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 primo arco in frassino 
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Bravo Zugul,
ottimo risultato.
Ricorda che il legno, anche se stagionato parzialmente, è sempre un isolante termico, i grassi anche. Scaldando un legno ingrassato provochi la rapida trasformazione in vapore della poca acqua presente ma che non penetra nel legno...fuoriesce sfrigolando allo stesso modo di quando friggi le patatine.
Col metodo del cartoccio, buona parte del vapore generato dal surriscaldamento dell'acqua, contenuta dalla carta assorbente, circonda il legno e vi penetra anche perché, verso l'esterno, è presente il rivestimento in alluminio che rappresenta una "barriera vapore". In questo caso il calore si comporta da vettore per la calore e allo stesso tempo diminuisce la resistenza termica del legno permettendo al calore di raggiungere il cuore del legno.
Se non scaldi al cuore il legno non potrai ottenere un piega stabile...

Se usi la funzione "cerca" del forum digitando le parole chiave "piegare il legno" potrai consultare 261 risultati.
Ciao da raff


12/09/2020, 12:52
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
raff ha scritto:
....In questo caso il calore si comporta da vettore per la calore .....

Scusate, la frase esatta è: in questo caso il vapore si comporta da vettore per il calore.
Raff


12/09/2020, 13:42
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
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Località: Cividale del Friuli, (UD)
grazie mille raff, penso che prima di piegare l'arco farò ancora un paio di prove con questo metodo, per essere sicuro di aver "preso la mano". A questo punto mi sorgono due domande:

1) L'arco è stato ingrassato, per cui immagino che sia più difficile per il vapore penetrare all'interno del legno. Dovrò scaldare per più tempo il cartoccio oppure la differenza risulta talmente piccola da essere trascurabile?

2) Ho guardato svariati video (girati principalmente in America) in cui, invece di utilizzare questo metodo o comunque uno basato sul vapore, le estremità dell'arco vengono direttamente immerse nell'acqua bollente. Ci sono delle prove sperimentali che indichino che questo metodo è più dannoso per il legno oppure viene sconsigliato semplicemente perchè aggiunge più umidità all'arco che quindi andrebbe lasciato asciugare più a lungo rispetto a quanto necessario se si utilizzasse il vapore?


Breve aggiornamento sul secondo arco: dopo aver iniziato il tilleraggio ho deciso di lasciarlo stagionare ancora visto che iniziava a seguire un po' la corda. Risultato? In una sola settimana trascorsa in casa il peso è sceso da 710g a 703g, per cui mi pare evidente che il contenuto di acqua sia ancora troppo elevato.


12/09/2020, 16:25
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Zugul,
ecco, fai bene a voler provare ancora per affinarti nella piegatura...una sola cosa mi permetto di suggerirti:
fai il cartoccio con almeno due giri di carta assorbente (tovaglioli di carta in rotolo), avvolgi il foglio di alluminio partendo dall'alto con arco in piedi terminando in basso con una torcitura.
Lascia, nella parte superiore con arco in piedi, un piccolo spazio per poter reintegrare l'acqua che evapora altrimenti secca, asciuga troppo.
Puoi reintegrare con acqua calda o fredda, non cambia granché, ogni sette-otto minuti di riscaldamento, raggiunto il tempo desiderato che dipende dallo spessore da piegare, comunque non meno di 30 minuti circa, togli velocemente il cartoccio e piega non modo violento ma continuo. Se oppone resistenza dai dei piccoli colpetti rapidi ma consecutivi per accompagnare la piega; a questo punto puoi bloccare il tutto o raffreddare con acqua gelata.
Se il legno è secco lascialo a mollo in acqua per due o tre giorni.
In alternativa potresti costruirti una piccola camera a vapore...
Qui trovi una tabella con i raggi minimi di curvatura sia con dima che senza: viewtopic.php?f=21&t=1010

Rispondo ai tuoi quesiti:
1- Sia i grassi che gli olii non impediranno al vapore di penetrare nel legno, impediscono solo al legno di bagnarsi nella normale vita quotidiana: viewtopic.php?f=21&t=1405

2- l'immersione del legno da piegare in acqua bollente non la ritengo operazione consona per il fatto che l'acqua calda oltre a rammollire il legno ne scioglie alcune sostanze quali, ad esempio, i polifenoli, resine, ecc...
Ecco, noi ci procuriamo i legni migliori, cerchiamo di stagionarli secondo gli antichi crismi e poi li alteriamo per ricavarci un tè che buttiamo? No, lascialo fare agli youtuberi d'oltremare.
Dal sito: https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... 0J2ZKgqM_l
scarichi un bel documento in Pdf da conservare.
Un copia-incolla:
Le sostanze contenute nel legno appartengono alle più differenti categorie chimiche e sono, per
tipo e quantità, caratteristiche delle rispettive specie legnose. Sebbene rappresentino solo una
piccola percentuale della massa del legno, queste sostanze hanno una grande influenza sulle sue
caratteristiche chimiche, biologiche e fisiche, ed un diretto effetto sulle sue caratteristiche
meccaniche molto piccolo o nullo
.
Ciao da Raff


12/09/2020, 23:01
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
Messaggi: 40
Località: Cividale del Friuli, (UD)
Risposta molto articolata ed esauriente, grazie mille! Domani mattina leggerò tutti i documenti, con più calma (e meno sonno!).


13/09/2020, 0:39
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
Messaggi: 40
Località: Cividale del Friuli, (UD)
bene, in questi giorni ho approfondito la lettura dei documenti e penso di aver fatto un altro errore nella costruzione di questi due archi: la scelta del legno. Da quello che ho potuto capire il frassino è una specie con crescita ad anello poroso primaverile, per cui il legno con le migliori caratteristiche tecniche è quello che presenta il MINOR numero di "anelli", io invece credevo fosse il contrario. Si potrebbe quindi associare alla mediocre qualità del legno unitamente alla troppo elevata umidità della doga in fase di lavorazione, la tendenza dell'arco a seguire la corda?


25/09/2020, 17:11
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Zugul,
perdona il ritardo... sì, il legno di scarsa qualità fa sì che l'arco non sia prestante e incline a seguire la corda.
Se a questo ci aggiungi che il legno non è ancora stagionato è inevitabile che segua la corda.
Ricorda, però, anche un arco modellato da un legno eccelso col tempo seguirà la corda, in modo minore, col trascorrere del tempo, con l'uso.
Ma questo arco che hai modellato, seppur non eccelso, non fa altro che formare in te quel bagaglio di esperienza che, utilmente, ti porterà ad affinarti nel modellare archi che ti daranno soddisfazioni.

Se posso, ti suggerirei di darti da fare nel cercare essenze più performanti, ne ricaverai doghe da far stagionare all'aperto e al riparo dal sole: ti direi di dar la preferenza all'olmo che da te dovrebbe essere abbastanza comune.
Ma se ti dovesse capitare un ramo di tasso, anche solo di cinque cm, non rifiutarlo!
Olmo con anelli da scartare, è già diventato legna da ardere.
Allegato:
olmo1.jpg

questi vanno benino
Allegato:
tasso olmo.jpg


Ciao da Raff


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29/09/2020, 21:44
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
Messaggi: 40
Località: Cividale del Friuli, (UD)
Anch'io ho pensato all'olmo, il problema è che preferirei non abbattere un albero di questa essenza visto che negli ultimi anni la popolazione di questa specie si sta riducendo sempre di più a causa di un patogeno (al momento non mi ricordo il nome). Al massimo, se dovessi trovare un ramo bello dritto e senza irregolarità potrei farci un pensierino. Per quanto riguarda il tasso, nelle prossime settimane pensavo di fare una passeggiata verso una zona in cui credo sia presente, vedremo se sarò fortunato... Come altra essenza pensavo di dedicarmi alla Robinia pseudoacacia, da quello che ho letto in rete può dare vita ad archi piuttosto prestanti, e nella mia zona è facilmente reperibile.
Già che ci sono, pongo una domanda: per la costruzione di archi in gelso, è possibile utilizzare i rami di alberi che non vengono capitozzati da diversi anni?


01/10/2020, 18:36
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Zugul,
certo che puoi usare i rami del gelso non capitozzato da vari anni, minimo 6 però.
Dovrai scegliere rami che svettano in verticale e senza rametti importanti, almeno da un lato, ma corri il rischio di avere tronchetti con anelli molto larghi.
Perché rami verticali? Per evitare il legno di tensione che, nelle latifoglie, si trova all'interno del tratto arcuato; nelle pinacee si trova all'esterno del tratto arcuato, sotto, e si chiama legno di compressione.
Sia il legno di tensione che quello di compressione danno origine ad una malformazione degli anelli che interessano solo un tratto di circonferenza e sono composti di sola lignina.
Spero, anche se ho molto riassunto, di essermi spiegato :oops:

Buona la robinia ma vorrebbe un lunga stagionatura...minimo due anni ma è meglio tre.
Altro legno che fa al caso tuo è il sanguinello, nome proprio è cornus sanguinea: cresce, dalle mie parti, lungo fossati, fiumiciattoli e cavalcavia stradali; lavorabile dopo solo un mese dal raccolto e subito ci tiri le frecce.
https://i-sestari-della-valtramigna.web ... nguinella/
Evita i tronchetti con prominenze: sotto alla corteccia è facile trovarci il resto del rametto che sta marcendo.
Anche il corniolo, cornus mas, e il maggiociondolo sono buoni per archi...

La malattia dell'olmo è la grafiosi, si tratta di un fugo microscopico.

Ciao da Raff


01/10/2020, 22:57
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Iscritto il: 30/07/2020, 10:20
Messaggi: 40
Località: Cividale del Friuli, (UD)
Grazie mille per le tue risposte, mi aiutano molto a chiarirmi le idee. Per quanto riguarda il legno di compressione e tensione ne sapevo già qualcosa, ho seguito un corso di selvicoltura all'università e anche le caratteristiche generali del legno rientravano nel programma d'esame. Non sapevo che la Robinia richiedesse una stagionatura così lunga, io speravo di spaccarla e scortecciarla nei primi mesi dopo la raccolta per poi sgrezzare le doghe questa primavera in modo che raggiungano il giusto tenore di umidità in un minor tempo. Nella mia zona sia il sanguinello che il corniolo restano bassi, facendo molti polloni sottili. I pochi che raggiungono un paio di metri d'altezza sono storti e contorti, per cui non credo di poterne ricavare archi funzionanti (soprattutto vista la mia scarsa esperienza).Infine, per quanto riguarda il maggiociondolo, proverò a cercarlo ;)


02/10/2020, 12:06
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