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 Balistica terminale archi e frecce storici 
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Per l'impannaggio...
Se usi l'impannaggio delle frecce bianche (lungo e "fluttuante", ovvero "morbido"), l'effetto freno e' assicurato.
Se usi penne più rigide ( es. quelle commerciali in tacchino, profilo parabolico), la frenata e' molto limitata.

Se ricordo l'impennaggio da "battaglia" degli inglesi era decisamente "basso" e " lungo".... che non si dimena durante il volo e serve solo a stabilizzare per oscillazioni laterali della freccia....

Ciao
Luca


25/05/2011, 10:15
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Dissento Luca:
dopo il codolo, il diametro deve essere inferiore al buco creatosi,
con un pollone al contrario aumenta come le barillate nel mio caso
Quindi inferiore (basta anche solo lo spessore matallico del codolo per intenderci) ma asta costante per tiri perpendicolari
o inferioriore che sfina fino alla cocca avantaggia tiri non perpendicolari dove al posto del foro quadrato verrà rettangolare


25/05/2011, 10:22
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... è quello che volevo dire....

In effetti "al contrario" non significa nulla (al contrario di che??? )

Ciaooo
Luca


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25/05/2011, 10:52
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Non me me intendo molto per come debba essere aguzza, temperata o dolce la punta..ma giurerei che per le lamiere la vinca comunque una freccia pesante (con punta avente molta massa inerziale e la stessa asta della freccia non leggera), abbinata a un grosso libbraggio..
Insomma, mi sa che è il peso inerziale che "sfonda"..abbinato a un arco che può tirare adeguatamente questo peso (non ho detto per forza "veloce")..ma magari sbaglio..

Se per ipotesi strampalata tirate un tondino di ferro con un arco adeguato..credo che questo possa perforare una bella lamiera..paradossalmente anche con una punta non affilata..ma a questo punto il concetto si avvicina a quello delle balestre..


25/05/2011, 14:11
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Per l'impennaggio hai ragine:
Alto, corto e a offset 0 per gittata (cosí mi raccontava il recordman Italiano da Salt Lake City)
Lungo, basso e offset 0 per peneteazione(alla gallese),
Media lunghezza, media altezza elicoidale pronunciata per precisione tiri diretti (fiarc docet!)

Ma se sparassi un foc da paura potrei permettermi un impennaggio minimo e con offset, tanto lo sforzo in coda per timonare la punta davanti é minimo e di conseguenza anche la resistenza giroscopica al flusso d'aria .
Provato da anni su balestra moderna con risultati incredibili!
Cosí avrei una freccia ideale per gli ultimi due casi considerati,
ma per la gittara il troppo foc non fà planare la freccia.....
Bho....


Victor, non é che il nostro scopo é arpionare autovetture nelle manifestazioni dei blackblock :) (scherzo ovviamente)
sperimentiamo per capire come dovessero essere archi e frecce usati in passato per sfondare efficacemente scudi e armature in cotta, a scaglie, im feltro, cuoio, forgiate etc...
I due obbiettivi del forun sono studio e sperimentazione archeologica e miglioramento delle prestazioni e dell'efficienza/efficacia
Comunque non hai tutti I torti: se sparavo la freccina da 420gn come quella in foto con un archetto ricurvo di solo legno da 50#,
probabilmente avrebbe al massimo segnato la lamiera,
se ne avrò ancora l'opportunità e può interessare, vi notizierò.


25/05/2011, 14:40
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-mANx- ha scritto:
Victor, non é che il nostro scopo é arpionare autovetture nelle manifestazioni dei blackblock :) (scherzo ovviamente)
sperimentiamo per capire come dovessero essere archi e frecce usati in passato per sfondare efficacemente scudi e armature in cotta, a scaglie, im feltro, cuoio, forgiate etc...
I due obbiettivi del forun sono studio e sperimentazione archeologica e miglioramento delle prestazioni e dell'efficienza/efficacia
Comunque non hai tutti I torti: se sparavo la freccina da 420gn come quella in foto con un archetto ricurvo di solo legno da 50#,
probabilmente avrebbe al massimo segnato la lamiera,
se ne avrò ancora l'opportunità e può interessare, vi notizierò.


Condivido tutto quello che hai detto :D Ho capito benissimo che hai colto l'auto al balzo per sperimentare la povera lamiera della portiera..mica vi prendo per bulli tentati di tirare alle auto parcheggiate..eheh..
Avevo postato questa osservazione perché ignoro se dalle testimonianze su reperti storici sia emerso l'utilizzo di frecce "pesanti" per le corazze, proprio per la tesi dello sfondamento legato alla massa..parlando di archi e non balestre, beninteso..
Sei un mito @mANx :D


25/05/2011, 14:54
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mirco grosso ha scritto:
Maghin, senz'altro tu ne sai decisamente più, ma molto più di me. Mi sembra però, che i fabbri medioevali riuscissero dare una cementatura alle punte di frecce prima forgiate in ferro, poi mettendole in un recipiente refrattario a a tenuta d'aria, alternando strati di polvere di carbon dolce a strati di punte di frecce e mettendolo nel fuoco, dimodochè potessero assorbire carbonio all'esterno, lasciando l'interno della punta, relativamente morbido. Tempravano poi il tutto. In questa maniera la punta risultava molto dura all'esterno e abbastanza "morbida" all'interno, in questo modo era anche "ammortizzata". Il fatto di aver poi trovato punte in ferro dolce, può essere che l'ossidazione abbia consumato la cementazione esterna? In questo recipiente mettevano anche zoccoli di animali e corna polverizzati. Così ho letto, quindi chi ne sapesse ancora di più, avrei piacere che me lo dicesse, oppure mettesse dove poter trovare nel computer ulteriori notizie, anche sulla produzione del ferro/acciaio e relativa forgiatura e tempra durante l'evo antico e medioevo. Insomma, tutto ciò che è inerente alla siderurgia storica. Ci terrei proprio e vi ringrazio in anticipo. Ciao, Mirco :D

Il nonno di un mio amico, a suo tempo,parlo dei primi del novecento andò in Argentina, costruiva anche fucili da caccia, oltre ai vari pezzi meccanici , ingranaggi compresi. Laggiù apprese questo metodo da un meccanico Austriaco. Per cementare i vari pezzi faceva così : una scatola in ferro di almeno 3 mm di spessore,( la grandezza non la sò), la riempiva a metà con ossa-corna-zoccoli spezzettati con l'accetta, metteva il pezzo da cementare e ricopriva fino all'orlo con altri pezzi di zoccoli-corna-ossa. Metteva la scatola chiusa sulla forgia e la copriva col carbone. Fatto il gran fuoco, quando dalla scatola non usciva più fumo, rovesciava il contenuto in acqua. Sembra che le bascule dei fucili venissero fuori con finitura tartarugata. La cementazione era molto superficiale...ma visti i tempi...al momento di più non sò.ciao.


25/05/2011, 18:06

Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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compound e broadhead
tanto per avere un riferimento.


25/05/2011, 18:59
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In quel caso gioca la velocità. Se noti le punte sono tutte sui 100 grani ... e adatte a penetrare più la ciccia che la lamiera (non so che senso avesse il test... a parte rovinare ottime lame da caccia :lol: :lol: )

Stavo pensando a quello che diceva viktor.

Nella freccia che vola possiamo individuare due "quantità" fondamentali (per la Fisica...)
L'energia cinetica: quantificabile con la relazione E=1/2 mv^2
La quantità di moto : quantificabile con la relazione p=mv

(M= massa della freccia, v= velocità della freccia)

Ora, siccome stiamo studiando un urto ANAELASTICO , l'energia verrà dissipata completamente (deformazione armatura, attrito dell'asta nell'eventuale buco, energia per aprire il buco etc.)
Ma sempre la fisica ci insegna che la quantità di moto PRIMA e DOPO l'urto del sistema si conserva.

Per cui se dall'energia mi posso mettere al riparo con uno scudo con feltro, con armatre morbide che si deformano ma non si spezzano (... chissà se era mai stata intrapresa questa strada... ma non credo...) etc. (in fin dei conti se ci pensate per proteggersi dalle frecce basta una rete battifreccia.... che non e' certo una lamiera blindata...) l'impuls ME LO BECCO TUTTO.
E' l'impulso che fa cadere il cavaliere o che sbatte a terra il fante avversario. Sbilanciandolo.

E allora torniamo alla relazione.
Per ottenere l'impulso p che mi serve a sbilanciare il mio cavaliere posso tirare frecce leggere a grande velocità o frecce più pensanti ma lente.
E pensiamo ad un arco pesante, con tante libbre.
Metterci frecce leggere non mi conviene... alla fine la velocità di chiusura a "freccia a peso nullo" non sarà esagerata, perchè l'inerzia dei flettenti e' alta ( e anche oggi rompo l'arco... perchè non ho nulla che mi proti via l'energia che si scarica su di lui).
Meglio aumentare la massa della freccia in modo da "assorbire" il più possibile impulso dai flettenti a bassa velocità (tanto quelli più veloci di tanto non vanno) .

E' quello che amo chiamare "un arco che spinge" ... cioè anche mettendo frecce di peso decisamente diverso, ottengo velocità di uscita simili... perchè comanda l'inerzia dei flettenti . E quindi, tanto vale, esagerare con il peso della freccia....

Ciao
Luca

P.S.
Penso che sia per questo che a voi che tirate bei libbraggi con lo storico poco importa se le frecce non sono tutte uguali ... e non vi accorgete molto della differenza di traiettoria....

Spero di non aver detto troppe castronerie e di aver tradotto in modo intelleggibile agli umani i miei pensieri ......
Ciao
Luca


25/05/2011, 20:12
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Località: pozzo della ignoranza
Nitopi ha scritto:
....................
Spero di non aver detto troppe castronerie e di aver tradotto in modo intelleggibile agli umani i miei pensieri ......
Ciao
Luca


Hai dimenticato di dire che la quantita' di moto ha la sua importanza anche tirando contro la ciccia non solo contro le protezioni rigide ma come divulgatore scientifico ti meriti un 8 pieno ^__^
p.s.
Le armature "morbide" sono esistite per secoli , prova a googolare "gambeson" o "zuppa d'arme" e vedi cosa ti esce
Per documentazione e riferimenti bibliografici e iconografici cerca nel forum del sito http://www.villaggiomedievale.com


25/05/2011, 20:45
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