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 Maclura pomifera: taglio e stagionatura 
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Località: Rimini
Ciao a tutti!
Questa mattina sono riuscito a tagliare qualche tronchetto di modeste dimensioni (dagli 8 ai 13cm di diametro) di maclura pomifera!
Ho effettuato il taglio rispettando luna e stagione invernale ma, con mia grande sorpresa, ho visto colare linfa in abbondanza dalla pianta! Come è possibile? In questo periodo non dovrebbero essere in riposo vegetativo???
Per la stagionatura voi cosa mi suggerite? Ho letto in proposito pareri discordanti: c'è chi dice di spaccare subito i tronchi senza scortecciare, altri scortecciano e abbozzano subito l'arco e poi lo ripongono a stagionare. Abitando in una città di mare, è corretto riporre il legno a stagionare all'aperto, adagiato su di un piano in cotto e protetto dalla pioggia da una tettoia?


25/01/2014, 16:54
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Iscritto il: 11/12/2010, 14:31
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Località: Peschiera Borromeo (MI)
Alcuni anni addietro ho provato a prelevare tronchetti di maclura agli inizi di febbraio in luna calante, in una località marina (in pratica una siepe a ridosso di una litoranea). Anch'io ho notato un'abbondanza di linfa.
Poi ho cercato di far stagionare il tutto: all'epoca, privo di informazioni valide, ho posto vinavil alle estremità, dopo sei mesi ho ricavato una doga aiutato da un falegname amico con sega a nastro, e, inesperto, ho trattato il tutto con vernice trasparente: dopo un anno ho iniziato a lavorarla , ma ovviamente la stagionatura era ancora in alto mare e si sono formate tante crepe da spingermi a buttare il tutto in discarica.
Morale: per quanto mi riguarda è meglio lavorare la maclura a fine stagionatura.
Il metodo da me seguito (e che poi non ho ripetuto mai più) non permette di arrivare in tempi decenti allo scopo.
Forse il clima marino, mai veramente rigido, permette il risveglio anticipato.


25/01/2014, 18:44
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Località: Rimini
Taccons ha scritto:
Alcuni anni addietro ho provato a prelevare tronchetti di maclura agli inizi di febbraio in luna calante, in una località marina (in pratica una siepe a ridosso di una litoranea). Anch'io ho notato un'abbondanza di linfa.
Poi ho cercato di far stagionare il tutto: all'epoca, privo di informazioni valide, ho posto vinavil alle estremità, dopo sei mesi ho ricavato una doga aiutato da un falegname amico con sega a nastro, e, inesperto, ho trattato il tutto con vernice trasparente: dopo un anno ho iniziato a lavorarla , ma ovviamente la stagionatura era ancora in alto mare e si sono formate tante crepe da spingermi a buttare il tutto in discarica.
Morale: per quanto mi riguarda è meglio lavorare la maclura a fine stagionatura.
Il metodo da me seguito (e che poi non ho ripetuto mai più) non permette di arrivare in tempi decenti allo scopo.
Forse il clima marino, mai veramente rigido, permette il risveglio anticipato.


Quindi mi consigli di non spaccare neanche?


25/01/2014, 18:51
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Iscritto il: 11/12/2010, 14:31
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Località: Peschiera Borromeo (MI)
No, ti consiglio di NON fare ciò che ho fatto io a suo tempo....

Quando ho avuto da stagionare due doghe di tasso, dopo averle preparate (io ho preferito sempre operare con sega a nastro e con l'aiuto di un amico, nel caso noto costruttore nazionale di archi laminati) le ho lasciate senza alcun trattamento morsettate su un morale di abete trattato (200 x 10 x10 mm) in modo che durante la stagionatura non subissero deformazioni: dopo 18 mesi le ho lavorate e non ho avuto alcun problema di crepe o altro.
Ho poi mostrato in vari post i risultati di queste lavorazioni.


25/01/2014, 19:13
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Località: Rimini
...ieri, esaminando con cura i tronchetti, ho scoperto che uno di questi presenta diversi buchi, abbastanza profondi, con all'interno delle "cose" bianche che temo, ma ditemi voi se mi sbaglio, siano uova di tarlo!!! In tal caso sarebbe tutto da buttare?!
Vi chiedo poi lumi sulla composizione del tronco: quello che ho evidenziato in rosso nella foto è tutto alburno?


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27/01/2014, 10:51
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Iscritto il: 17/12/2012, 12:02
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Mi spiace amico mio ma temo che tu abbia degli ospiti :( prova a sollevare la coreccia e scoprire parte della zona vedi se ci sono davvero le uova o addirittura gia delle tarme.
A me è successo un paio di volte con dell'olmo,ho tolto la corteccia e il primo strato con il coltello a due mani,fortunatamente le tracce telle tarme non andavano oltre quello spessore e il tronchetto è divenuto arco...spero per te :roll:


27/01/2014, 11:09
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
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Località: Rimini
vincenzo77 ha scritto:
Mi spiace amico mio ma temo che tu abbia degli ospiti :( prova a sollevare la coreccia e scoprire parte della zona vedi se ci sono davvero le uova o addirittura gia delle tarme.
A me è successo un paio di volte con dell'olmo,ho tolto la corteccia e il primo strato con il coltello a due mani,fortunatamente le tracce telle tarme non andavano oltre quello spessore e il tronchetto è divenuto arco...spero per te :roll:

Ciao Vincenzo! vedrò di fare come dici asportando la corteccia per vedere dove arriva il danno...
Esiste per caso un "rischio contagio" nei confronti dei tronchetti sani?


27/01/2014, 11:14
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Ishi,
mi intrometto.... il foro di uscita dell'insetto non è quello di un tarlo ma bensì quello di una larva che comunemente si ciba del libro senza intaccare il legno. Si tratta di una larva bianca con la testa appiattita seppur più larga del corpo.
Qui la soprpresa sotto alla corteccia di un olmo:
Allegato:
spacco olmo.jpg
ma non ha danneggiato niente.
Le larve presenti non sono in grado di "infettare" le doghe nelle vicinanze, ma gli adulti che fuoriescono dai fori sì.
Segui il consiglio di scortecciare e poi, per sicurezza, passa un antitarmico perchè è facile che il vero tarlo non si sia ancora sviluppato ma è presente.
Ciao da Raff


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27/01/2014, 22:18
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
Messaggi: 206
Località: Rimini
raff ha scritto:
Ciao Ishi,
mi intrometto.... il foro di uscita dell'insetto non è quello di un tarlo ma bensì quello di una larva che comunemente si ciba del libro senza intaccare il legno. Si tratta di una larva bianca con la testa appiattita seppur più larga del corpo.
Qui la soprpresa sotto alla corteccia di un olmo:
Allegato:
spacco olmo.jpg
ma non ha danneggiato niente.
Le larve presenti non sono in grado di "infettare" le doghe nelle vicinanze, ma gli adulti che fuoriescono dai fori sì.
Segui il consiglio di scortecciare e poi, per sicurezza, passa un antitarmico perchè è facile che il vero tarlo non si sia ancora sviluppato ma è presente.
Ciao da Raff


Ciao Raff,
farò come dici: scorteccerò tutti e quattro i tronchetti, spaccherò i due più grossi e tratterò il tutto con antitarme..
grazie!


28/01/2014, 8:11
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Iscritto il: 19/07/2013, 8:55
Messaggi: 206
Località: Rimini
...oggi ho dato un'occhiata ai tronchetti tagliati qualche settimana fa e mi sono accorto che i due più piccoli hanno fessurato! Pensavo di non spaccarli viste le dimensioni ma a questo punto non saprei che fare... una volta comparse le crepe non c'è più nulla da fare? Che dite, provo ad abbozzare l'arco dal tronchetto fresco? Oppure tento uno spacco seguendo le crepe che si sono formate spontaneamente?


14/02/2014, 10:09
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