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 Un dipinto di San Sebatiano stupendo datato 1493-1494 DC 
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Iscritto il: 26/09/2010, 17:59
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Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
E' vero che potrebbe essere un'errore marchiano ma, se ragioniamo così, tante teorie avvalorate da questi documenti pittorici cadono.

Perchè come faccio a dire che un particolare è certo e un'altro non lo è se poi vedo che quasi tutti gli altri sono esatti?

Esempio: il cannone manesco, era un'arma apparsa da pochi decenni, ebbene in alcune pitture è rappresentata benissimo, è rappresentata addirittura, su certi armigeri, la sacca della polvere, dicasi così anche per le prime bombarde a mascolo, particolari pertinentissimi.
Ora mi fa specie che un'arma, l'arco, che da secoli era presente a tal punto da influenzare in alcuni casi il linguaggio militare, fosse poco conosciuta nel meneggio e ancor più mal rappresentata da quegli stessi pittori che riproducevano addirittura il nodo dell'arciere o altri particolari come quelli degli impennagi o delle punte o delle cocche o dei nodi sull'arco.


28/09/2010, 10:05
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Iscritto il: 26/09/2010, 17:59
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Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
Non riesco a vedere, pur ingrandendoli, come sono i nodi superiori, però quello del loop superiore e il nodo dell'arciere inferiore non mi pare sia una norma assoluta.
In Inghilterra, molti arcieri di warbow tengono il loop sotto.
Il loop, sotto o sopra che sia, quando tendi lascia spazio tra arco e corda.


28/09/2010, 10:13
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caro maon siamo qui per discutere sulla raffigurazione,
dal confronto stanno nascendo spunti interessanti che secondo me per i più arditi serviranno sia per il tiro che per la ricostruzione
ovvio che alcuni potrebbero risultare mendaci e altri veritieri ma conviene che tutti si esprimano

Mi piace un mondo entrare nel quadro:
a volte mi concentro a tal punto che penso di stare incordando io il mio arco tra gli altri arcieri della pittura :mrgreen: e girandomi di lato prima di incoccare vedo te alla mia destra ( non a caso :lol: ) a sinistra jeval e dal lato opposto il potente Maghin ;)


(OT: oh...se fai il bravino l'anno prossimo ti apro un forum sulle armi da fuoco nel caso quello di reenactmenteuropeo aumentando il periodo storico non fosse sufficiente, perché in quella testolina piemontese ci sarà qualche quintalata di terabytes che prima o poi esplodono e dobbiamo recuperarli tutti per l'intera umanità :D Ossequi impavido amico)


28/09/2010, 10:29
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il primo arciere di sinistra a un puntale pronunciato sembra la maniglia di carico


28/09/2010, 10:32
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strano tutte le frecce impiantate hanno la puta in basso vista la posizione di chi tira dimenticavo la parabola


28/09/2010, 10:38
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Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
E bravo marco, hai notato che le freccie non possono essere diritte, a causa della parabola.
Questo porta ad aggiungere particolari che sanno di arcieria, quindi osservazione acuta :geek:


28/09/2010, 11:13
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Cita:
mi sembra strano però che il dipinto sia così ricco di particolari (i nodi, alburno-durame, i tips ecc ecc) e che il pittore non sapesse da che parte veniva appoggiata la freccia.....


ciao Astropedro, se ci pensi bene non è così strano. un pittore se non era arcere non poteva capire l'importanza di un simile dettaglio. avrebbe fatto degli schizzi a grandi linee "sul campo" (all'epoca non c'era la macchina fotografica) ed avrebbe rielaborato il tutto in laboratorio magari anche con l'ausilio di armi ed oggetti prestati da qualche amico arcere che quindi potevano essere riprodotti fin nei minimi particolari in tutta comodità. un pittore arcere poi non avrebbe mai dipinto i parabracci al contrario.
tutto ciò mi porta anche ad un altra riflessione. ci sono dei dipinti più antichi molto più rozzi nella tecnica pittorica ma estremamente corretti nei dettagli "arceristici" come tipo di incordatura posizione della freccia ecc. questo mi fa sorgere l'idea che all'epoca di questo dipinto e nel luoghi e contesto in cui viveva il pittore in causa l'arceria non fosse ormai più cosa comune a tutti ma riservata a specialisti mentre secoli prima essendo cosa comune e praticata anche da chi non era un soldato quando un pittore dipingeva degli arceri sapeva esattamente cosa stava rappresentando.

ecco un esempio:
Immagine

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qui si può anche notare bene il caricamento con maniglia


28/09/2010, 11:43
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Località: pozzo della ignoranza
Probabilmente servirebbe il parere di uno storico dell'arte .
Il dipinto racconta una storia alla stregua di un filmato , di un fumetto
al tempo la pittura serviva anche a raccontare eventi , a trasmettere valori e altro ancora
Il primo piano fa convergere e focalizza l'attenzione sul santo ,Le inclinazioni simmetriche ( degli arceri, degli archi , delle frecce incoccate e di quelle conficcate persino del arcere e del balestriere che caricano servono a convogliare e a guidare lo sguardo ).
In secondo piano e' raccontata la liberazione del santo da parte di un angelo e di un altro santo .
Sulla collina a sinistra e' rappresentato il potere terreno con autorita' ed armigeri .
a destra la prima figura a cavallo e' probabilmente l'autorita ecclesiale mentre all'estrema destra la salita alla citta' celeste del santo .
i significati allegorici dell'insieme sono molteplici, sono nettamente separati a destra e a sinistra e si intrecciano attorno alla figura centrale
( una spiegazione didattica e pedagogica del "De Civitate Dei" di S.Agostino
con la civilta' pagana a sinistra quella cristiana a destra , coll martire al centro ? )


28/09/2010, 12:28
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
ora considerando quanto ho detto poco sopra e per rispondere anche a Maon su quali dettagli considerare affidabili ed interessanti per il nostro punto di vista vorrei confrontare i due dipinti e fare un elenco:

nel dipinto del xv sec:

gli archi - di tasso - sono lavorati senza intaccare l'alburno il cui spessore è piùttosto alto e non rispetta le cosiddette "proporzioni canoniche" di cui discutevamo in passato. le curve non sono regolari e seguono la naturale forma della doga quindi non si è cercata la simmetria a tutti i costi probabilmente anche per evitarne un eccessivo alleggerimento . sono stati applicati puntali in corno per poter essere incordati alle estremità. non è presenta la maniglia di carico ed infatti si vede l'arcere che incorda l'arco a terra metodo differente da quello con l'ausilio della maniglia. hanno la parte centrale molto spessa.

le frecce - rinforzo in corno della cocca come in quelle della Mary Rose - la forma degli impennaggi e le loro notevoli dimensioni - la freccia indice è segnalata (di colore diverso o dipingendone un tratto) - la forma delle punte simile a quelle degli archi della Mary Rose

gli arceri usano il guantino e un parabraccio.

dipinto postato da me poco sopra e di un paio di secoli precedente:

gli archi - probabilmente di olmo a giudicare dal colore e dalla forma dei nodi - è presente la maniglia di carico - la forma e sezione è diversa dai precedenti probabilmente più ovoidale tipica degli archi di olmo (al centro sono meno spessi visti di fianco) - sono incordati con l'occhiello in alto ed il nodo di sotto.

le frecce - impennaggio a triangolo tipico del medioevo come le precedenti ma più piccolo - si può notare la legatura e la cocca più spessa rispetto alla parte terminale dell'asta -la forma delle punte con barbe tronche molto allungate (ne sono state trovate molte proprio fatte così e di quel periodo)

il tipo di caricamento per mezzo dell'ausilio della maniglia molto ben raffigurato

l'arcere che tira con la freccia incoccata nella maniera giusta (dalla parte delle nocche) e il gomito alzato - non ha il guantino e usa solo due dita il chè può significare che l'arco è meno potente di quelli del dipinto percedente

ecco questi secondo me sono i dettagli affidabili e degni di nota dal punto di vista arceristico.

magari qualcuno vuole aggiungerne qualche altro


28/09/2010, 13:13
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Iscritto il: 13/07/2010, 12:19
Messaggi: 70
la freccia conficcata più in basso nella gamba ha la punta spezzata :mrgreen:


28/09/2010, 18:06
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