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 arco celtico? 
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L'arco di Ulisse era un dono divino ed era a casa per proteggerla.
Cosa che per altro ha fatto fino alla fine...
Veniva aperto da lui solo, grazie al diretto intervento di Atena, dea della guerra e dell'intelletto.
Dubito che si sarebbe scomodata ogni volta per un vigliacco.
Le sue acute frecce sono, da sempre, simbolo dell'acutezza della mente.
Rappresentano l'intelligenza.

Ma ci sono centinaia di raffigurazioni di altri due vigliacchi che non ne facevano mai a meno.
Parlo di Diana ed Apollo, che se ne servivano spesso e volentieri per punire superbì poco timorosi di Dio, come accadde ai figli Di Niobe...
L'arco è molto presente nella cultura greca, come arma sia da caccia che da guerra.
Spesso è l'incarnazione stessa della Vita e della Morte, visto che, come dissi una volta a Magin, della vita portava il nome stesso (bios) anche se portava la morte.
In fondo, in diretta conseguenza del giorno e della notte, o meglio del sole e della luna che i due gemelli divini rappresentavano.

...poi c’è Hollywood e Troy... ma quella è un'altra storia...


02/04/2019, 21:16
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Oliviero ha scritto:
L'arco di Ulisse era un dono divino ed era a casa per proteggerla.
Cosa che per altro ha fatto fino alla fine...
Veniva aperto da lui solo, grazie al diretto intervento di Atena, dea della guerra e dell'intelletto.
Dubito che si sarebbe scomodata ogni volta per un vigliacco.
Le sue acute frecce sono, da sempre, simbolo dell'acutezza della mente.
Rappresentano l'intelligenza.


non riuscirò mai a raggiungere l'acutezza di Oliviero, e non è certo il mio campo. Ma il luogo comune che vede l'atteggiamento di disprezzo dei greci nei confronti dell'arco e degli arceri ha dilagato per anni, una vera e propria fake news di 50 anni fa (nel nostro piccolo mondo) che ancora fa vittime; è un po' fastidiosa, soprattutto oggi che è molto più semplice documentarsi e risalire alle Fonti.

La civiltà greca ha lasciato innumerevoli testimonianze, su questo argomento, alcune certamente (apparentemente) discordanti. Fu Euripide a pronunciarsi sulla "vigliaccheria" delle frecce in battaglia, soprattutto perché non permetteva uno scontro diretto con l'avversario e quindi non veniva ravvisato come "duello" (probailmente si riferiva alle nubi di frecce dei persiani, ed è comprensibile possano essere considerate quantomeno frustranti). Ma altri ne hanno decantate le virtù eroiche, per primo Omero nell'Iliade. E considerando che l'Iliade e gli altri poemi hanno rappresentato un modello per i secoli successivi, il fatto che l'Oplita venisse celebrato con la sua panoplia essenziale (e senza l'arco) non significa necessariamente che l'arcere fosse sinonimo di vigliacco. Colpire a distanza può essere vista come cautela opportunistica non "eroica", ma l'eroe che compie un gesto - appunto eroico - con l'arco o la lancia scagliata a distanza diventa ancor più eroe, che sia la forza per tenderlo (vedi Ulisse) o la precisione mortale.

Esempi, nelle Fonti, ce ne sono a bizzeffe. E anche nei cazzutisimi vasi.


03/04/2019, 0:19
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vtr ha scritto:
Oliviero ha scritto:
L'arco di Ulisse era un dono divino ed era a casa per proteggerla.
Cosa che per altro ha fatto fino alla fine...
Veniva aperto da lui solo, grazie al diretto intervento di Atena, dea della guerra e dell'intelletto.
Dubito che si sarebbe scomodata ogni volta per un vigliacco.
Le sue acute frecce sono, da sempre, simbolo dell'acutezza della mente.
Rappresentano l'intelligenza.


non riuscirò mai a raggiungere l'acutezza di Oliviero, e non è certo il mio campo. Ma il luogo comune che vede l'atteggiamento di disprezzo dei greci nei confronti dell'arco e degli arceri ha dilagato per anni, una vera e propria fake news di 50 anni fa (nel nostro piccolo mondo) che ancora fa vittime; è un po' fastidiosa, soprattutto oggi che è molto più semplice documentarsi e risalire alle Fonti.

La civiltà greca ha lasciato innumerevoli testimonianze, su questo argomento, alcune certamente (apparentemente) discordanti. Fu Euripide a pronunciarsi sulla "vigliaccheria" delle frecce in battaglia, soprattutto perché i loro devastanti effetti non rappresentavano un atto deliberato ed eroico come uno scontro diretto con l'avversario e quindi non veniva ravvisato come "duello" (probailmente si riferiva alle nubi di frecce dei persiani, ed è comprensibile possano essere considerate quantomeno... frustranti). Ma altri ne hanno decantate le virtù eroiche, per primo Omero nell'Iliade. E considerando che l'Iliade e gli altri poemi hanno rappresentato un modello per i secoli successivi, il fatto che l'Oplita venisse celebrato con la sua panoplia essenziale (e senza l'arco) non significa necessariamente che l'arcere fosse sinonimo di vigliacco, e l'arco un arma da vili. Colpire a distanza può essere vista come cautela opportunistica non "eroica" nel caso del tiro indifferenziato, ma l'eroe che compie un gesto - appunto eroico - con l'arco o la lancia scagliata a distanza diventa ancor più eroe, che sia la forza per tenderlo (vedi Ulisse) o la precisione mortale.

Esempi, nelle Fonti, ce ne sono a bizzeffe. E anche nei loro cazzutisimi vasi dipinti.


03/04/2019, 0:28
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Cita:
e più d’onore ancora assai mi fenno,
ch’e’ sì mi fecer de la loro schiera,
sì ch’io fui sesto tra cotanto senno.




diciamo per riassumere che l'arco non era il loro sport nazionale , benchè annoverassero molti arceri illustri nelle loro schiere,
tant'è che alle olimpiadi antiche non compariva .


03/04/2019, 12:15
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Ecco uno splendido cratere che rappresenta Apollo e Artemide intenti a vendicare l'iperborea mamma.
La faretra da spalla di Artemide e l'apertura dell'arco con l'arco già in posizione di Apollo sono eccezioni divine.
È infatti noto che da un punto di vista filologico, gli uomini normali facevano quanto è oggi prescritto dalle moderne federazioni di tiro con l'arco storico.


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03/04/2019, 19:15
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Bello Oliviero!

... tornando ai Celti e ai loro archi vorrei aggiungere qualche informazione.
Abbiamo citato gli Eburoni, gli Eburovices, i Lemovices. Ci sarebbero da aggiungere anche i Ruteni tra i popoli famosi per l'utilizzo dell'arco in guerra al punto che Cesare li ha arruolati ed utilizzati nelle Guerre Civili e sappiamo che sceglieva solo truppe di elitè.
Per quanto riguarda gli Eburoni il loro capo era Ambiorige e nel primo post di questa discussione avevo riportato proprio la cronaca di una sua battaglia, leggendo la quale si può intuire perchè si chiamassero così.
Ora gli Eburoni in verità non erano così distanti dal luogo in cui si è ritrovato l'arco di tasso risalente proprio al I sec. aC. Nella carta qui sotto si possono trovare tutte le tribu qui citate. Leeuwarden si trova nel territorio dei Chauci a nordest di quello degli Eburoni.
Il bassorilievo inserito qualche post sopra rappresenta un arcere gallico dello stesso periodo della zona della Loira (Loire et Cher) e potrebbe bene essere compatibile con quello di Leeuwarden ...


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03/04/2019, 19:31
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... quella sotto è la mappa di distribuzione del tasso. Se si sovrappongono le due cartine si può capire perchè i Lemovices si chiamassero così ... i Ruteni come gli altri due invece avevano a disposizione il tasso ...


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03/04/2019, 19:57
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il cratere è etrusco?
che tipo di arco è secondo voi? somiglia a quelli in uso nell'antico egitto in solo legno.

prima del primo secolo A.C. i celti avevano fatto più di una calata in Italia , se non erro furono fermati a senigallia (galli senoni) da una lega italica piceno-latina, a nord delle marche era tutto ager gallicus.
e li mi sa che i reperti di archi in tasso ci dovrebbero essere o no?!


03/04/2019, 20:07
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scusate èh ... ho appena finito di mangiare (non di bere) ...
in questa discussione si dovrebbe parlare di archi dei celti ... o galli ... insomma di gente che nasceva in un villaggio tra le brumose foreste dell'Europa centrale tanti anni fa.
Ho notato che alla fine si va sempre a parlare del''Odissea Omero Iliade Achille Paride ... scusate èh ... ma perchè?

non c'entra niente e chiedo ancora scusa ma ... parafrasando Fantozzi per me la divina commedia è una c... pazzesca (!)


04/04/2019, 11:59
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Cio Mago!
Dalle nostre parti (ho in mente l'appennino tosco-emiliano) etruschi e celti erano molto a contatto con scambio di manufati, mogli e guerrieri...
Gli archi Beta raffigurati su quel vaso assomigliano moltissimo ad un arco riprodotto a stucco "appeso" ad una colonna in una tomba etrusca (ed ora accidenti se mi ricordo quale e di che epoca...).
Possibile che in zone e periodi limitati si fossero usati anche quelli, di archi...

Ciao
Luca


04/04/2019, 13:37
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