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 microliti 
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
per il fissaggio basta osservare i reperti ritrovati: scanalatura/e longitudinali in cui si fissavano i microliti con l'ausilio di resine o pece.
Le legature, in questo caso non servivano.
Un saluto da Raff


24/02/2013, 0:26
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
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Infatti nel che ho consigliato video si vede bene , sempre se facevano cosi.


24/02/2013, 12:05
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
Nell'articolo postato da bac si dice che sono state trovate aste con scanalatura e aste senza.... (non è che si riesca a fare una statistica seria... mi pare che i pezzi ritrovati siano pochini....)
Il microlito in punta viene anche indicato come "eccezionale"... Bo.

Ciao
Luca


24/02/2013, 13:29
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
c'è grande variabilità a testimonianza del fatto che ciascuno costruiva da se,

il microlito in punta è quello che crea più problemi di tenuta secondo me e necessita per forza di legatura altrimenti scarica l'energia spaccando l'asta; oppure è altrettanto plausibile fare la punta in legno tostato senza mettere il microlito, l'unico dubbio è rappresentato dal nocciolo*, col sanguinello potrebbe funzionare però.
va bene come considerazione filologica?


24/02/2013, 19:46
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
Signori,
il microlitismo è un fenomeno che va dalla fine del paleolitico superiore e culmina nel mesolitico, studiatissimo, sicuramente più delle cuspidi litiche (ameno qui in Europa).
C'è una montagna di studiosi e pubblicazioni che ne parlano.
Il sistema di accoppiamento tra microliti e punta (osso, legno o palco) è stato oggetto di studio, sia sulle evidenze archeologiche che tramite sperimentazione.

Il microlitismo ha la sua maggiore importanza perché rivela una dinamica "sociale" nuova, adattata ai mutamenti dell'ambiente post-glaciale, caratterizzato da un aumento spropositato di selvaggina a disposizione e alla specializzazione nel lavorare la selce in microlamelle e geometrici ottimizzando lo sfruttamento di materia prima.
Nel microlitismo, la testimonianza più importante sono i nuclei sfruttati - residui dell'industria litica - ed estremamente eloquenti del grado di tecnologia a cui si era giunti. Vi garantisco che realizzare sistematicamente delle lamelle con le stesse caratteristiche per pressione o per percussione indiretta, fino a lasciare nuclei esausti come quelli ritrovati, ci vuole un "manico" non indifferente.

Apparentemente sembra facile realizzare dei microliti, ma un conto è fare sei lamelle e incollarle su un supporto, un'altro realizzarle sistematicamente per commerciarle, con un processo produttivo sistematizzato. Dai ritrovamenti si evince come fossero sviluppate le industrie di questo tipo, arrivando a definire delle caratteristiche formali pressoché omogenee in tutto il nord Europa. In altre parole, mentre precedentemente alla fine del paleolitico in piena era glaciale (e successivamente nel Neolitico, quando la caccia aveva iniziato ad essere una risorsa complementare) ogni cacciatore si faceva e si curava le sue mono-cuspidi, molto probabilmente nel mesolitico si formano dei tecnici specializzati che lavoravano per più persone.

Un cacciatore andava dal tecnico con un paio di coscette di coniglio, e gli chiedeva: vorrei 50 lamelle del "3"... il baratto permetteva al cacciatore di reintegrare e rinnovare le punte utilizzate per la caccia. Doveva pensare solo ad avere scorta di mastice, al massimo rifare o risistemare il supporto in legno o in osso (un processo per noi tedioso, forse, ma tecnologicamente molto più banale che rifare le lame).

se ci pensate, è un po' quello che successe alla fine degli anni '60 in USA. La legalizzazione della caccia con l'arco degli anni '30 poco alla volta portò alla diffusione della caccia con l'arco e alla nascita di artigiani specializzati, ma comunque rimanevano aspetti marginali del panorama venatorio. Gli artigiani come Bear fabbricavano le punte di freccia con processi tutto sommato artigianali, e anche gli stessi cacciatori non disdegnavano farsele da soli (in quegli anni vi fu la proliferazione dei profili di punte, alcuni molto fantasiosi). poi negli anni 60, verso la metà, nacque il compound, l'arcieria si sviluppò molto più rapidamente, gli stati iniziarono ad aprire legalmente stagioni anticipate solo per l'arco. I cacciatori col fucile, pur di cacciare di più, presero il compound e si tuffarono...parallelamente nacquero le punte composite, quelle con le lame ricambiabili...e il "nuovo cacciatore" non doveva far altro che munirsi di quelle punte, una volta "usate" non doveva preoccuparsi altro che...sostituire le lame, manco riaffilarle.

Sostanzialmente, un puro problema di mercato, domanda e offerta. La logica del microlitismo è questa, aumentano le possibilità di caccia e il mercato "nasce", si rinnova o si riorganizza.


24/02/2013, 23:02
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
la somiglianza coi giorni nostri è incredibile , segno che poco è cambiato in tutti questi secoli, basta dare un'occhiata alla grande variabilità di punte da caccia che c'è oggi per avere un idea delle possibili combinazioni che si potevano fare allora avendo a disposizione i microliti.

si parla oltre che di microliti anche di microlame che differenza c'è?


25/02/2013, 11:49
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
bac ha scritto:
la somiglianza coi giorni nostri è incredibile , segno che poco è cambiato in tutti questi secoli, basta dare un'occhiata alla grande variabilità di punte da caccia che c'è oggi per avere un idea delle possibili combinazioni che si potevano fare allora avendo a disposizione i microliti.

si parla oltre che di microliti anche di microlame che differenza c'è?


i microliti, in termine generale, comprendono sia elementi triangolari, a trapezio (scaleno e isoscele) che rettangolari (quindi microlame).
Per essere classificate entro la classe dei microliti, le lame/lamelle generalmente devono avere una lunghezza inferiore a 2/1,5 cm.
le microlame o microlamelle sono definite così perché la loro larghezza è inferiore alla metà della loro lunghezza.


25/02/2013, 16:04
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
allego tre foto.
Una è una armatura composita con triangoli scaleni microlitici.
Sotto, microlamelle ottenute per pressione dal nucleo prismatico.
infine una armatura in osso con le microlamelle pronta per l'assemblaggio.

per chi è connesso a facebook, qui:
http://www.facebook.com/media/set/?set= ... 957&type=3

c'è un mini reportage di una sperimentazione con i "microliti"


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25/02/2013, 16:20
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
Messaggi: 313
Località: Vrilissia - Grecia
Grazie Vittorio per aver condiviso queste immagini e il link.
Alla fine c'è tutta una società nuova dietro queste microschegge. Si inizia a pensare in maniera industriale e specializzata, ma non c'è poi tanto da meravigliarsi...alla fine è la natura umana, per questo ci sono tali somiglianze fra noi e i nostri avi del mesolitico.
Tornando a problemi puramente tecnici quindi le micro selci andavano incollate in una specie di canale fatto sull'asta, o su un supporto che poi veniva fissato all'asta e, presumibilmente veniva utilizzata colla tratta dalle resine delle conifere o dalla pece. Giusto?
Che gittata poteva avere una freccia simile? e che influenza aveva la struttura a microliti sull'aerodinamica della freccia? In una punta normale il peso (anzi per meglio dire la massa) della punta è ben concentrato, in una punta a microliti, a quanto posso vedere, il peso (o la massa) è variamente distribuito. Risulta più difficile anche ottenere due frecce simili e quindi la ripetibilità del tiro non è più facilmente ottenibile.
Che ne dite?
Francesco


26/02/2013, 21:59
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
francesco ha scritto:
Grazie Vittorio per aver condiviso queste immagini e il link.
Alla fine c'è tutta una società nuova dietro queste microschegge. Si inizia a pensare in maniera industriale e specializzata, ma non c'è poi tanto da meravigliarsi...alla fine è la natura umana, per questo ci sono tali somiglianze fra noi e i nostri avi del mesolitico.
Tornando a problemi puramente tecnici quindi le micro selci andavano incollate in una specie di canale fatto sull'asta, o su un supporto che poi veniva fissato all'asta e, presumibilmente veniva utilizzata colla tratta dalle resine delle conifere o dalla pece. Giusto?
Che gittata poteva avere una freccia simile? e che influenza aveva la struttura a microliti sull'aerodinamica della freccia? In una punta normale il peso (anzi per meglio dire la massa) della punta è ben concentrato, in una punta a microliti, a quanto posso vedere, il peso (o la massa) è variamente distribuito. Risulta più difficile anche ottenere due frecce simili e quindi la ripetibilità del tiro non è più facilmente ottenibile.
Che ne dite?
Francesco


reperti con punte microlitiche provengono quasi tutte dall' Europa del nord e dell'est. per la maggior parte sono costituiti da elementi più o meno lunghi da innestare come "foreshaft" nell'asta di zagaglia o freccia (d'altro canto, l'effetto balistico terminale è senz'altro accentuato dal momento che l'armatura completa rimane nel bersaglio, e l'asta può essere recuperata). Vi son anche armature composite applicate direttamente sull'asta della freccia, composte da due o tre elementi. la più nota è sicuramente quella di Lila Loshut, costituita da un elemento "punta" e un elemento triangolare posto qualche centimetro più indietro a mo' di "pinna". In Africa sono state scavate anche punte a tre lame (esattamente come le moderne), e ipotizzate armature elaborate anche a più elementi (sulle quali ho forti riserve).

Alla base del sistema vi è il mastice (al nord sempre di betulla ottenuta dalla pirolisi della corteccia) in Africa invece con resina di Acacia spinosa e ocra oppure carbone vegetale. Il microlitismo, stranamente, non è mai emerso negli Stati Uniti. Quando qui da noi in Europa il microlito era il "must" là cacciavano mammut (prima) e bisonti (dopo) con le punte clovis e Folsom, e successivamente punte di grandi dimensioni (ma l'arco ancora non era saltato fuori).
In italia il microlitismo (soprattutto sulle alpi) si è manifestato nel tardoboreale (mesolitico finale) ma non ha la meravigliosa variabilità che si trova in Danimarca e paesi limitrofi. Anche nel Neolitico antico conserva il microlitismo, ma soprattutto per i trapezi (immanicabili come trancianti trasversi).

Da un punto di vista balistico, una punta microlitica composita a sei elementi trapezoidali ha una massa paragonabile a una punta semplice da 2,5/3 grammi. Le aste - probabilmente - erano più lunghe, e quindi l'effetto del baricentro spostato in avanti poteva esserci lo stesso.
Sperimentalmente, ad una distanza venatoria (15 -25 m) le frecce immanicate con armature composite (magari con un buon impennaggio) sono molto efficaci soprattutto sulla preda. Al di là delle prove balistiche su bersagli succedanei (gelatine e saponi balistici) l'impatto con i tessuti è micidiale.


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27/02/2013, 1:36
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