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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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si narra di una freccia conficcata per 4 pollici nel duro rovere, di una freccia che trafisse un cavaliere la sua sella e il cavallo sotto di lui. si racconta infine di un popolo che ricavava archi micidiali dall'olmo. ma sono solo leggende ... (forse) 190 cm 3.8X3.5 al centro . tante libbre ma c'è un problema: a 5 mesi dal taglio , scortecciato subito e tenuto in verticale, viaggia tranquillamente sulle 130 libbre ma come vedete non ha un aspetto armonico. la linea rossa è una mezza idea di accorciare quel fl e ricavare una maniglia di carico .
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24/10/2012, 20:25 |
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mario
Iscritto il: 23/11/2010, 21:37 Messaggi: 738
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...non tagliarlo per nessun motivo ......i flettenti non toccarli, carta vetro del 36 e incomincia dal centro hai 130libre ne hai da carteggiare
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24/10/2012, 20:40 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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mario ha scritto: ...non tagliarlo per nessun motivo ......i flettenti non toccarli, carta vetro del 36 e incomincia dal centro hai 130libre ne hai da carteggiare Concordo sul non toccare, io andrei più su raschietto che carta vetro, ma il non toccare è giusto! Non ti conosco ma 130 libbre sono tante, almeno per me, e non sono tipo che scherza, generalmente tiro 70/80, ma 130 sorbole!!!!
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24/10/2012, 20:51 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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salve a tutti, vedo che siamo tutti concordi di non accorciarlo.... però io non concorderei sul fatto di intervenire subito di raschietto o carta vetro per armonizzarne le curve. Se ho inteso bene, il legno dell'arco ha solo 5 mesi di stagionatura a partire dal taglio dell'albero, io lo ritengo un tempo insufficiente di stagionatura per la massa in questione; l'incordarlo e il tenderlo anticipatamente alla sua potenza finale, può aver causato cedimenti interni difficilmente recuperabili.
C'è anche una realtà poco conosciuta: un tronchetto che proviene da pianta cresciuta su di un pendio oppure in zona ventosa ha nella zona basale, un leggero, ma a volte evidente, ingrossamento conico che si attenua con l'altezza; esso è costituito da legno che in gergo è chiamato "legno di reazione" e deve il suo nome dalla necessità, da parte della pianta, di dover rinforzare la zona basale per resistere all'azione del vento o tener dritto il fusto sul pendio; tale legno, dopo lo spacco, fa letteralmente piegare le doghe ottenute verso la corteccia: verso l'esterno del'esterno del tronco. Se il tronco era regolare la piega assunta dopo lo spacco è uniforme per tutta la lunghezza della doga; se irregolare darà come risultato una doga dritta ad un estremo ma convessa all'altro: avremo una doga che non avrà la stessa elasticità e resistenza alla compressione nella sua interezza e sicuramente darà prematuri segni di cedimento. A poco vale il legare le doge ottenute insieme durante la stagionatura. Personalmente, prima di toccare un arco così importante, lo legherei in posizione riflessa, 15 cm almeno, ad un adatto supporto e non lo toccherei almeno fino a maggio. Un saluto da Raff
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24/10/2012, 22:13 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Vorrei fare osservare che, se la fotografia non e inesatta, cosa che non mi pare dato che l'arco in secondo piano è proporzionato, quello in questione mi pare non abbia la manicatura nel centro esatto della lunghezza totale. Potrebbe essere questa la causa della diversià di reazione fra i flettenti? Altrimenti da altri costruttori di archi in solo legno, io preferisco lavorare le doghe da fresche, all'80% del lavoro finito, per poi mettere il tutto in riposo vincolato o meno, a seconda del tipo di arco che sto costruendo. Il riposo varia da 40 a 60 giorni, poi finisco l'arco.
Generalmente i miei archi hanno una buonissima resa, raramente seguono la corda (vero Magus?) e velocizzo così il processo di costruzione.
La dotta spiegazione di raff mi ha fatto scoprire un'altro mistero del legno, benchè questo fenomeno delle riflessioni nel Maggiociondolo e anche nell'Olmo avvengano anche nella parte alta del fusto e non solo al piede.
In buona sostanza ritengo che l'olmo lavorato da bac, abbisogni di sola buona equilibratura, oltrechè di una revisione del centro geometrico dell'arco e di un controllo delle sezioni costanti e simili dei due flettenti.
Mi permetto esprimere questo giudizio data la mia personale propensione per l'Olmo e il Tasso. Specificando che di olmetti fatti a Lungobastone, nome che ho adottato da che conosco Maghin, funzionanti e tutt'ora in vita, in giro ne ho distribuiti una cinquantina, sempre fatti partendo da legno fresco.
Notte Maon
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24/10/2012, 22:53 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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alcune immagini dell'arco scordato.
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25/10/2012, 11:04 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Da quel che vedo sono sempre più convinto che non hai l'impugnatura centrata e che se vuoi simmetria devi scaricare molto il centro. Però tutto con beneficio d'inventario, chè le foto sono un po' piccoline.
L'olmo sopporta benissimo il calore, se il flettente che io vedo come superiore lo scaldi leggermente, anche solo con il phon, e gli dai due dita di controtensione, lasci sfreddare bene, dico bene, quindi riprendi in mano il giorno dopo, vedrai che avrai una stecca diritta e potrai equilibrare meglio.
Facci sapere.
Maon
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25/10/2012, 12:04 |
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1942LINO
Iscritto il: 14/03/2012, 11:37 Messaggi: 222
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maon ha scritto: Da quel che vedo sono sempre più convinto che non hai l'impugnatura centrata e che se vuoi simmetria devi scaricare molto il centro. Però tutto con beneficio d'inventario, chè le foto sono un po' piccoline.
L'olmo sopporta benissimo il calore, se il flettente che io vedo come superiore lo scaldi leggermente, anche solo con il phon, e gli dai due dita di controtensione, lasci sfreddare bene, dico bene, quindi riprendi in mano il giorno dopo, vedrai che avrai una stecca diritta e potrai equilibrare meglio.
Facci sapere.
Maon Anch'io sto lavorando ad una doga di tasso che presenta l'identico problema , il flettente inferiore e' piu' dritto e flette meno di quello superiore , a parita' di sezione , forse qualche millimetro, cosa ne dite ? ci provo o non ci provo ? Lo scaldo con il fon oppure con il vapore? Gradirei dei consigli. Ciao. Lino
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25/10/2012, 18:05 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Mi riprometto di risponderti, adesso non posso, poi ci saranno altri che sapranno consigliarti, a più tardi.
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25/10/2012, 18:58 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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l'ho scaldato leggermente e legato . se fosse stato verde l'avrei bilanciato e fine della storia, lo stesso se fosse asciutto. ciò che mi frena dal procedere è il sospetto che quel fl incriminato è stato a contatto col suolo umido e quindi se adesso vado a bilanciare poi tra qualche mese siamo da capo. Cita: Vorrei fare osservare che, se la fotografia non e inesatta, cosa che non mi pare dato che l'arco in secondo piano è proporzionato, quello in questione mi pare non abbia la manicatura nel centro esatto della lunghezza totale. il centro geometrico è su quel nodino nero, il centro di equilibrio delle forze è 7-8 cm sotto quel nodino verso il fl dritto. quel nodino sarà un ottimo punto di riferimento per il tiro. non conosco questo tipo di carta , quelle che uso vanno da 40 a 600, la prima è come una raspa , l'ultima lucida quasi a specchio. Cita: C'è anche una realtà poco conosciuta... 7-8 cm di diametro , cresciuto velocemente (non ha sofferto la siccità) con anelli nella norma per l'olmo, non c'era legno di reazione il fusto era perfettamente verticale . tagliato in aprile-maggio la scorza è stata asportata subito col favore della linfa, per questo ha assunto quel colore marrone sul dorso, una reazione allo strutto.
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25/10/2012, 20:50 |
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