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 Archi danesi ( holmegaard mollegabet e altro ) 
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Località: pozzo della ignoranza
Scusate l'interruzione ,
provo a rimediare con questa :
Allegato:
Holmegrdkopi-1.jpg

Recuperata parechio tempo fa' su Paleoplanet .
Dovrebbero essere ( con l'80% di attendibilità ) le quote dell holmengaard II


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16/11/2011, 12:44
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http://oldtiden.natmus.dk/udstillingen/jaegerstenalderen/jaegerstenalderens_buer_og_pile/verdens_aeldste_buer/language/u/

un link per vederlo da vicino


16/11/2011, 20:14
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Località: Genova - Prata Veituriorum
e' un'impressione o ha le fibre perpendicolari al dorso ?
Luca


16/11/2011, 23:02
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
Messaggi: 2433
Località: pozzo della ignoranza
Nitopi ha scritto:
e' un'impressione o ha le fibre perpendicolari al dorso ?
Luca

No la costruzione e' tradizionale con gli anelli di crescita sul dorso ed e' stato lavorato solo sul ventre .
Pero' e' stato 9000 anni in fondo a una torbiera e l'ambiente acido preserva i tessuti ma la superficie degli stessi spesso ne risulta intaccata .


16/11/2011, 23:15
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Nitopi
Nitopi ha scritto:
e' un'impressione o ha le fibre perpendicolari al dorso ?
Luca

Anch'io ho avuto la tua impressione.....ma sarebbe spiegabile col fatto che l'arco è stato restaurato, con l'applicazione di un riempitivo, allo scopo di eliminare o rendere meno evidenti le fessure che inevitabilmente si generano quando un legno vecchio di migliaia di anni asciuga.
Ma ci sarebbero dei dubbi che vi esprimo:
Allegato:
rastrem sx.jpg

Cliccate per ingrandire; tratte da: http://oldtiden.natmus.dk/udstillingen/ ... anguage/u/
la rottura non è combaciante, manca un pezzo, forse minimo ma le venature non mi sembrano coincidere. La rastremazione per me non ha spiegazione e per voi?
Allegato:
rott dx.jpg

Questa rottura si nota che è combaciante , forse dovuta ad un nodino.
Allegato:
flett sx.jpg

Anche questa rottura, sembra però segato, non ha corrispondenza; oltre ai bordi si notano due fessure che non combaciano, come anche il diametro. Mia impressione?
Raff


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16/11/2011, 23:40
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queste rotture se fossero avvenute con il legno sano sarebbero diverse ma su un legno in avanzata decomposizione sono normali .


17/11/2011, 9:41
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Località: Genova - Prata Veituriorum
Molti di questi archi venivano rotti "ritualmente".... Anche a me le rotture non sembrano "naturali" (non sono scheggiate...purtroppo di rotture me ne intendo :lol: :lol: :lol: )

Ciao
Luca


17/11/2011, 9:55
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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quanto spessore potrebbe perdere un reperto del genere rispetto ad un originale?


17/11/2011, 13:10
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Bac.
bac ha scritto:
quanto spessore potrebbe perdere un reperto del genere rispetto ad un originale?

L'ambiente anossico del fondo delle paludi tende a preservare per moltissimo tempo tutti i materiali organici, un pò meno le ossa a causa dell'acidità presente.
Le dimensioni fisiche degli oggetti immessi non variano se non di pochissimo: sono dovute al fatto che l'acqua li imbibisce; il problema dimensionale diventa importante, quasi drammatico, quando l'oggetto o corpo viene estratto e fatto asciugare senza precauzioni: il legno si fessura longitudinalmente e si tronca radialmente per effetto dell'essiccazione (disidratazione) e conseguente compattazione e/o ritiro. I corpi rinsecchiscono come lo stoccafisso. Scusate il paragone non ortodosso.
Per evitare questo fenomeno si usava un tempo lo zucchero che, penetrando all'interno della massa dell'oggetto, riempiva gli intersizi lasciati liberi dalle sostanze che si erano dissolte nell'acqua acida della palude. Questo procedimento poteva durare anche anni ed era applicato con l'immersione in vasca di trattamento.
Al giorno d'oggi si usano altre tecniche nuove, tra le quali la liofilizzazione e successiva impregnazione con resine adatte che non alterino i colori originari.
Tornando all'arco ed alle foto: chi sarebbe in grado di spiegare la rastremazione sul flettente di sx della foto postata da me qui sopra?
Suppososizione mia: potrebbe essere dovuta ad un avvolgimento di tendine applicato dopo la finitura dell'arco?
Raff


17/11/2011, 15:57
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
direi che un chiarimento sulla morfologia ci stia bene, se non altro per comprendere in quale ambito siamo.
Dal “rapporto” in danese, visitabile qui: http://www.kulturarv.dk/fileadmin/user_ ... 032004.pdf
Lo strato di torba in realtà fa parte di un insieme di strati con tracce evidenti dell'attività umana denominati da holmengaard I a holmengaard V. L'arco è stato ritrovato nello strato holmengaard IV la cui formazione dovrebbe essere terminata nel 6500 aC assieme a frecce, utensili in osso, punte di arpioni, focolari ed avanzi di pasto, indici di unità abitativa.
Come prede, nei resti dell'insediamento “si son osservati ossa di uri, alci, cervi, caprioli, cinghiale, il castoro, la lontra, uccelli e pesci. Come lische di pesce sono stati ritrovati principalmente il luccio, ma c'era anche del pesce gatto 1-1 ½ piedi di lunghezza”
Se esaminiamo la flora presente sul sito di allora, notiamo che proprio a cavallo del 8500 aC, in quella zona vi è un cambiamento climatico come rivelato dall'analisi dei pollini fossili negli strati della torbiera.
Allegato:
roskilde fjord plants --da -13000 aC.jpg

Il clima si fa più temperato, le erbe, il ginepro, la betulla, il pino, il salice diminuiscono, anche in modo drastico, a favore del nocciolo, l'olmo, il frassino, quercia, ontano, faggio, il tiglio. Assente il tasso anche per il fatto che preferisce terreni con un Ph neutro o leggermente basico, ben diverso dai terreni acidi delle piane torbose della Danimarca.
Arretrano i ghiacciai sia sulle Alpi sia sulla penisola scandinava che è poco più a nord
In questo frangente nasce ed agisce l'arco in questione, fatto con la miglior essenza presente al momento; usava frecce con microliti e/o con punta in legno per volatili.
Siamo su di un territorio pianeggiante con lievi ondulazioni che non superano i 40-50-mt sul livello del mare. Cosa ne ha determinato la sua forma che dà prestazioni superiori ad un arco normale a parità di essenza? La necessità di arrivare più lontano?
Raff


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20/11/2011, 16:07
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