Leggendo un libro sulle battaglie del medioevo c'era un piccolo approfondimento sull'arciere inglese nella battaglia dei cent'anni...però molte affermazioni mi hanno lasciato molto dubbioso.Voi che ne pensate su ciò che è scritto?

E' possibile avere il nome dell'autore e il testo scansionato (titolo, casa editrice, pagina?)

Le grandi battaglie del Medioevo - Andrea Frediani - Newton Compton Editori

la pagina è 161

Bè ci sono diverse imprecisioni mi sembra ... un arco di 8 chili? archi da guerra di frassino? ... anche sull'abbigliamento ...
ciao

Dubbioso è un termine molto blando la mia impressione è che il tutto assomigli ad una raccolta di notizie raccimolata sulla rete senza nessun filo logico e con scarsissime conoscenze personali .

Mi ha fatto storcere il naso il fatto del tasso spagnolo (io sapevo che il migliore fosse italiano), poi la corda in seta e le nocche in corno che a quanto so nella guerra dei cent'anni non erano in uso. Inoltre il gambeson l'ho sempre conosciuto in tessuto e non in cuoio

A proposito di strongbow o long-bow:

da: C. Oman, A History of The Art of War in The Middle Ages - vol. II pag.57/72 - Metheuen & Co Ltd - London - 1978, CAP. I
...erano stati gli arcieri di Strongbow provenienti dal Galles del sud ed i suoi seguaci avventurieri - come abbiamo visto (4)- che resero possibile la conquista normanna dell'Irlanda.

4) vedi vol i. pag. 409 e seguenti

Mi sa che Andrea Frediani ha fatto un po' di confusione...

e non le abbiamo neanche elencate tutte ... a questo punto mi chiedo ... quanto può essere affidabile anche il resto del libro?
poi succede che chi legge ci crede solo perchè "è scritto sul libro" ... La prima cosa da fare quando si legge un libro storico credo sia controllare la bibliografia in calce e se l'autore fornisce le fonti delle sue affermazioni altrimenti si può scrivere di tutto ...
ciao

Mi vengono in mente almeno due testi, recenti, di autori italiani, uno del 2006 e l'altro del 2013, che parlano di arcieria del passato che però non voglio indicare perché preferisco parlare "in positivo", piuttosto che in negativo e perché, secondo me, insieme a parecchie inesattezze, contengono anche alcune importanti elaborazioni e valutazioni, insieme a numerose informazioni utili a chi ha la nostra passione.
Anch'io quando prendo in mano un libro che non conosco per prima cosa guardo l'indice, poi la bibliografia. Se queste due aree non sono più che curate (la bibliografia, soprattutto), comincio ad insospettirmi. Di solito, dopo aver letto il testo, i miei sospetti trovano conferma.
Un'informazione sul passato va considerata con attenzione, verificata una e più volte, con atteggiamento critico e con la capacità di riconsiderarla o addirittura negarne la validità se nuove evidenze, nuovi studi, nuovi ritrovamenti la mettono in discussione. E' una questione di metodo e di "forma mentis", cose che entrambe si acquisiscono col tempo, con pazienza, lavorando su se stessi e solo dopo aver letto (e anche praticato) parecchio, ma parecchio.