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Iscritto il: 30/05/2013, 15:53
Messaggi: 44
Località: Marina di Leuca (LE)
Forse qui si vedono meglio


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06/06/2013, 17:33
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Iscritto il: 27/09/2010, 16:00
Messaggi: 1299
Località: Medio Olona
Orpo! A vederli dalla foto sembrano storti forte.
Qui ci vorrebbe il Mastro Nitopi che di doghe storte se ne intende :lol:
Comunque: sbozza all'80%, ingrassa e metti a riposo su tutore rigido.
Più avanti si vedrà
Ciao


06/06/2013, 17:45
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
Eh però....
Intrigante quello a destra :mrgreen: :mrgreen:

Non vorrei che fossero un pò sottilini....

Visto che nessuno la granchè di esperienza, un pezzo farei come dice il Gorthan... l'altro lo lascerei per 4-5 mesi a "svaporare" con gli estremi spalmati gi grasso ( o vinavil o altro) . Usa il pezzo con la corteccia in migliori condizioni...

Per quanto riguarda il legno di olivo da quanto mi hanno detto la stagionatura "completa" e "naturale" richiede una cinquantina di anni (è un legno che contiene una bella quantità di olio) e, per lo stesso motivo (L'olio) è abbastanza renitente all'incollatura (so che c'e' chi lo tratta con soventi...ma...)

Prova, prova...

Cia

Luca

P.S:
Dalle mie parti i rami di olivo di dimensioni appetibili sono talmente contorti che ci ho rinunciato...

Ciao


06/06/2013, 20:42
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Scacco; premesso che i legni da trasformare in archi dovrebbero aver il minor numero di nodi (meglio nessun nodo), in special modo usando essenze non proprio vocate, permettimi di consigliarti una cosa molto importante: quando sei costretto a tagliare tronchetti con rametti più o meno importanti, non rasare i rametti a filo corteccia poichè in tal modo vai a ledere i nodi interrompendo e scagliando le fibre del legno. Se queste lesioni cadranno sul ventre dell'arco non produrranno danno, perchè di massima saranno da asportare, ma se sei costretto ad posizionare un nodo rasato sul dorso dell'arco avrai la quasi certezza della rottura dell'arco.
Il mio parere su qui due "tronchetti", ma rimane solo un mio personale parere rivolto ad uno che comincia, è che serviranno solo a fargli considerare ed apprendere i modi di lavorazione senza la certezza di arrivare ad un risultato decente.
Tieni presente che, come giustamente ha detto Nitopi, l'ulivo ha bisogno di almeno due anni di stagionatura, come del resto è cosigliabile anche con l'olmo e l'acacia ed altri, per cui, anche sbozzando subito e ingrassando, dovrai aspettare un bel pò prima di tendere quell'arco senza che segua la corda, come un gattino segue sua madre. Scusa il paragone animalesco.
Il consiglio, già datoti, di usare l'olivastro che cresce selvatico e produce tronchetti con pochi rami o andare alla ricerca di olmo, li prenderei in considerazione.
Oppure.... l'eucalipto; dalle tue parti ce ne dovrebbe essere. Se riesci a trovare queste varietà sei a posto anche se l'essenza non è filologica:
Eucalyptus astringens modulo di elasticità 19000, modulo alla rottura 173, http://www.anbg.gov.au/cpbr/cd-keys/Euc ... ST_AST.htm
Eucalyptus maculata modulo di elasticità 23000, modulo alla rottura 150, http://en.wikipedia.org/wiki/Corymbia_maculata
Eucalyptus diversicolor modulo di elasticità 19000 modulo alla rottura 132, http://en.wikipedia.org/wiki/Eucalyptus_diversicolor
I valori sono dati in Mpa
Ma tieni presente che tutti i legni devono stagionare.
Un saluto da Raff


06/06/2013, 23:10
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Iscritto il: 25/05/2013, 20:26
Messaggi: 11
Salve a Tutti.
Ciao Massimo, a breve conto di chiamarti. In questi giorni sono stato "incastrato" dal lavoro.
Gli unici taxa presenti sul nostro territorio "utili" alla causa di un arcaio dovrebbero (ribadisco "dovrebbero) essere la roverella e l'acacia (quest'ultima però non è un'essenza autoctona).
La roverella è l'unica quercia che ingiallisce in autunno, mantiene le foglie secche gialle d'inverno perdendole in primavera.Inoltre ha la pagina inferiore delle foglie e le cupole delle ghiande ricoperte da una fitta peluria grigiastra, tale peculiarità le è valso il nome di Quercus pubescens. Si trova in tutta la Puglia, dal Gargano al Salento, su terreni calcarei secchi o sugli altipiani calcarei più aridi (come le nostre "serre" per intenderci). Nel Salento, la si trova spesso associata a lecci. Nel caso specifico mi è stato riferito che a Tricase in un bosco a vallonea (Q. macrolepis) si possono ammirare roverelle di tutto rispetto. Per quanto mi riguarda ho provato a lavorare, ad oggi, solo l'acacia, con scarsi risultati poichè è raro trovare un tronco o tronchetto dritto.
Domani andrò con mio zio, che si occupa di potatura di rimonda, a cercare qualche ramo di olivo dritto (lui mi assicura che ci sono, io sinceramente non gli ho mai notati), che sia lungo almeno 180 cm e abbia un diametro di 10 cm. Se la ricerca andrà a buon fine posterò le foto per chiedere il parere degli amici del forum.
A tal proposito, quanto tempo richiede la stagionatura dell'olivo e della roverella?
Grazie a Tutti.


08/06/2013, 23:10
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao jonsnow79,
benvenuto su questo forum.
La stagionatura delle essenze vocate per archi ricalca in un certo qual modo la stagionatura delle essenze per mobili di pregio; in ambedue le categorie è oltremodo importante che l'umidità interna del legno giunga a valori di compresi tra l'8 e il 12% massimo di umidità. Questo non significa che tu non possa sbozzare un arco con legni ad una percentuale di umidità superiore, lo potrai fare, tenendo presente che alcune essenze si danneggiano se vengono sottoposte alle flessioni che normalmente interessano gli archi: seguono la corda e cedono in compressione. Aggiungo: se sbozzerai con valori di umidità, del legno, superiori al 22% circa, dovrai proteggere il legno dalle inevitabii fessurazioni da ritiro che, però, dipendono dalla percentuale di umidità presente nell'aria circostante.
Il tempo di stagionatura.... qui ognuno potrà dirti il suo metodo, ma tieni presente che vi sono essenze che puoi lavorare da subito: nocciolo, sambuco, sanguinello, che però dovrai proteggere dalle fessurazioni, ma essenze che vogliono due anni almeno di stagionatura: acacia, olmo ma anche il tasso mostra differenze importanti tra il primo anno ed il secondo dal taglio.
Per le essenze adatte agli archi presenti nella vostra regione, non direi che vi siano molti problemi: viewtopic.php?f=30&t=108 nel link che ti posto potrai vedere che il noce, pero, ciliegio, ma anche i prugnoli danno ottimi risultati e, forse, sono più facili da trovare. Tutti le essenze che hanno valori buoni di resistenza alla trazione, alla compressione ed un'ottima elasticità, si prestano alla costruzione degli archi.
Di certo, se il tuo scopo è quello di riprodurre ed usare un longbow medievale, non potrai modellarlo in noce o acacia o sambuco, ma ti servirà del tasso o olmo,ma qualcuno dice anche l'orniello.
Un saluto da Raff


09/06/2013, 1:25
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Iscritto il: 25/05/2013, 20:26
Messaggi: 11
Grazie Raff,
mi guardo intorno e continuo a "studiare"...
Ciao


09/06/2013, 8:51
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
L'acacia puoi raddrizzarla...
Con un pò di lavoro sono riuscito a rendere utilizzabile una doga che si avvitava di pigreca mezzi... (90 gradi...dove bolle l'angolo retto :mrgreen: :mrgreen: ).
Se hai possibilità di scelta, cerca quella con il durame scuro.... Con quella val la pena sicuramente di fare qualcosa, magari in foggia indiana, per rimanere in tema con il legno.
Stagionata completamente è molto dura... Io l'ho anche lavorata a "mezza stagionatura" (... praticamente fresca, visto che era stata tagliata in periodo sbagliato ed era molto impregnata) ed hai il vantaggio di riuscire a togliere più facilemnte l'alburno. Però l'arco continuerà a "cambiar carattere" per ancora un annetto (forse due...) . Ricordo che da un tronchetto avevo ricavato tre archetti... il più reattivo l'avevo regalato ad un mio amico, il medio l'ho usato per un pò e quello più loffio l'ho lasciato "nel fascio".... Ultimamente ho ripreso quello "loffio" e ..... Sorpresone!!!! praticamente come Cenerentola al ballo....

Ciaoooo

Luca


09/06/2013, 9:58
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Iscritto il: 25/05/2013, 20:26
Messaggi: 11
Grazie per il suggerimento.
Quale procedura mi consiglieresti di usare per raddrizzarlo?
Il tronchetto è a stagionare da un annetto, circa..


10/06/2013, 20:36
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
Messaggi: 313
Località: Vrilissia - Grecia
Ciao, per raddrizzare un tronchetto ci sono varie scuole di pensiero (come nella maggior parte delle cose).
Dalla mia esperienza, il sistema più sicuro e "indolore" per il futuro arco è l'uso del vapore. Personalmente io ho agito così:
ho messo sulla piastra (ho la cucina elettrica in Grecia) una bella pentola di acqua, ci ho piazzato sopra il ramo da raddrizzare, ho ricoperto tutto con fogli di alluminio per uso alimentare avendo cura di sigillare bene sia i contorni della pentola sia i punti di contatto tra la pentola e il ramo. Qualche giro in più sul ramo per assicurare più tenuta e uno straccio a coprire il tutto. Dopo circa un'ora e un quarto ho prelevato il ramo e l'ho raddrizzato prima con l'aiuto di due listelli e una morsa e poi trazionandolo ancora un poco oltre la curva necessaria. Attento al calore che fuoriesce lateralmente alla pentola...abbassa la fiamma risparmi gas e non hai troppi problemi.
Dopo tale trattamento il pezzo va tenuto ad asciugare avvolto in uno straccio per una settimana.
In alternativa, puoi sempre costruirti una camera a vapore con un tubo di canna fumaria e una vecchia vaporella....ma questa è un'altra storia.
Ciao
Francesco


10/06/2013, 22:20
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