li suoi pugni, et ligadure, n.ro cento e settantotto val n°178 / Carcassi miniadi n.ro trentaquattro con Frezze turchesche dentro n.ro vin-/ ticinque per cadaun carcasso tutte Furono impenate l’anno 1606, et Fatti netti li Ferri sono in tutto Frezze n°ottocentocinquanta val n°850 …
Il testo continua con il lungo elenco dei pezzi con l’indicazione della loro collocazione all’interno delle sale, di cui per brevità elencheremo i quantitativi totali divisi per tipo.
Archi turcheschi 409 – Balestre a molinello 289 – Balestre a martinello 167 - Balestre a leva 60 – Balestre a molinello di legno 9 – Balestre piccole da verrettoni 4 – Balestrina di ferro 1
Carcassi (faretre) di “curame” 104 (25 frecce cad) – Carcassi curame e legno dorati 54 (25 frecce cad) – Carcassi “miniadi” 34 (25 frecce turchesche cad) - Carcassi “altra sorte” 10 (25 frecce cad) – Carcassi “curame rosso” 10 (25 frecce cad) - Carcassi legno dorati 6 (25 frecce cad) – Sporte alla turchesca 4 (2 con 25 e 2 con 16 frecce turchesche cad.) – Carcassi con verrettoni da balestra 70 (12 verrettoni cad.) – Sportelle da bolzoni 2 (8 bolzoni cad)
Totale frecce 13.550 – totale frecce turchesche 1252 – totale bolzoni 2566 – totale verrettoni 840
Rispetto all’inventario del 1548 sono spariti gli archi di tasso e delle balestre con arco “di legno” da 528 ne restano solo 9. In totale le armi da getto sono 939 di cui la gran parte conservate “Sotto i travi, et in aere per adornamento delle quali non ha da tener conto per esser sotto li travi, et in Aere per Troffeo”. Tra le armi di cui non è indicata questa funzione “espositiva” si contano 207 archi turcheschi, 86 balestre a martinello, 10 balestre a molinello e una balestrino di ferro. Si nota la scomparsa della definizione “archi d’osso” mentre restano solo gli archi turcheschi. Aumenta anche il numero delle frecce definite “turchesche” , ottocentocinquanta delle quali vengono impennate di nuovo; spariscono i “passadori” mentre compare la definizione di “bolzoni” per i dardi da balestra.

Inventario del 1773
Alla fine del ‘Settecento ormai l’Armeria ha assunto più un significato “espositivo” che militare. Delle armi presenti alla metà del ‘Cinquecento ne resta solo un terzo mentre aumentano gli oggetti artistici o i trofei di passate campagne militari in particolare contro i Turchi. Restano gli archi turcheschi e le faretre più belle e decorate e balestre d’acciaio. Frecce e verrettoni compaiono solo come ornamento all’interno dei turcassi o appese alle pareti a coronamento di busti di marmo.
Il materiale arcieristico sopravvissuto e che ancora oggi possiamo ammirare nelle vetrine del Museo del Palazzo Ducale è composto dai pezzi strutturalmente più robusti ma soprattutto esteticamente più significativi e non rappresenta quindi un quadro completo e realistico di quello che era l’arcieria veneziana nei secoli passati. Come dicevamo sopra il dato più interessante che invece emerge dagli inventari è rappresentato dalla quantità di archi di tasso ancora presenti alla metà del Cinquecento, contemporanei quindi di quelli ritrovati nel relitto della Mary Rose. Essi erano depositati nella soffitta probabilmente legati in fasci da 25 ma non ci è dato di sapere se all’epoca della stesura dell’inventario fossero ancora utilizzati o se invece erano già “a riposo”. Di certo mezzo secolo più tardi erano ormai scomparsi, probabilmente gettati via o bruciati in quanto semplici pezzi di legno di nessun valore. Nonostante l’Armeria avesse uno scopo difensivo ed era proibito utilizzare le armi in essa depositate all’esterno, ci sono documenti che testimoniano che, in caso di emergenza, potevano essere utilizzate per armare le truppe impegnate in guerra in mare o sulla terraferma. Un esempio dell’utilizzo massiccio di arcieri nelle milizie veneziane lo possiamo trovare nelle cronache della battaglia di Maclodio (1427) in cui gli arcieri del Carmagnola tesero un agguato alla cavalleria milanese, appostati tra i cespugli nei terreni paludosi che circondavano la strada sull’argine percorsa dai Milanesi i quali, impossibilitati ad avanzare e a retrocedere furono costretti alla resa.

L’11 Ottobre tutto l’esercito di lui si inoltrò sull’argine che guidava al campo del Carmagnola, ma non appena fu dentro che trovossi da ogni banda assalito senza che non potesse superare gli intervalli che dagli arcieri e dalle batterie lo separavano, o si vero dar indietro, stante che le sue salmerie s’erano già ingombrate in quella strada.

E’molto probabile che all’epoca in cui si svolsero questi fatti, ma anche in quelle precedenti, la gran parte degli archi usati sia dalle truppe di terraferma che da quelle imbarcate fosse proprio del tipo semplice di legno di tasso come nelle altre regioni dell’Europa occidentale.
Per quanto riguarda l’utilizzo di archi compositi da parte delle milizie lagunari, probabilmente accompagnò tutta la storia di Venezia fin dai primi secoli della dominazione bizantina . In seguito poi l’influenza dei continui rapporti e conflitti con l’Impero Ottomano, ha portato all’adozione di quegli archi e frecce “turcheschi” che divennero in un certo senso il simbolo dell’arcieria della “Serenissima” nei secoli successivi.
Altro dato interessante è che la presenza di crocchi per il caricamento delle balestre compare solo nell’elenco sintetico del 1394 mentre in quelli successivi le balestre sono classificate, oltre al materiale dell’arco, in base al sistema di caricamento, a leva, a molinello e a martinello.
Molte delle armi descritte negli inventari, sono ancora lì, nelle stesse sale che le conservavano secoli fa quando erano in “standby”, pronte ad essere utilizzate. L’Armeria del Palazzo Ducale non è dunque una mera raccolta di pezzi messi insieme da qualche facoltoso collezionista del passato ma conserva il fascino particolare delle tradizioni che non hanno conosciuto interruzioni, che affondano le proprie radici direttamente nel passato.


08/03/2016, 8:14
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Iscritto il: 06/03/2016, 20:31
Messaggi: 5
Non so come ringraziarti. Veramente si apre un orizzonte nuovo, molto intrigante ma anche più chiaro. Sono insegnante di arte, e illustratore di libri educational. Spesso per passione e per lavoro mi occupo e mi sono occupato delle diverse forme di armamento . Da quando ho unito alla professione anche la mia attività di rievocatore mi è capitato di interrogarmi sulla immagine che aveva al finire del 400 l'arceria nell'Italia del nord est. alcune cose mi risultavano contraddittorie.Come dovevo aspettarmi Venezia aveva una realtà tutta sua. Ma nelle zone della Romagna che Venezia occupò per determinati periodi, e ne ha lasciato tracce, quali resti di tradizioni d'armi lasciò? Questa mi rimane una bella domanda!


10/03/2016, 0:29
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Ciao Franco,
nel periodo che ti interessa la situazione nell’Italia settentrionale e centrale era piuttosto movimentata e le guerre erano ormai combattute solo da professionisti. Probabilmente anche da un punto di vista arcieristico c’era di tutto, (come del resto anche nelle epoche passate, sul suolo italiano). L’elenco dell’armeria in questione credo sia abbastanza esemplificativo e non solo per Venezia. Quello che si può dire è che gli archi da guerra dovevano comunque avere dei libraggi alti (e questo vale anche per i compositi). Tra l’altro so che stanno studiando ora gli archi compositi superstiti ancora conservati nei depositi del museo Correr e dalle prime indagini pare che molto probabilmente avessero libraggi intorno alle 100 libbre con esemplari anche sulle 145 (ma è ancora da confermare). Anche le tipologie sono differenti (da archi turchi ad altri simili a quelli tartari della Crimea). Se poi andiamo ad osservare le iconografie del periodo, pur tenendo conto che gli archi compaiono quasi solo in scene di martiri di santi cristiani e quindi di solito si preferiva rappresentare arcieri pagani orientali (muniti quindi di archi compositi), si nota spesso la presenza di archi semplici di legno e archi compositi ricurvi insieme. Qualche esempio:


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10/03/2016, 12:49
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