Tutta la letteratura relativa concorda nell'affermare che un arco di legno lavora al meglio se il suo contenuto di umidità si aggira sul 8~9 % , con punte verso il basso al 6~7 % e verso l'alto al 10~11% in base al tipo di essenza .
( sotto siamo a rischio rottura , sopra a rischio deformazioni permanenti e perdite di prestazioni )

Per determinarla esistono strumenti appositi però quelli a basso costo sono decisamente inaffidabili e quelli affidabili hanno un costo decisamente elevato che non si giustifica se non con un uso professionale
Però,
però il contenuto di umidità del legno è direttamente correlato alla temperatura e umidità dell'aria circostante. L'umidità di equilibrio (EMC) si verifica quando il legno ha raggiunto un equilibrio con l'ambiente circostante e quindi non guadagna ne perde umidità.
Ho trovato un sito che mette a disposizione un programmino per il calcolo della umidità relativa del legno al di sotto del punto di saturazione del legno (circa il 28% di umidità) in base alla temperatura e all'umidità relativa nell'ambiente.
a questo punto basta un termometro e un igrometro per avere il polso della situazione
( e per traslocare i nostri archi nella stanza più appropriata della nostra abitazione )
il programmino lo trovate qui:

http://www.woodworkerssource.com/moisture.php

buon divertimento
Jeval

Edit:
linknon più disponibile
sostituito con questo:
https://www.woodworkerssource.com/wood- ... ntent.html

con una teca ermetica e sali deumidificanti che tenore si potrebbe raggiungere di u.r.?

bella domanda a cui purtroppo non ho risposta .
In lab. ho il 68% di umidità e 9° C ( e se accendo la stufa ( anzi il fungo ) raggiungo i 13° ma l'umidità non si sposta , in cucina sono a 20° C e 40% di umidità' ( ma gli archi stanno appesi al posto dei tegami e qualcuno ha da obbiettare .

sigillare : quello che è dentro resta dentro, ciò che bussa fuori non entra
o garantire scambio relativo : ?

ottima ricerca, grazie
Manx

Salve a tutti,
cioa Bac,
Se i sali deumidificanti sono buoni e ogni mese li cambi, nel giro di 6 mesi saresti ad una percentuale di umidità, contenuta nel legno degli archi, prossima allo zero.
Non ti conviene.
Se siete ostici ad usare il programmino di Jeval potete stampare questa tabella con le relative istruzioni per l'uso.
Occhio che a oltrepassare il limite del 15-17 di percentuale di umidità si possono instaurare, nel legno, fenomeni batterici o fungini, in special modo se contaminati da sostanze organiche che fungono da terreno di cultura per gli stessi.
Un saluto da Raff

Sul Toxophilus ho letto che gli arcieri inglesi conservavano i loro archi in foderi di lana per proteggerli dall'umidità,
C'è un intero capitolo sull'argomento, ma non trovo un PDF online.

Qui in Inglese http://www.archerylibrary.com/books/toxophilus/
Qui quello che si trova in italiano http://www.greentime.it/volumi/freccear ... hilus.html
Qui il PDF in inglese http://www.fioredeiliberi.org/topics/so ... us1545.pdf

Riporto le frasi del Toxophilus (pag 144):

"Una custodia in pelle non è la miglior cosa, poiché questa è spesse volte umida"
"Ho veduto buoni tiratori usare per ogni arco una singola custodia, fatta in panno di lana"
"Queste guaine di lana, oltre che a tenere gli archi separati, ne preserveranno anche la piena efficenza, ponendoli al sicuro da ogni tipo di intemperie"
"Fai attenzione che il tuo arco non stia troppo vicino ad un muro di pietra poiché ciò lo renderebbe umido"
"Guardati anche dalla giornate nebbiose e umide, che danneggiano l'arco più di qualsiasi pioggia"

Vecchi, ma ancora buoni, consigli.

ottima ricerca proverò a vedere il grado di umidità relativa della taverna dove stanno gli archi. Grazie a tutti

Vero, ma forse il microclima delle nostre abitazioni si discosta da quello delle abitazioni inglesi del 1500.
Temo che con riscaldamento o con i garage arroventati in estate più che l'eccessiva umidità dovremmo temere la mancanza della stessa .