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 Bosso meglio punta o percussore? 
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
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Per gli esperti scheggiatori;
il legno di bosso si può usare come punta foreshaft scaldata sul fuoco?
O si usa meglio come mazza per la percussione indiretta sulla selce?
Addirittura qualcuno di voi ha provato a usarlo come percussore morbido per scheggiare?


17/02/2015, 21:02
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ligera ha scritto:
Per gli esperti scheggiatori;
il legno di bosso si può usare come punta foreshaft scaldata sul fuoco?
O si usa meglio come mazza per la percussione indiretta sulla selce?
Addirittura qualcuno di voi ha provato a usarlo come percussore morbido per scheggiare?


per ottenere lunghe lame per percussione diretta (e sapendo preparare molto bene il nucleo) il bosso può andare bene, con colpi molto veloci. I francesi ne vanno pazzi. Lo stesso dicasi per la percussione indiretta... ma lì l'ultima cosa che conta è la materia del percussore!

un esempio di tre punte (1,2,3) in Bosso dal sito di La Draga, in allegato


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17/02/2015, 22:58
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
Messaggi: 646
Grazie per l'interesse
nel caso della percussione diretta che peso (minimo) deve avere il pezzo di bosso?
e poi io intendevo se si può usare come ritoccatore al posto ad esempio del corno.
La punta n 4 sarebbe una specie di "blunt"?
E se poco importa la materia quali sono in sintesi i fattori piu importanti nella percussione indiretta, a parte il peso , l'inclinazione e distanza dal bordo?
Grazie di nuovo


18/02/2015, 12:49
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Messaggi: 188
ligera ha scritto:
Grazie per l'interesse
nel caso della percussione diretta che peso (minimo) deve avere il pezzo di bosso?

la massa "necessaria" del percussore dipende dalla durezza e purezza della materia da tagliare, ovviamente dalla massa del nucleo e da ciò che si vuole ottenere (ovviamente). Generalmente i francesi (da Bordes, Boeda, Tixier e Pelegrin) utilizzano tronchetti con una parte cilindrica di diametro 7 - 9 cm e lunga 17 - 20 cm con lunghi manici assottigliati. Ma l'abilità vera e propria è basata sulla tecnica di preparazione del nucleo, o meglio del piano di percussione. Per ottenere un sfruttamento sistematico di un nucleo piramidale o tronco conico (cioè riuscire ad ottenere un bel numero di lame omogenee per lunghezza, larghezza e spessore) ci vuole veramente molta abilità.

ligera ha scritto:
e poi io intendevo se si può usare come ritoccatore al posto ad esempio del corno.

avevo inteso altro. Per ritocchi erti puoi anche provare, ma si usura molto velocemente, più del palco.

ligera ha scritto:
La punta n 4 sarebbe una specie di "blunt"?

si

ligera ha scritto:
E se poco importa la materia quali sono in sintesi i fattori piu importanti nella percussione indiretta, a parte il peso , l'inclinazione e distanza dal bordo?
Grazie di nuovo


eh eh la percussione e la pressione indiretta dipendono tantissimo da come predisponi il nucleo e tutto quello che riesci ad allestire per evitare di rompere le lame prodotte, che soprattutto nella percussione indiretta schizzano alla velocità della luce ovunque. (sempre che ti interessi la produzione di lame...integre). La questione critica è sempre il modo con cui blocchi il nucleo. Su questo si potrebbe scrivere un trattato...che non servirebbe a nessuno! vederlo fare da altri su youtube sembra semplice, ma standardizzare un sistema di bloccaggio a cunei che ti permetta a) di avere il nucleo sempre ben orientato e fermo mentre lo riduci progressivamente e b) permettere il distacco della lama senza che essa si rompa... non è esattamente una cosa semplice, ci vogliono tante "ore di volo".

Ogni scheggiatore ha una sua tecnica, la postura e l'insieme dei movimenti (oltre alla forza e alla "mira" nella percussione diretta) sono diversi e peculiari. la massa fisica stessa dello scheggiatore è un fattore da tenere in considerazione! Il movimento della mano (rotazione del polso) e dell'avambraccio, e soprattutto lo "stile personale"del follow through rendono le variabili diabolicamente interdipendenti. Soprattutto (sempre nella percussione diretta) il modo con cui si regge il nucleo con la mano (o ci si appoggia alla gamba, per esempio) moltiplicano all'infinito le variabili. Paradossalmente, gli angoli di incidenza del percussore, punto di impatto del percussore e velocità del colpo diventano meno critici delle variabili che ho descritto prima...quindi la tecnica è quanto di più personalizzabile che esista. Non ci sono dogmi, ma esperienza e conoscenza tacita, tra l'altro difficilmente trasmissibile.


18/02/2015, 14:11
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
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Buonasera
se le punte in bosso sarebbero delle blunt,
cosi come sono state ritrovate, si innestavano su delle canne o avevano altri sistemi per fissarli all'asta?
e si riesce a sapere che diametro erano, in modo da risalire al diametro delle canne o aste ?
E la draga dove stà? ( non ditemi a casa del drago)
grazie per l'attenzione


30/04/2015, 19:05
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
ligera ha scritto:
... si innestavano su delle canne o avevano altri sistemi per fissarli all'asta?


questa in particolare è probabile si innestasse in una canna palustre abbastanza grossa.

Cita:
...e si riesce a sapere che diametro erano, in modo da risalire al diametro delle canne o aste ?


la n. 4 ha un diametro di circa 9mm

Cita:
E la draga dove stà? ( non ditemi a casa del drago)


il sito neolitico de la Draga è in Catalogna, sulla sponda est del Lago Banyoles, 50 km dalla costa mediterranea e 40 km a est dei Pirenei. Dallo stesso sito provengono due archi di tasso, uno dei quali perfettamente integro, ed un altro frammento sempre di tasso. Non so se lì vicino abitasse un drago maschio, ma lo ritengo improbabile.


30/04/2015, 21:38
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
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Grazie per le risposte
ma allora io continuo. Se canna, sarà la nostrana arundo donax, o vi erano altri tipi?
Quelle di solito sono leggere ma anche fragili, mi sembra. A quale punto di crescita si raccolgono? 1 o 2 anni o più. E adesso mi accorgo che anche quelle in osso si montavano su canne, o ci sono altri sistemi?( nel senso di come si tagliava la canna, se perpendicolare o a coda di rondine?)
Poi mi permetto una piccola deviazione;
sulle punte trancianti sono state fatte delle simulazioni su ali di volatili o piumaggio in generale? Sul porchetto ho già visto gli scarsi effetti
notte


03/05/2015, 0:18
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Le punte numero 5 - 6 - 7in osso si mettevano anche su aste Piene? e come? qualcuno ha provato ?


07/05/2015, 20:38
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
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Belle domande! Per quello che mi concerne penso che tutte le punte illustrate fossero immanicate in canna palustre. Ho conferma che nell'area del lago banyoles gli unici vegetali che non mancavano di certo erano le diverse varietà di canne (dall'analisi dei pollini) partendo dalla phragmites communis a svariate arundo. Da ciò, quale fosse quella prescelta non si può certo sapere (tantomeno la sua età al tempo del raccolto).

I trancianti trasversi sono quasi certamente punte per la piccola selvaggina, fino a 5 - 7 kg di massa sono efficaci. Sui volatili medio piccoli (fagiani, pernici, anatidi ad es.) il tranciante trasmette la sua quantità di moto stordendo (in parte) e tranciando le ossa e le articolazioni, dipende ovviamente dove si colpisce. Sperimentazioni hanno dimostrato la loro efficacia (vedi foto allegate, ad es.) oltre che in diverse situazioni di caccia reale.

Le punte in osso a base tronca difficilmente credo potessero essere collegate ad aste piene. Normalmente le giunzioni venivano fatte a becco, a inserto o a taglio diagonale, assicurate con leganti animali o vegetali (numerosi esempi etnografici e qualcuno archeologico).


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08/05/2015, 0:05
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Grazie
Ultimo senno vado fuori dal seminato (FDS instead OT)
si può sapere distanza di tiro e potenza dell'arco delle prove sopracitate?


14/05/2015, 12:54
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