sto facendo un esperimento per vedere se si possono migliorare le prestazioni di un arco fatto da fresco e con fibra non buona che ha seguito subito la corda già dopo i primi tiri ed è peggiorato col tempo. si tratta dell'arco della discussione "un brutto ramo" che avevo fatto a gennaio.

ecco come si presentava qualche giorno fa (è quello sotto) paragonato ad un altro anche lui curvo uguale

non avendo più a disposizione la bosa dei miei nonni che conteneva letame ed altro materiale da ingrasso l'ho messo sotto un mucchio di erba e piante marciscenti qualche giorno.

eccolo ora

se ci torno a tirare dovrebbe in poco tempo tornare come prima e seguire ancora la corda ma ... ho un idea ...
o forse no

vedremo

a si anche l'altro l'avevo messo dentro ma l'ho tirato fuori dopo un giorno

se si paragona al tronco in origine è interessante notare che ha ripreso lo stesso identico profilo (sulle figure è al contrario). se avessi provato a raddrizzarlo scaldandolo col foco e forzandone la forma con degli "scaletti" non sarebbe tornato come "nuovo"
ormai comunque le fibre dovrebbero essere state modificate dall'uso e sfibrate. bisognerebbe trovare un sistema per fare in modo che mantenga il più possibile questa forma. lasciarlo stagionare semplicemente a questo punto non credo sia sufficiente.



appena costruito invece era già più rettilineo tendente a seguir la corda pur non avendoci ancora tirato

ho provato a usarlo un po e sembra leggermente migliorata la resa ma niente di particolarmente interessante secondo me. piuttosto è interessante il colore che ha assunto. osservando le immagini dialcuni archi rinvenuti come quello dello Schnidejoch o quelli di Nydam mi era anche venuto il dubbio che fossero stati bruciacchiati in qualche modo, magari una sorta di tostatura del ventre, invece credo che il colore sia dovuto alle condizioni di sepoltura.

aggiunto al precedente esperimento sull'arco "a mollo" è utile per comprendere meglio i reperti. molti degli archi ritrivati erano decisamente riflessi in avanti, compresi quelli della Mary Rose. penso che quando erano in uso i migliori forse erano dritti o appena riflessi nella migliore delle ipotesi mentre gli altri seguivano più o meno la corda. ma è solo una teoria.

Caro maghin, c'é poco da inventarsi: tasso e olmo se non vuoi che seguan la corda van fatti stagionare un anno per cominciare, poi li sbozzi e li cominci ad usare dopo due anni
Altrimenti ottieni un arco che tira ma che non soddisfa ne il costruttore ne l'arciere.
Ho trovato un mucchio di letame... mi sa che ci infilo il tasso a flettenti pentagonali che usavo prima e poi ci lavoro su partendo dalla tua sperimentazione

hai ragione ma bisognerebbe avere una scorta a disposizione. penso però che qualche mese possa già essere sufficiente per un arco decente. in questo caso l'avevo fatto subito, comunque per il suo libraggio mi sembra che tira bene lo stesso. a Gattico lo porto giù così mi date una mano a misurarlo e valutarlo.
ciao

Soddisfi la fretta di tirare ma ti resta quel "se" amaro in bocca che aumenta tiro dopo tiro.
Te lo puoi sciacquare facendo passare I pruriti con legni a stagionatura veloce, ma ti serve uno scaletto e quando l'hai finito lo devi far asciugare per la seconda volta oppure lo costruisci lentamente.

Poi la metto sul piatto ma son sempre piú convinto che il tronco non vada spaccato finché le fibre asciugandosi non si stabilizzano.

certo se hai a disposizione abbastanza anni il discorso non fa una grinza. per piccoli tronchi (4,5 cm) può anche andar bene senza aspettare tanto.
nel caso di tronchi di diametro tale da non consentire lo spacco, da cui ricavare solo un arco secondo me l'ideale è cominciare da subito ad asportare il materiale sul lato del ventre (naturalmente senza scendere fino al midollo). in questo modo la doga non subisce alterazioni ma si riduce notevolmente il tempo di stagionatura, oltre che il rischio di crepe frequenti nel caso in cui si lavorino troppo presto doghe ottenute da tronchi lasciati stagionare interi con le estremità sigillate.
ho anche notato che gli archi ottenuti da spicchi di tronchi grossi sono spesso meno efficaci di quelli contenenti il midollo al contrario di quello che si legge in giro (non a caso molti archi del passato erano fatti così). ho anche letto da qualche parte che quando si spacca un tronco le doghe ricavate seccandosi tendono a riflettersi in avanti. forse per qualche legno è vero, non so ma nel tasso ad esempio assolutamente no, anzi; in questo caso ti do ragione senza riserve.
ciao

ben detto , il legno verde si lavora meglio e non rovina le lame agli attrezzi

Sia l'uno che l'altro approccio sono corretti ma, avendo io dai 10 ai 20 e più anni di voi, assolutamente non riesco ad aspettare i cinque anni canonici, per quanto riguarda il Tasso.
Anche perchè in allora tirerei sicuramente meno di oggi e sarebbe uno sciupio di buon legno.
Io li faccio al 90% subito e poi, al più li tengo due o max. tre mesi fermi.
Conoscete i miei archi, vi pare che non diano soddisfazione?
Chi ha visto il mio ultimo alla Consulta, che è quello che appare sulle fotografie avrà constatato che non ha più di un pollice di curva a seguire.
Eppure ha si e no 6 mesi dal taglio e di frecce ne ha tirate uno sproposito.
Anzi vi dirò che la settimana passata io ed enrico abbiamo tagliato un bel tronchetto di tasso che lui aveva dal 2005.
Vi assicuro che è stata per me una delusione.
Sono uscite due doghette utili per fare due war.
Uno lo volevo fare con i cornetti e l'altro, provare a fare un war con le punte ricurve.
Ebbene una doga aveva un difetto che ho scoperto solo quando era troppo tardi( porcaccia boia, se dopo 5 anni scopro che il tronchetto della mia vita mi fa fare una caccavella, sai che giramento di balle! Per uno di 35/40 anni il tempo ancora non conta, ma per me conta il triplo!)
Per l'altro, è diventato un bell'archetto sulle 60 libre e con delle belle curve ma, porcaccia, era l'altra doga che aveva le dimensiini per fare un bel lungobastone.
Quindi?
Anche per l'olmo mi comporto così e gli ultimi due che ho fatto si comportano egregissimamente.
Quindi?
Voi che avete tempo, prendetevi il tempo che volete, ma chi non ne ha o ne ha poco cominci subito che la vita è un passaggio e tutti dobbiamo morire, FORSE ANCHE IO