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 Sperimentiamo il castagno 
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
premesso che si rincorrono, su questo forum, pareri discordi sull'impiego del legno di castagno come legno per archi, va detto che nulla si riscontra nei reperti archeologici conservatisi in ambienti umidi atti a preservare le materie organiche; nulla si riscontra negli scritti arrivatici fino a noi in ambito storico, questo a quanto è di mia conoscenza, cosa pensare?
Per quanto riguarda il periodo protostorico, fino all'epoca romana, si è certi che il castagno non era presente in Europa, fatta salva la sua presenza in regioni confinanti col mediterraneo e questo è un dato certo. Da qui la spiegazione della sua assenza nei depositi umidi tipo torbiere e bacini lacustri.
Per il periodo storico posso presumere che il castagno, castanea sativa, fosse così importante da preservarla da altri impieghi, una prova potrebbe essere rappresentata dal fatto che travi in castagno, di epoca se non altro medievale, arrivate fino a noi sono rarissime, al contrario abbondano quelle in quercia. Solo successivamente, negli ultimi 200 anni, si riscontrano travi in castagno.
Il dubbio, però, non viene dissipato.

Il suo legno è dotato di un buon indice di elasticità, buona resistenza alla trazione e discreta resistenza alla compressione, se stagionato a puntino. Tutte caratteristiche che possono dare un discreto arco, forse superiore ad uno in frassino.
La stagionatura, che è molto importante in tutti i tipi di essenze ai fini di un buon risultato, nel castagno è indispensabile, anche per limitare l'effetto cipollatura di cui per natura soffre, allo scopo di ottenere un buon risultato. Un invito a non farsi prendere dalle “fregole” dell'entusiasmo nel provare questa essenza è doveroso da parte mia, perché incorrereste in archi che seguono la corda, in lesioni da compressione del ventre, in rotture da cipollatura. Altra cosa importante è che si tratta di un legno che, pur essendo in un certo qual modo simile, ma non troppo, all'olmo, non perdona errori di messa a punto (tilleratura). La sua fibra è lunga e facilmente, se lavorato contro vena, si ottiene il distacco di strisce di elevata lunghezza, per cui attenzione!
Altra attenzione va posta nello scegliere la pianta adatta, possibilmente con anelli sottili ed uniformi; scartate i tronchetti che presentano variazioni notevoli nello spessore degli anelli, ad esempio: anello da 2 mm seguito da un anello da 6mm, perchè saranno soggetti a quasi sicura cipollatura.
I tronchetti ottenuti dovranno essere in prevalenza spaccati in quattro per evitare le fessurazioni da stagionatura che, nel castagno, se stagionati per interi, saranno inevitabili, grasso o non grasso spalmato alle estremità.
Dopo lo spacco le doghe ottenute vanno scortecciate, riposte all'ombra e se protette con un antitarlo è molto meglio, Lavorarle prima dell'anno è pericoloso per la sua scarsa resistenza alla compressione essendo un anno di stagionatura insufficiente.
L'arco che segue, è stato ottenuto da tronchetti donatemi da Giovannif nel dicembre 2013, lavorato nell'agosto 2014 , vale a dire dopo soli otto mesi di stagionatura.
Allegato:
1c.JPG

Questa è la doga di partenza, leggermente avvitata ma risolvibile con poco.
Allegato:
3c.JPG

notate come è facile ottenere scagliature lunghe
Allegato:
4c.JPG

arco completamente sbozzato
segue....


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06/02/2015, 15:25
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riprendo...
Allegato:
5c.JPG

dopo la sbozzatura, con raspa e rasiera, ho completato. Qui sopra il particolare della manicatura.
Allegato:
6c.JPG

altro scorcio della manicatura e flettente.
La forma è quella che ricorda l'olmengard, forma che a me piace.
Allegato:
7c.JPG

particolare lato dorso. Le macchie sono dovute ai tannini che hanno macchiato la superficie ma nulla di male: il libro
del sottocorteccia è ancora da asportare e le macchie saranno poco evidenti.
segue....


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06/02/2015, 15:33
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riprendo....
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8c.JPG

con un coltellino poco affilato sollevo il libro che si stacca come nell'olmo.
Allegato:
8c.JPG

eccolo durante la messa a punto.
Allegato:
10c.JPG

eccolo terminato dopo aver provato per circa una decina di minuti.
Raff


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06/02/2015, 15:41
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io sto facendo un flat in castagno,se non si rompe posto poi le foto,lo hai già teso?


06/02/2015, 15:45
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Salve a tutti,
Ciao Vexille, si l'ho già teso e provato; così facendo ho avuto la conferma che il castagno vuole una stagionatura lunga perchè, pur essendo di sole 41 libbre, sul ventre dei flettenti si sono create delle lesioni da compressione.

L'arco è lungo 176 cm, la manicatura è lunga 11 cm con una larghezza di 24mm e uno spessore di 35mm, lo spessore a metà flettente è di 17 mm, a 4 cm dalla fine è di 13 mm, la larghezza massima del flettente è di 45mm, alla fine è di 17 mm.
Senza scasso per la corda; gli ultimi 4 cm sono fortmente rastremati.
Allegato:
9c.JPG

questa foto l'avevo dimenticata.
Raff


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06/02/2015, 22:36
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Raff,ma per quanto tempo tempo deve stagionare?un anno?


07/02/2015, 7:34
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Cita:
sul ventre dei flettenti si sono create delle lesioni da compressione.



C.V.D.
tutte le volte era così per questo degli archi in castagno che ho fatto non ce n'è più traccia .

un migliaio di frecce però le dovrebbe tirare.

l'arco in castagno dovrebbe lavorare in un range d'allungo molto piccolo proporzionato alla lunghezza , 176 cm non dovrebbe aprire a più di 26", ma questo è solo un mio sospetto.


07/02/2015, 8:56
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Ciao Raff
Ben tornato


07/02/2015, 10:11
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Salve a tutti,
vexille ha scritto:
Raff,ma per quanto tempo tempo deve stagionare?un anno?

Non sono pratico della sua stagionatura per questo la sto sperimentando, ma, da notizie assunte, si afferma che è difficoltosa e non "lineare", intendendo con questo termine il fatto che parte della doga stagiona in un modo e la restante in un altro, oltre che essere dichiarata lenta nel totale.
L'archetto di cui sopra è stato modellato ad 8 mesi dal taglio e il risultato è stato scadente, ma non per la forma o per l'allungo (x @Bac), ma, a mio esperienza, solo per il fatto che 8 mesi non sono sufficienti a stagionare un'altro tipo di essenza figuriamoci un'essenza dichiarata da tutti di stagionatura lenta e difficoltosa. Anche l'olmo da risultati migliori se stagionato due anni!
In questo mese ne modellerò un'altro e, periodicamente, a distanza di 4 mesi ne ripeterò la modellazione fino ad esaurimento delle doghe ricavate; esse sono dello stesso tronco, per cui avremo dati più certi anche se si dovrebbe tener conto del lato esposto a nord.
La potenza dell'archetto era di 41lb ma adesso è arrivata a 44 misurati oggi, dato che già indica un miglioramento dovuto al perfezionarsi della stagionatura. Pur essendo libero, non vincolato a supporti e, a suo tempo corretto col vapore, non si nota nessun svergolamento o deformazione.

Raff
Ps ot: Giovannif, siamo comuni ammalati di archite! Non la si dimentica facilmente.


08/02/2015, 2:42
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ti racconto brevemente la mia esperienza col castagno:

ne ho in abbondanza e lo usato per fare archi sin dall'infanzia , sono arrivato a sperimentare flettenti piatti 8cm alla base 3 in punta per 45-60cm montati su riser ( così non dovevo rifare il manico tutte le volte)
con spessori dell'ordine di 0.5 cm costanti , solo durame stagionato anche dieci anni, archi perfetti, precisi, prestanti ma che esplodevano regolarmente dopo un tot di tiri .

ciò detto seguirò attentamente il tuo lavoro perchè nella sperimentazione sei più scientifico, i miei racconti al contrario rasentano l'attendibilità di una leggenda.


08/02/2015, 11:33
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