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 frecce da addestramento? 
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Le frecce barilate si usano quando serve, non quando si hanno i danari per farle.

Prova a tirare a lungo con penne che arrivano fino alla cocca, magari quando spesso incocchi senza guardare e poi mi dici se la miglior stabilità che guadagni spostandola solo di due centimetri in giù ti vale davvero la pena di perdere questa piccola ergonomia.

Mentre certamente le punte da allenamento sono economiche. Ma, come tutte le punte, sono soprattutto funzionali a quello che devono fare.
Questa deve pungere un pezzo di legno e quella volta che rimbalza, non si straccia le vesti nessuno.


23/08/2017, 14:12
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Parlando con i ragazzi che le hanno viste dal vero mi dicevano che sono barilate. In effetti in quella tirata un po fuori si nota un leggero assottigliamento dove c'è la penna mentre è più larga vicino al foglio e alla cocca, per poi tornare stretta in punta

Cita:
Prova a tirare a lungo con penne che arrivano fino alla cocca, magari quando spesso incocchi senza guardare e poi mi dici se la miglior stabilità che guadagni spostandola solo di due centimetri in giù ti vale davvero la pena di perdere questa piccola ergonomia.

Mentre certamente le punte da allenamento sono economiche. Ma, come tutte le punte, sono soprattutto funzionali a quello che devono fare.
Questa deve pungere un pezzo di legno e quella volta che rimbalza, non si straccia le vesti nessuno.


si in effetti è così. in ogni caso penne che arrivano a contatto con la cocca si notano solo in frecce di tipo orientale per archi compositi che presumibilmente erano tirate con l'aggancio col pollice. e poi tirare all'occidentale con le penne che toccano le dita da fastidio. ... potrebbe anche essere (bisogna provare) che non essendo le cocche di queste frecce strette e "pinzanti" come quelle orientali, potrebbero anche intralciare e rischiare di far scappar fuori la corda (non so ... è un idea che mi viene adesso scrivendo) dalla cocca

tra l'altro le alette orientali erano comunque sempre a parabola, mai a scudo o a coda di rondine

le punte a cartoccio sono le più semplici da fare e fatte così è la forma migliore per i bersagli dell'epoca. abbiamo comunque dei riscontri archeologici. queste sono state rinvenute molto raramente in scavi e da quello che so, non in luoghi di battaglie ma solo in pochi casi ad esempio in cortili di castelli, in ogni caso in numero molto esiguo e non insieme a punte tipichamente da guerra. non ci sono notizie in merito a reperti di questo tipo precedenti il XII-XIII secolo

qui le frecce turchesche


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23/08/2017, 18:55
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Esiste una differenza semplice ma sostanziale tra le punte field (da allenamento) e tutte le altre.
Le prime sono fatte per essere estratte facilmente.
Anche oggi, siano esse coniche, ogivali o in forme più complesse, le punte field sono studiate per uscire facilmente da ciò in cui penetrano. Per fare ciò esse devono partire strette e fini per allargarsi poi gradualmente fino ad arrivare sostanzialmente al diametro dell'asta.
Le punte che non devono essere estratte facilmente (caccia, guerra), invece, dopo essersi allargate, si stringono sempre, anche se non hanno barbe come per un arpione. Chi ha provato ad utilizzarle sa bene perché. Una volta raggiunto il duro (un osso), il materiale penetrato si richiude sulla punta rendendola inestraibile. Se una punta di questo tipo viene usata su un bersaglio di legno in allenamento, delle due o si spacca il bersaglio per estrarre la freccia o si lascia dentro la punta.

Le punte di questo post sono field.
O, se preferite, non si differenziano da punte che oggi vengono utilizzate come field.

...Poi tutto è possibile. Il pesce più grosso che ho preso con l'arco anni fa, l'ho preso con una field.
Mi stavo allenando vicino ad un basso corso d'acqua e l'incauto ha pensato di venire ad osservarmi un po' troppo da vicino...


24/08/2017, 0:15
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24/08/2017, 0:34
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si continua però a mio avviso a mischiare le cose: freccia da bersaglio non significa freccia economica anzi il contrario visto che a nessuno piace arrivare secondo ,
freccia da addestramento invece avrebbe senso se fosse economica in quanto si tratterebbe di freccia
concepita per essere "maltrattata", magari ricavate dal riciclo di pezzi di scarto.

andiamo al mondo moderno si trovano frecce di tutti i prezzi , quale comprereste per addestrare un neofita?
non cosigliereste forse addirittura di acquistarne di seconda mano da arceri che le sostituiscono appena varia impercettibilmente lo spine!


24/08/2017, 10:10
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Cita:
si continua però a mio avviso a mischiare le cose: freccia da bersaglio non significa freccia economica anzi il contrario visto che a nessuno piace arrivare secondo ,
freccia da addestramento invece avrebbe senso se fosse economica in quanto si tratterebbe di freccia
concepita per essere "maltrattata", magari ricavate dal riciclo di pezzi di scarto.


Ciao Bac, se qui ti riferisci al passato, non penso sia il fattore "economico" da considerare quanto semplicemente la forma della punta in relazione al bersaglio. Si potevano anche utilizzare punte a lama o a chiodo anche per addestrarsi o per tirare al bersaglio, il problema era semplicemente tirarle fuori. Se si tirava contro un mucchio di terra o di torba potevano andar bene anche quelle da caccia ma su altri bersagli sarebbe stato un vero problema recuperarle. Nel mucchio sopra infatti ci sono anche punte da guerra la cui punta è appiattita dall'uso segno che son state utilizzate più e più volte. Quei quadrellini andavano bene anche per tirare su bersagli rigidi per il semplice fatto che la loro estrazione non causava problemi.


24/08/2017, 10:24
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Cita:
Se si tirava contro un mucchio di terra o di torba potevano andar bene anche quelle da caccia ma su altri bersagli sarebbe stato un vero problema recuperarle


che poi a ben vedere non sarebbe comunque il massimo ... . io per allenarmi o provare gli archi mi son fatto un mucchio di terra in giardino solo che quando la terra è bagnata tiri fuori le frecce e son tutte impiastrate ... va bè ... le sbatto e le ritiro ... che poi dopo un po sono anche diventate un bel po più pesanti ... se poi tiri con archi potenti le frecce van dentro fino alle penne ...
a me però va bene anche così ... son pigro e ... estrarre con due dita una freccia tirata da un arco da 100 libbre per un pigro non ha prezzo :roll:

una volta erano più professionali (e meno pigri) e per evitare cose così facevano punte che non penetravano più di tanto

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luttrell-ps1340.png


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24/08/2017, 12:18
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@Bac
Hai perfettamente ragione quando dici che non ha senso far acquistare ad un neofita frecce raffinate.
Generalmente consiglio le più economiche e robuste.
Gliele faccio prendere anche con qualche pollice d'avanzo... tanto ci mette poco a farle tornare della lunghezza giusta.

Hai meno ragione quando invece distingui frecce da gara e frecce da allenamento.
Se non sviluppi sensibilità alla freccia in allenamento, difficilmente sarai in grado di sfruttare una maggiore sensibilità acquisita poi in competizione.

...vale anche per la guerra.
Spesso faccio utilizzare le frecce che useremo in battaglia ai nostri arcieri, in modo che si abituino alla freccia standard rispetto alle normali frecce su misura che ognuno utilizza normalmente.
Sempre stabilisco sessioni di tiro con la freccia standard prima delle battaglie (anche per i veterani più incalliti nel loro uso).
Ho il vago sospetto che i due mesi che le reclute inglesi passavano nei campi di addestramento, prima di essere impegnate in un servizio militare effettivo (Scozia o Francia, di solito) avessero anche il senso di familiarizzare con l'armamento di ordinanza.
Difficile, altrimenti, utilizzare 24 frecce in dotazione di cui otto lunghe e leggere per la parabola (li si che la barilatura serve davvero!) e 16 pesanti più corte per il tiro diretto.

Oggi, e qui tocca ammettere che ha ragione Magin, si tira una sola freccia in un solo modo con una sola funzione.
Questo è l'impoverimento cui porta l'attività agonistica che, proprio per questo, non va demonizzata ma deve iniziare e terminare nel percorso evolutivo di ogni arciere, prima che lo renda sterile e demotivato.
Qui, invece, il pregio del nostro arco lungo, che è un arco per tutte le stagioni.
Esso oggi mira soprattutto a far crescere sportivamente e culturalmente l'arciere.
Gare e rievocazioni non sono lo scopo dell'allenamento, ma semplici momenti di verifica del proprio percorso individuale.
Io oggi preferisco la rievocazione, come quella di Urgnano, perché permette di ampliare la verifica ad un bagaglio di conoscenze più ampio ancorché ancora incompleto.

@magin
Tu usi la terra non solo per comodità.
Dilla tutta, a te non te ne frega niente di vedere che le frecce si piantino tutte vicine nello stesso posto!
Cerchi la sensazione.
La freccia "bella".
È solo con cose costruite da te, che la Natura ti ha messo generosamente a disposizione.
Il contatto con la terra, questo elemento primordiale, è assai più importante di circoscrivere le frecce che hai tirato in un cerchio disegnato sull'etafoam.
Hai saltato in qualche modo i livelli intermedi (il processo di "solve et coagula" cui faceva riferimento Vittorio).
Gli altri in genere sono meno fortunati, ma meritano ugual rispetto.
Invidioso?!? ...forse un po'.
:lol: :lol: :lol:


24/08/2017, 14:50
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Cita:
Hai meno ragione quando invece distingui frecce da gara e frecce da allenamento.


qui si parla di addestramento , l'allenamento per me è già un traguardo da riservare a qualcuno già addestrato
quindi hai ragione stesso equipaggiamento da gara .

queste gare medievali non mi sembrano premeditate , mi spiego mi sembra di stare di fronte ad arceri che si mettono a giocare una bevuta con bersagli per lo più rimediati che vanno da tronchi di legno più o meno imbottiti a fasci di canne o fascine di legno .


24/08/2017, 17:53
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Guarda Bac, tornei ce n'è sempre stati da che esiste l'uomo. Prima e dopo il medioevo.
Considerando che la vita medievale vedeva spesso trascorrere giornate sempre identiche, non escludo affatto che i giorni di festa venissero 'santificati' con qualche piccola misura di abilità. Magari con qualche scommessina più o meno lecita.
Se poi consideri che in alcuni posti con l'arco si faceva carriera nel pubblico impiego, come guardiacaccia o come forze dell'ordine, non escludo affatto che ci fossero cose anche meglio organizzate. Per certo i nobili organizzavano splendide battute di caccia, che erano vere e proprie gare di abilità arcieristica. Non centrava granché con la vera caccia, perché i veri cacciatori erano i cani talvolta accoppiati con battitore che radunavano la selvaggina.
La tradizione è poi passata alle armi da fuoco, anche se ho il forte dubbio che alcune casa reali, come la nostra, in realtà ricercassero in questi casini di caccia mediamente prede a pelo più corto.

Le gare che si vedono passate per rievocazioni mediamente sono oggi noiosissime.
Noi le abbiamo fatte fino al 95.
Avevamo individuato alla fine una formula abbastanza spettacolare. Qualificazioni infilando una freccia al centro di uno scudo e poi finale con il tiro alla celata di una armatura. Al pubblico piaceva, ma avevano assai poco di medievale. Un ecatombe di frecce.
...Però tocca constatare che la gente si allenava di più.
Ci hanno alla fine nauseato.

Oggi, la garetta tra arcieri può scattare si o no.
Non sono preparate.
Generalmente si pianta un bastone a 25-30 metri. Vince chi lo infilza per primo.
Magari si vince un caffe dal secondo, a volte vince che invece lo paga chi ha vinto.

Discorso diverso è l'addestramento del gruppo.
In questo caso poniamo un sacco appeso a un trepiede di legno con le dimensioni del torace di un uomo. Si tira a squadra e in formazione, avanzando o indietreggiando a schiera, con frecce incendiarie (spente) e con frecce standard.
Spesso nelle condizioni in cui si terrà battaglia.
In questo caso, ovviamente non conta l'esito ottenuto dal singolo. Gli arcieri agiscono insieme e vincono o perdono insieme. Una dimensione che serve ad avere uno spirito di corpo che certamente gli arcieri del passato avevano e che oggi nessuno cura più, purtroppo.
Perché il tiro con l'arco medievale è tanto sport individuale quanto di squadra.

Come ho detto poc'anzi, la garetta spontanea non va demonizzata. Perdere con un allievo più giovane è motivo di orgoglio.
Farne lo scopo del gruppo, a mio parere, vuol dire non aver capito bene cosa si sta facendo, specialmente per chi come noi ha come punto di riferimento la costruzione dell'arciere.
Tutto il resto, gare, attrezzatura, armamento e quant'altro, è a ciò propedeutico.


24/08/2017, 21:10
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