bhà io penso che vadano bene un pò tutte marco
fai bene così sperimentiamo
Aggiungo che se dalla base di pece greca che vi ho illustrato,
aggiungete polvere di carbone vegetale (volgare carbonella da grigliata) ottenete l'impasto per bloccare le punte di selce o ossidiana sulle frecce, i cornetti in osso sui puntali degli archibastone o le lame in pietra sui manici
ma potrei anche sbagliare perchè non è la mia materia, aspettiamo che mastrofoco se ha voglia mi corregga

se vuoi lo chiamo credo sia interessato all'argomento

come vuoi, ma passerà da solo credo..
qui siete sempre tutti ben accetti, non c'è bisogno che ogni giorno scriviate qualcosa,
se non vi fate vedere per mesi o anni le porte restan sempre aperte,
Sagittando è un luogo di confronto, sostegno, un punto fisso per quanto riguarda l'arcieria sperimentale, l'arcieria in genere e la storia o l'archeologia a tema
e ha come suprema volontà quella di far conoscere fra loro appassionati, siano essi mastri arcai-illustri discepoli di mastri-improvvisatori come me-neofiti-costruttori o studiosi ma anche semplici curiosi,
di farli interagire (possibilmente senza litigare )
e magari permettere di conoscersi di persona in gare o manifestazioni organizzate qui e in altri luoghi

Non solo... La marina Bizantina tenne il predominio dei mari per cinquecento (gross... mod...) anni grazie al "fuoco greco" ... Il segreto militare (nonche arma tattica) meglio custodito della storia 8) ... Mi sa che la colofonia.... ci fosse dentro come ingrediente...

Ciao
Luca

il fuoco greco è spettacolare per le frecce incendiarie
il metodo più filologico possibile, ma altrettanto pericoloso e dannoso anche per chi lo manipola e ci tira le freccene parlavo da altra parte viewtopic.php?f=23&t=29&hilit=frecce+incendiarie (devo ancora aggiungere il video delal serata ma non è ancora in mio possesso )
Pare inventata da Callinico, un Greco originario della città di Eliopolis (Libano),
brucia anche in presenza di acqua, addirittura galleggia!
fino all'arrivo della polvere da sparo era l'arma chimica più importante e letale
se non sbaglio alla colofonia andrebbe aggiunto salnitro(quello per trattare le pelli o per il fungo fomes), zolfo, nafta(diesel potrebbe andar bene?) e calce viva(magazzino edilizia ma mi sa che ultimamente ne han vietato la vendita, serve anche a far sparire i cadaveri ma non ditelo in giro)
ma la vera ricetta non si conosce, un altro forum ha aperto un topic :
http://www.villaggiomedievale.com/forum ... PIC_ID=224

però consiglio di aprire un topic nuovo sul fuoco greco che è diverso dalla pece greca o colofonia,
davvero interessante sopratutto per chi si occupa di rievocazione

Ehi... non fatelo ne'...
Era il Naplam dell'epoca 8)

Ciao
Luca

Interessantissimo! Ne avevo presa per "sbaglio" (mi sono confuso con il benzoino da aggiungere alla gommalacca)... ma mi sembra estremamente dura.
Quindi mescolarla con cera d'api! Interessante...
Farebbe comodo per i nodi dei turchi che mi si sciolgono sempre

Per il riscaldamento mi raccomando farlo SEMPRE SEMPRE A BAGNOMARIA!
Anche nella preparazione della cera (cera d'api, carnauba e acquaragia) è meglio andare con cautela, sono molto infiammabili. Già meglio con un fornello elettrico.
Ciao,
Alberto

Ricordo una volta (avro' avuto 15 anni....) che ho acceso un po' di cera (paraffina) in un piattino metallico (diciamo un vecchio sotto bicchiere) con uno stoppino fatto con un fiammifero bruciato... La cera piano piano scioglieva ed io aggiungevo un altro stoppino ... vai vai... sono arrivato alla temperatura di "ignizione" ... diciamo che per 30 secondi le fiamme hanno raggiunto il mezzo metro di altezza... Per fortuna la cera era poca e si e' esaurita subito... A perenne ricordo e' rimasta sul tavolo di formica (della cucina...) l'impronta nera del piattino di metallo......

Ciao
Luca

ho iniziato a sciogliere la pece a bagnomaria ma non mi dava risultati

Mi sembrava strano che non fondesse... poi ho trovato su wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Colofonia e parla di una temperatura di fusione più alto, anche 135°! No... allora a bagno maria non si scioglie! Meglio usare un fornelletto elettrico se si può...
Avevo una bottiglia di essenza di trementina dimenticata in fondo ad uno scaffale, qualche giorno fa l'ho ritrovata e mi sembrava sempre un po' piena... ma non veniva fuori nulla, alla fine è uscita una specie di sciroppo molto molto denso! Quella dovrebbe essere allora colofonia?!

Leggendo che si usa per disossidare nella saldatura ed anche nella ceralacca... ecco dove avevo sentito l'odore... quando ogni tantissimo cerco di saldare con lo stagno...

Ma non si potrebbe dare sulle corde leggermente "disciolta" o ammorbidita con del solvente? Ovviamente poi si deve aspettare che sia completamente evaporato... Per cerare del lino mi aveva funzionato usando la cera in pasta.
Ciao,
Alberto