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Affresco in San Domenico Alba
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Autore:  magin [ 25/08/2017, 10:36 ]
Oggetto del messaggio:  Affresco in San Domenico Alba

Questo affresco rappresentante il martirio di San Sebastiano di anonimo della seconda metà del 'Quattrocento si trova nella chiesa di San Domenico ad Alba(Cn). E' uno di quei dipinti poco conosciuti, di artisti minori ma che ci forniscono informazioni su quali archi erano utilizzati in Italia nel Medioevo. A sinistra un arcere sta tirando con un arco composito e a destra un altro crica un arco semplice a bastone usando la "maniglia". Purtroppo non son riuscito a trovare immagini migliori

Allegato:
alba-sandomenico.jpg


Allegato:
albachiesa-di-san-domenico.jpg


Una situazione simile la troviamo nell'affresco della Parrocchiale di Verzuolo (Cn) sempre del 'Quattrocento. E' interessante notare che spesso nel tardo medioevo in Italia si trovano ancora archi semplici di vecchio tipo, cioè senza cornetti che figurano invece quasi sempre presenti in dipinti coevi, in Inghilterra, Germania, Paesi Bassi, Francia.

Allegato:
1410 Italia Cuneo - Copia.jpg

Autore:  Oliviero [ 25/08/2017, 15:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Non ne ho in mente neanche io, Magin.

Credo che i cornetti di rinforzo abbiano ragione di esistere solo su archi lunghi con libbraggi importanti.
Sono archi tardi, decisamente più alti dell'arciere, che vengono utilizzati da arcieri militari professionisti e specializzati.
Questi arcieri da noi arrivano con compagnie di ventura al soldo dei vari ducati e con la guerra dei cent'anni (non credo tanto prima).
Credo che i vari mastri arcai li facciano oggi anche su libbraggi decisamente inferiori, non tanto in ossequio alla tradizione vittoriana (che conoscono in pochi), quanto perché gli arcieri medievali odierni li vogliono.
Più che altro in ossequio alla iconografia maggiormente diffusa (che è cinematografica).
...Insomma, l'arco di Robin Hood ce li ha, come ha l'immanicatura in pelle.
Che serva o meno, poco importa.
E il mercato vince sempre sulla filologia.

Personalmente, li apprezzo soprattutto per la doppia scanalatura sul tip in alto, che me li fa caricare senza fatica.
Mi piacciono ben scolpiti (cioè NON con la tacca unilaterale "della corsa" in stile Mary Rose, per intenderci).

Se poi non hanno proprio il ricciolo vittoriano o la "scultura con la testa di cavallo o di drago" (perché non c'è limite alla perversione dell'arciere, negli anni ho visto delle vere opere d'arte, customizzate sul cliente esigente), transit.
Oggi va molto il ragno della black widow, mi aspetto di vederne presto uno anche così.
...Di tutto ciò, credo che allora non se ne sentisse proprio una grande esigenza...
:lol: :lol: :lol:

Una domanda a voi artigiani.
E' vero che la tacca unilaterale può essere utilizzata per "aggiustare" la piega dell'arco?

Autore:  Oliviero [ 25/08/2017, 15:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Eccone alcuni di grido.

Autore:  hawkwood [ 25/08/2017, 17:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

magin ha scritto:

Una situazione simile la troviamo nell'affresco della Parrocchiale di Verzuolo (Cn) sempre del 'Quattrocento. E' interessante notare che spesso nel tardo medioevo in Italia si trovano ancora archi semplici di vecchio tipo, cioè senza cornetti che figurano invece quasi sempre presenti in dipinti coevi, in Inghilterra, Germania, Paesi Bassi, Francia.


Credo sia questa la parrocchiale:

http://www.cittaecattedrali.it/it/bces/ ... -e-giacomo

Autore:  magin [ 26/08/2017, 13:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Ciao Oliviero, la tua risposta mi era sfuggita ... per ora rispondo a questo:

Cita:
Una domanda a voi artigiani.
E' vero che la tacca unilaterale può essere utilizzata per "aggiustare" la piega dell'arco?


Credo che questa sia un affermazione di chi non ha ben chiari alcuni concetti e ragiona (perdonamelo) con le strane elucubrazioni da "arceria moderna". Credo che la risposta sia molto semplice: "no"
se c'era una tacca sola e di lato al flettente superiore è semplicemente dovuto al fatto che gli archi semplici "naturali, a bastone ecc o come li si vuole chiamare" molto difficilmente erano perfettamente dirtti e simmetrici e se ce ne erano due poteva essere che da una parte la corda saltava fuori col rischio anche di assottigliare troppo quel punto. Ragionando con quello schema, sotto doveva essercene per forza un altra opposta, cosa molto comune ma capitava invece che sotto ce ne erano due o nessuna ma solo un nodo o un semplice restringimento dell'arco (sotto però c'era in ogni caso un nodo). Semplicemente una di lato all'estremità superiore dove non c'era il nodo ma l'occhiello era sufficente per incordare efficacemente l'arco. Era sul lato sinistro guardando l'arco dal ventre, da quanto risulta dai reperti, forse per convenzione o forse perchè per un arcere destro, è più comodo comunuqe quando lo si incordava.
Poi per i cornini il discorso è più complesso ... ma adesso devo andare ...

Autore:  Oliviero [ 26/08/2017, 17:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Figurati, anzi, grazie per la risposta!

Autore:  magin [ 27/08/2017, 8:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Cita:
Credo che i cornetti di rinforzo abbiano ragione di esistere solo su archi lunghi con libbraggi importanti.
Sono archi tardi, decisamente più alti dell'arciere, che vengono utilizzati da arcieri militari professionisti e specializzati.
Questi arcieri da noi arrivano con compagnie di ventura al soldo dei vari ducati e con la guerra dei cent'anni (non credo tanto prima).
Credo che i vari mastri arcai li facciano oggi anche su libbraggi decisamente inferiori, non tanto in ossequio alla tradizione vittoriana (che conoscono in pochi), quanto perché gli arcieri medievali odierni li vogliono.


Ciao Oliviero, si sostanzialmente dovrebbe essere così. I rinforzi coi cornetti compaiono su dipinti da ca ,la metà del 'Trecento in avanti. Non sempre però li vediamo solo sui lunghi archi da guerra ma anche su archi più corti e presumibilmente meno potenti, usati a caccia dai signori ad esempio. Anche in scene di battaglie capita di osservare che magari qualcuno ce li ha e qualcuno no. Probabilmente archi con cornetti erano più pregiati e costosi e li avevano personaggi ricchi o corpi d'elitè. Erano presenti quindi anche su archi "leggeri" un po come succede oggi. Chi può spendere di più si fa montar su i cornetti. In Italia ancora verso la fine del Quattrocento si notano come dicevamo, archi di vecchio tipo senza cornetti e magari con la maniglia. Si può pensare che fossero quelli usati comunemente da chi tra la popolazione li usava ancora e che magari in caso di necessità venivano usati anche per la guerra. Che nel tardo medioevo l'uso degli archi nel nostro paese fosse ancora diffuso anche tra gli strati più bassi della popolazione lo si evince anche da diversi statuti cittadini di diverse aree in cui ad esempio si fa divieto a contadini e bovari di girare in città con armi da offesa compresi archi e frecce o da qualche regolamento che magari vieta l'uso del gioco della palla ma non quello di archi e balestre ecc.

Autore:  magin [ 28/08/2017, 10:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Questa immagine è molto interessante. Si tratta di un bambino nobile inglese del 1627. L'arco è di legno. Ci sono i cornetti e si tratta forse di una delle più antiche rappresentazioni di un arco di legno con impugnatura rivestita di pelle.

Allegato:
1627.jpg

Autore:  Oliviero [ 28/08/2017, 13:04 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Magin, come sempre, le tue immagini sono un prezioso spunto di riflessione.
Questa immagine, in realtà, incrocia questo post con quello dell'arco per bambini, aperto in parallelo in questi giorni.
In buona sostanza, l'immagine riporta arco e freccia molto simili a quelli che ho postato in quella sede come esempio.
Le cose più interessanti qui, secondo me, non sono legate ai cornetti o all'immanicatura in pelle.
Esistono tre elementi ancor più interessanti.

1. Il bambino è molto piccolo.
Questo indica che il tiro con l'arco veniva probabilmente praticato con una dotazione seria, intendo cioè non giocattolo, forse anche prima dei sei anni riportati dai codici eduardiani, almeno in ambiente nobiliare. Perché questo non è certamente un bimbo che riceve l'educazione standard dei bimbi del periodo.
Considerando l'età del dipinto, già dal XVII secolo l'arco viene perciò utilizzato esclusivamente con intento didattico e formativo.
Perché è chiaro che quel bimbo NON avrebbe mai utilizzato l'arco lungo militarmente.
Tanto meno, a questa giovane età, possiamo pensare che si voglia allevare un campioncino per gare sportive che lo avrebbero mescolato con la plebe o che ne volesse fare un provetto cacciatore in anticipo sui tempi.
L'arco è accanto al bimbo per rappresentare qualcosa di importante di ciò che sarà il futuro uomo.

2. Il disegno dei flettenti
L'arco non è più fatto per lavorare ad arco di cerchio ma per lavorare con una geometria a parabola-iperbole.
In pratica, c'è stato un extra lavoro sui flettenti per rendere il loro modo di lavorare ancor più agile e veloce.
Quest'arco a riposo è molto probabilmente deflesso in avanti.
L'attenzione dell'artista a tutti i dettagli e la conservazione di proporzioni operative in tutto il complesso rappresentato, mi fa ragionevolmente scartare la licenza artistica (questo quadro è stato commissionato per avere una foto fedele del momento).
In buona sostanza, questo è un arco con una sorta di proto-riser, cioè una parte centrale più ferma e stabile, rispetto al suo compagno circolare.
Meno vibrazioni, più precisione.
Benché si dica che sulla Mary Rose (vecchia di un secolo per quel bimbo) ci fossero archi leggermente/parzialmente deflessi, io non ho presenti archi "così" deflessi se non da duecento anni dopo.
Trovare un arco così a ridosso della morte di Elisabetta, mi fa pensare che archi che finora ho ritenuto esclusivamente sportivi, possano invece essere già stati utilizzati anche in guerra.

3. Quel bimbo è mancino e non è stato corretto.
Certamente non una moda dell'ultimo trentennio.

Mi verrebbe da porre una domanda ai costruttori d'arco presenti nel forum.
Secondo voi come hanno realizzato questa geometria deflessa nell'arco del piccolo?

Autore:  magin [ 28/08/2017, 16:38 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Affresco in San Domenico Alba

Si, il bambino è piccolo (4 anni) ...

Cita:
Quel bimbo è mancino e non è stato corretto.

non è detto che sia mancino, potrebbe essere stato il pittore a metterlo in posa così

Cita:
L'attenzione dell'artista a tutti i dettagli e la conservazione di proporzioni operative in tutto il complesso rappresentato, mi fa ragionevolmente scartare la licenza artistica (questo quadro è stato commissionato per avere una foto fedele del momento).


si credo che sia proprio una rappresentazione molto realistica ... guardando bene parrebbe anche che il flettente inferiore sia leggermente più rigido

Cita:
Benché si dica che sulla Mary Rose (vecchia di un secolo per quel bimbo) ci fossero archi leggermente/parzialmente deflessi, io non ho presenti archi "così" deflessi se non da duecento anni dopo.


Sulla Mary Rose c'erano archi riflessi, deflessi, e anche con flettenti esagonali ma nessuno col disegno a doppia riflessione come questi

Cita:
Trovare un arco così a ridosso della morte di Elisabetta, mi fa pensare che archi che finora ho ritenuto esclusivamente sportivi, possano invece essere già stati utilizzati anche in guerra.


in Inghilterra non credo ... in Borgogna magari si ... ma è un altro discorso. Questi sono due arceri inglesi del 'Seicento. A quell'epoca qualche arcere era ancora utilizzato:

Allegato:
finsburyarcher.gif


Allegato:
finsvF63Ny3.jpg


Molto interessante invece è questa scena di gara tra paesani sempre inglesi nel 1645. Gli archi, visibilmente "debolucci" per essere archi da guerra, sono più rozzi ma hanno le stesse caratteristiche di quello del bambino

Allegato:
TENIERS_the_Younger,_David_-_Peasants_at_Archery_(1645).jpg

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