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 Manutenzione alette frecce tradizionali 
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Iscritto il: 02/12/2020, 18:05
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Salve a tutti, ho da poco intrapreso la strada da costruttore di archi, e ho riscontrato un problema con le prime frecce tradizionali che ho assemblato. Delle penne naturali che ho usato per le frecce, già dopo la prima notte in faretra, molte si sono schiacciate o storte, con la conseguenza che ogni freccia non avesse tutte e tre le alette uguali. Con il passare dei giorni le cose sono peggiorate (riporto foto)
Allegato:
IMG_20201228_154319.jpg
Allegato:
IMG_20201228_154344.jpg

Ora premetto che ho cominciato a costruire archi senza essere un arciere, quindi non ho esperienze di tiro pregresse e non mi sono riuscito a rendere conto di eventuali difetti nella traiettoria. Quello che chiedo a voi è, è normale che le alette naturali tendano a schiacciarsi in questo modo? Se si rappresentano un problema per la traiettoria o non influisce? Nel caso sia un problema come posso prevenire o sistemare il danno?
Nel frattempo ho ricavato un separatore per frecce da mettere nella faretra
Allegato:
IMG_20201228_154333.jpg
sperando che nella condizione attuale siano ancora utilizzabili senza dover rifare l'impennaggio. Grazie mille in anticipo per l'aiuto!


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28/12/2020, 16:09
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Località: pozzo della ignoranza
Ciao Matteo ,
ma un passaggio nell' area presentazioni no ?
Sai, qui abbiamo la pretesa di essere una comunity non un customer care :-)


30/12/2020, 17:51
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Iscritto il: 02/12/2020, 18:05
Messaggi: 6
In realtà questo è il primo forum in cui mi iscrivo e non sapevo ci fosse un'area presentazioni, come non so bene tutte le sue funzioni. Mi dispiace che tu abbia pensato direttamente in negativo, sarebbe bastato indicarmi cosa fare visto che appunto sono nuovo e questo mi sarebbe potuto sfuggire.

Se nei forum è una pratica comune presentarsi in una sezione apposita mi scuso, ma come ho detto non ne ho mai fatto parte prima.


30/12/2020, 18:49
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
Messaggi: 2433
Località: pozzo della ignoranza
Nessun problema Matteo ,
sagittando è un "ritrovo di costruttori d'archi" aperto da dieci anni ( +/- ) ma ci piace conoscerci .
Tornando a noi , le penne sono solo un po' ammaccate una passata sul vapore di un pentolino pieno d'acqua bollente , una robusta frullata fra i palmi , lascia asciugare e ritornano ( quasi ) nuove :-)


30/12/2020, 19:51
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Iscritto il: 02/12/2020, 18:05
Messaggi: 6
Wow e io che avevo paura di toccarle per non rovinarle..
Grazie mille per la dritta ;)


30/12/2020, 20:43
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
Messaggi: 2433
Località: pozzo della ignoranza
I tedeschi aggiungono aghi di conifere, ginepro in preferenza all'acqua , dicocono che migliori le penne .
Mai provato , se vuoi fare da cavia per la comunity ...


30/12/2020, 21:08
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
Messaggi: 530
Località: Milano
Gli uccelli dispongono di una ghiandola specifica (uropigia) che produce un olio per la manutenzione delle penne.
La sua funzione è di impermeabilizzare, isolare dal freddo, proteggere dai parassiti e dai funghi le penne.
Quando le frecce si usano a lungo questo grasso naturale viene meno.
Se andate a tirare sotto l'acqua ve ne accorgete immediatamente perché le penne si inzuppano e la freccia appesantita non va più bene come prima.
Recentemente ho visto in commercio degli oli specifici per ricostituire questo grasso naturale. Sono molto costosi e ora non li vedo più in giro sui siti.Forse non hanno avuto grande successo commerciale.
Personalmente nel caso in cui mi accorgo che questo grasso viene a mancare (la penna diviene leggera al tatto) uso la cera liquida per mobili, senza eccedere. Basta passare uno straccetto leggermente imbevuto alla base del calamo. Il grasso tende poi a distribuirsi naturalmente su tutta la penna. Fanno così anche gli uccelli, naturalmente usano il becco invece dello straccio.
La penna torna lucida e impermeabile, quasi come nuova.
Fa bene anche alla legatura della freccia, che però ha il vantaggio di potersi rifare velocemente, se si deteriora.
Le penne degli uccelli acquatici sono più ricche di questo grasso e necessitano di minore manutenzione negli anni rispetto a quelle degli uccelli che mano meno l'acqua.

Può essere utile verificare se la penna che si frastaglia facilmente ha perso la sua caratteristica per mancanza di grasso.
Dal punto di vista funzionale, via del tirare sotto la pioggia cui accennavo prima, non ci sono grossissime differenze.


31/12/2020, 7:57
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Iscritto il: 02/12/2020, 18:05
Messaggi: 6
jeval ha scritto:
I tedeschi aggiungono aghi di conifere, ginepro in preferenza all'acqua , dicocono che migliori le penne .
Mai provato , se vuoi fare da cavia per la comunity ...
Se ne trovo durande la prossima escursione ci proverò

Oliviero ha scritto:
Gli uccelli dispongono di una ghiandola specifica (uropigia) che produce un olio per la manutenzione delle penne.
La sua funzione è di impermeabilizzare, isolare dal freddo, proteggere dai parassiti e dai funghi le penne.
Quando le frecce si usano a lungo questo grasso naturale viene meno.
Se andate a tirare sotto l'acqua ve ne accorgete immediatamente perché le penne si inzuppano e la freccia appesantita non va più bene come prima.
Recentemente ho visto in commercio degli oli specifici per ricostituire questo grasso naturale. Sono molto costosi e ora non li vedo più in giro sui siti.Forse non hanno avuto grande successo commerciale.
Personalmente nel caso in cui mi accorgo che questo grasso viene a mancare (la penna diviene leggera al tatto) uso la cera liquida per mobili, senza eccedere. Basta passare uno straccetto leggermente imbevuto alla base del calamo. Il grasso tende poi a distribuirsi naturalmente su tutta la penna. Fanno così anche gli uccelli, naturalmente usano il becco invece dello straccio.
La penna torna lucida e impermeabile, quasi come nuova.
Fa bene anche alla legatura della freccia, che però ha il vantaggio di potersi rifare velocemente, se si deteriora.
Le penne degli uccelli acquatici sono più ricche di questo grasso e necessitano di minore manutenzione negli anni rispetto a quelle degli uccelli che mano meno l'acqua.

Può essere utile verificare se la penna che si frastaglia facilmente ha perso la sua caratteristica per mancanza di grasso.
Dal punto di vista funzionale, via del tirare sotto la pioggia cui accennavo prima, non ci sono grossissime differenze.
A non sapevo neanche questo, ho passato l'olio per legno su tutta la freccia dopo averle assemblate avendo cura di non farlo finire sulle penne, ma a questo punto penso che non gli avrebbe fatto male.


01/01/2021, 14:35
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
Anche se non strettamente inerente la discussione, vi consiglio di leggere questo recentissimo articolo del blog di Mark Stretton:

https://markstretton.blogspot.com/2021/ ... MDM_uWGm_w


01/01/2021, 18:41
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
Messaggi: 530
Località: Milano
Molto interessante Vittorio, grazie per la segnalazione.
L'uso del verderame come funghicida ed antiparassitario è noto in agricoltura.
Non mi sembra affatto strano che venisse utilizzato per proteggere la parte più delicata della freccia, specie se essa deve essere immagazzinata per un lungo periodo.
Non mi è chiaro se il verderame fosse mescolato alla colla e quindi applicato prima dell'impennaggio (per intenderci come si fa col catrame vegetale per le frecce più antiche) o invece applicato successivamente insieme alla cera protettiva.
Il complesso colla organica, freccia e filo è certamente la parte più attaccabile dalle muffe, per cui una protezione specifica mi sembra avere molto senso. La semplice cera volta a mantenere funzionali e ben oleate le penne, come abbiamo detto qui sopra, poteva in quel caso non essere sufficiente.


02/01/2021, 8:40
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