Ciao Gortham,
il legno di nocciolo è tenero e ti si romperà sempre. Il foreshaft (l'inserto portapunta) realizzalo con un legno duro tipo il corniolo, il sanguinello, l'olivo, il cappello da prete o, come ha fatto Mario, in bambù; se, dopo averli costruiti, li tosti meglio ancora.
La punta in osso non dovrebbe avere, almeno per noi che le tiriamo molte volte, la parte che alloggia nella sede di fissaggio "affilata" o rastremata; sarebbe meglio che finisca con una "faccia" perfettamente piana, in modo da combaciare col fondo della sede e di conseguenza distribuire la forza dell'impatto. Invece della colla ti suggerirei di usare resina o pece perchè aiuta molto a distribuire l'energia dell'impatto, fa anche da "cuscinetto reggispinta".
Tieni presente che più il triangolo della punta ha la base larga, più essa genererà forza frenante (attrito alla penetrazione) per effetto dell'energia della freccia che la sospinge e questa da qualche parte dovrà pur scaricarsi. Al contrario, quelle affusolate scaricheranno, dissiperanno, molta energia della freccia durante la penetrazione del paglione: entrano di più senza forzare eccessivamente sulla sede per via del miglior potere penetrante. Diciamo che, in un certo qual modo, l'energia da impatto sul foreshatf è più "diluita" e non raggiunge il picco che genera quella triangolare.
Il montare le punte direttamente sulla freccia in canna penso che sia peggiorativo; rischi che ad ogni tiro dovrai cambiare freccia. Non per nulla anche gli antichi egizi usavano il foreshaft.
@Mario, hai ragione, il bambù essendo ricco di fibre lunghe incassa bene i colpi... ma se dimentichi il coltello vai con un cittolo di arenaria?
Un saluto da Raff