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Il mio primo giavellotto
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Autore:  -mANx- [ 26/02/2018, 18:42 ]
Oggetto del messaggio:  Il mio primo giavellotto

Qualche tempo addietro accessi la forgia che costruii e regalai a mio padre perché necessitavo di una dozzina di quadrelle.
Utilizzo per queste tondini da armatura cemento da 6/8mm, facilmente reperibili, economiche e se si riesce da reciclo, non sono un grand' acciaio ma per punte storiche secondo me possono andare bene, una volta battute e temprate non son mai riuscito a ottenere granché facendole rinvenire e ho deciso di temprarle a temperature un pochino maggiori.
Tanto che c'ero mi è capitato un pezzo di tondino da 14mm e per scherzo ho pensato di battere una punta a lama da arco podale, alla fine mi è uscita una punta da giavellotto, ve la mostro:

Autore:  Amedeo [ 28/02/2018, 18:58 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

;)
Bella......
Vuoi inastarla?!
Per forgiare c'è un bel lavoro ma alla fine da soddisfazione
:D

Autore:  Alex [ 06/03/2018, 18:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Bravo Manx!
Molto belle :)

Autore:  -mANx- [ 10/03/2018, 22:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Grazie amici.
Vi do due misure così se qualcun' altro vuol cimentarsi nella forgiatura di una punta da giavellotto possiamo confrontarci, considerato che a parte la disciplina olimpica e qualche aborigeno.... siamo in pochissimi ad avere e usare un giavellotto storico :mrgreen:
Allora...
-Lunghezza totale 190/200mm.,
-solo lama affilata con un solo bisello per ragioni legge 110mm, diametro esterno cono 16.5mm,
-profondità cono 60mm,
-peso punta forgiata 81gm (1248gn dieci volte il peso di punta di freccia da negozio).
Già così com'è è utilizzabile come coltello:
Allegato:
IMG_20180310_213124.jpg

Ci vorrebbe una custodia per il trasporto, è venuto fuori un attrezzo da taglio simile a quel coltello della Coldsteel di qui non conosco il nome, che mi fece vedere il mio socio in una mail/tread .
Con lo stesso un mese fa sono andato a passeggiare nel boschetto dove ho creato il percorso per l'allenamento "biathlon Sagittando di corsa", tra i vari polloni di nocciolo ricoperti dalla neve ne ho trovato uno bello dritto e l'ho tagliato scortecciato e appuntito con la lama del giavellotto, infine l'ho fissato nel codolo e picchiato contro un ceppo di quercia morto.
A casa l'ho spalmato con grasso di maiale e lasciato stagionare.

Autore:  magin [ 11/03/2018, 10:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Cita:
siamo in pochissimi ad avere e usare un giavellotto storico :mrgreen:


ce l'ho anchio ce l'ho anch'io :lol:
ciao Manx ;)

Allegato:
IMG_2033.JPG

Autore:  -mANx- [ 15/04/2018, 13:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

magin ha scritto:
Cita:
siamo in pochissimi ad avere e usare un giavellotto storico :mrgreen:


ce l'ho anchio ce l'ho anch'io
ciao Manx ;) ...

Chi non ce l'ha è out !
ho tagliato il nocciolo senza basarmi su reperti ma provando sul posto a sentirlo con le mie misure antropometriche simulandone il lancio e l'utilizzo, ne sono usciti 173 cm.,
il bello è che confrontandolo dal vivo con quello di Maghin (che è forse pochi centimetri più di me) i due giavellotti erano alti uguali :shock:
Oggetto da lancio troppo divertente!!!! Al prossimo Sagittando dal Vivo ve lo faccio provare. Usato dalla preistoria fino alla fine del basso medioevo, si differenzia dalla lancia per le dimensioni minori, i Celti ne impugnavano almeno tre nella mano che tiene lo scudo e li scagliavano dal carro di battaglia stando alle cronache dell'epoca, ma anche le popolazioni Germaniche ne facevano largo uso, e il pilum romano assolve ad una funzione pressoché identica.
Ho scattato qualche foto in più:

Allegato:
IMG_2167.JPG



Allegato:
IMG_2166.JPG


Allegato:
IMG_2171.JPG


Allegato:
IMG_2172.JPG


ho foto e misure di un reperto del I sec. A.C: rinvenuto in un cromlech a Sesto Calende, alla prossima forgiata lo faccio rivivere!

Autore:  Oliviero [ 15/04/2018, 15:17 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Il Pilum, dal punto di vista tattico, aveva in realtà un'altra funzione.
La parte Metallica era maggiore, talvolta appesantita con una palla, e fatta in ferro dolce (si poteva piegare dopo l’euro).
Il tutto era studiato in modo da piantarsi negli scudi della fanteria avversaria rendendo gli scudi difficilmente maneggevoli e utilizzabili in linea.
In buona sostanza, servivano a scompaginare la linea.
Questo rendeva la vita più facile quando di caricava in linea compatta.
Anche gli arcieri potevano beneficiare di una linea di scudi avversarsi non perfettamente allineata, perché è più semplice trovare un varco dove infilare una freccia.
In somma, l'uso del pilum è tattico.
Funziona anche quando non ammazza penetrando profondamente nello scudo e rendendolo inservibile.
Questa cosa un semplice giavellotto non la fa.
Però il giavellotto può raggiungere distanze maggiori, perché è più leggero.
Ma può essere riutilizzato dall'avversario, che te lo rilancia indietro. Il pilum si storta e non lo puoi più usare.

;-)

Autore:  -mANx- [ 15/04/2018, 22:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Quante ore passate a tradurre Cesare, Vegezio, Tito Livio etc. sul vocabolario IL Castiglioni Mariotti al liceo:
<<Milites e loco superiore pilis missis facile hostium phalangem perfregerunt. Ea disiecta gladiis destrictis in eos impetum fecerunt. Gallis magno ad pugnam erat impedimento quod pluribus eorum scutis uno ictu pilorum transfixis et conligatis, cum ferrum se inflexisset, neque evellere neque sinistra impedita satis commode pugnare poterant, multi ut diu iactato bracchio praeoptarent scutum manu emittere et nudo corpore pugnare. »

Adesso si che da adulto finalmente mi diverto a tirare, far trucioli e forgiare :mrgreen:

Autore:  Oliviero [ 16/04/2018, 0:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Il mio primo giavellotto

Eri senz'altro messo meglio.
Il Darbela Anaratone Carnielli mai che avesse uno straccio di pezzettino di versione tradotta.
Fosse Cesare, Cicerone o Virgilio, il Castiglione Mariotti era sempre un passo avanti.
...Comunque si, pilis missis, l'effetto è quello descritto (Cesare - De Bello, immagino).
Se quel somarone del suo collega a Carre fosse stato altrettanto attento all'importanza dell’integrità degli scudi, forse oggi noi arcieri non potremmo vantare la prima grande battaglia vinta davvero per merito della categoria. L'ultima volta in cui i romani hanno etichettato il popolo dell'arco come inutile, vigliacco ed incapace di combattere.
Sarebbero passati più di mille anni prima che la nobiltà Patrizia ci ricascasse, non più in Turchia ma nella Bella Francia.
:lol:

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