Salve a tutti,
Jeval, oltre alla presentazione, presumo, che il tuo amico abbia anche detto qualcosa.... non puoi riferirlo anche a noi?
Comunque, sinteticamente: i Fuegini: http://it.wikipedia.org/wiki/Fuegini , abitanti della Terra del Fuoco che è la parte più a sud della Patagonia, vengono fatti risalire ai primi popoli che hanno "colonizzato" le Americhe. Alcuni fanno risalire la migrazione a circa 20000 anni fa, altri a non più di 12500 circa . Essi vivevano fino agli inizi del secolo in modo primordiale e atavico; se vogliamo fare un paragone, potremmo paragonarli alle piccole comunità del paleotitico europeo http://it.wikipedia.org/wiki/Paleolitico epoca in cui si cacciava, pescava e raccoglieva quello che la natura offriva.
Su you tube si può visionare anche quest'altro filmato: http://www.youtube.com/watch?v=n6xu23b23-M che tra l'altro è anche dotato di sottotitoli nei passaggi più importanti. Interessante la spiegazione al minuto 39:50 che danno per l'arco:
Allegato:
piegatura dell'arco in patagonia.png
Allegato:
piegatura dell'arco patagonia.png
(notare il fumo che mostra un fuoco ormai senza fiamma: braci a bassa temperatura a 300-600°) per dargli la forma a loro tradizionale, ma forse anche per tostarne il legno evitando al contempo pericolose carbonizzazioni o sfibrature del legno dovute ad un eccessivo sviluppo di vapore. Proseguendo con la visione si possono vedere tutte le operazioni che eseguono per ottenere l'arco, la corda, le punte di frecce, l'impennaggio con penne e finitura con un piccolo tizzone per regolarizzare l'altezza delle penne, tutte sottotitolate prima.
L'arco, per tentare di rispondere a Blubasso, è un arco corto, (nota che tirano anche da seduti dal minuto 37:20) un arco corto siffatto non è possibile allungarlo a 28 pollici alla maniera di un longbow, ma piuttosto deve essere usato alla maniera dei nativi delle praterie americane che allungavano gli archi corti al massimo di 20 pollici.
In definitiva un filmato su cui dobbiamo riflettere sulla semplicità operativa dei nostri progenitori.
Un saluto da Raff