Ciao a tutti
...Raff mi scrive: “Belli i tuoi lavoretti metallici; hai una manualità repressa che non aspetta altro di essere portata allo scoperto, ma sopratutto dovresti attrezzarti con una forgia a carbone e incudine; ma vedo che è già nelle tue intenzioni avventurarti in quest'arte oscura. Oscura per il fatto che il fabbro deve lavorare in penombra allo scopo di distinguere i colori del metallo).”
…ma anche “oscura” al pari della lavorazione di un arco, di una freccia e/o altro… quella stessa oscurità che ti consente di “sentire” ciò che stai facendo, pur non vedendo… forse, senza offesa alcuna e lungi da me dal solo pensare di farlo, trattasi di una “oscurità” non sempre, a più, comprensibile… sarà la stessa di cui vtr, recentemente, ha asserito di non volerne parlare?!? Mah… ri-cito il grande Mirco: “amemipiace”… grazie, comunque, Raff.

Lino: puoi chiamarmi Peppe (e anche tu Raff, anche se da altre parti già l’hai fatto)… grazie anche a te per i suggerimenti circa il sistema empirico per temprare il metallo… ottimo ed abbondante!
No non sono un fabbro ma la cosa mi affascina molto... sto facendo un archetto in nocciolo per la mia figlia piccola (ed altri due, un olmo ed un tassino, che sono in standby), ad esempio, ma già sto pensando costruire una “naginata”… che spettacolo ragazzi!!!!!!!! La devo fare …
Sai, le due lame che vedi, le ho fatte così, quasi per gioco… il coltellaccio è arrivato anche ad essere un rasoio: un foglio di giornale, svolazzante per aria, tenuto solo con pollice e indice, appoggiandoci delicatamente la lama e tirando indietro per tagliare, questa scivolava verso il basso, con un leggero sibilo e senza il benché minimo strappetto sulla carta...
Si, è vero, per i lavori più gravosi (metallo contro metallo) lo lascerei stare per non rovinarlo ma per il resto va che è una bomba…
La spada invece non l’ho mai affilata ma da subito l’impressione, tenendola in mano, che possa funzionare moolto egregiamente e senza tanti complimenti … anche la tempra della stessa, e mi riferisco a quanto asserivi tu, è intatta (non come per il coltello che, per volerlo (più o meno) lucidare, probabilmente, qualcosa ha perso…) ed i suoi taglienti attualmente arrivano max ad un millimetro.. volendo, basterebbe solo accendere la mola…
Grazie comunque sia a te che a Raff, mi rammarica solo il fatto che siamo un po’ distanti l’uno dall’altro.. ma per fortuna che Sagittando.it non ha confini!
Ciao e a presto, Peppe

Un buon acciaio, che ho adoperato quando ero giovane e avevo tempo da buttare ed ero nell'AM, erano i fogli delle balestre della vecchia 500. Davano lame affidabili e durature semplicemente lavorandole alla mola senza farle surriscaldare. Non mi è rimasto più niente... si lavorava per conto del classico superiore, allo scopo di ottenere un permesso o piccola licenza extra.
Per affilare, a volte, uso ancora la carta dei carrozzieri e l'acqua, con l'ausilio di un pezzo di marmo sottile e liscio.

Ciao Peppe,
Ecco, qui ti stai intristendo.... sei grave... da curare..... obbligo di tirar 100 frecce die, mangiar solo braciole di cinghiale abbattuto con una freccia e riposo mentale pomeridiano rigorosamente fatto da seduto a truciolare.... Scherzo... però, mi sembra di notare anche una vena poetica.
...............
Ciao e a presto, Peppe[/quote]
A quando una nuova lama?
Un saluto da Raff

Ciao Peppe,
grazie della confidenza , ad ogni buon conto mi permetto di darti un suggerimento, come gia' indicato nel proseguio del foruma da Raff, se e qualora tu voglia ancora cimentarti nell' arte ( di questo si tratta ) di costruire lame, cerca di reperire dell'acciaio di balestra d'auto : penso che sia facilmente rintracciabile presso i recuperi auto : Tanti anni fa ebbi modo di vedere alcuni machete ricavati da tale acciaio, erano ottimi ed il costo del materiale irrisorio, la pazienza nel lavorarli e' essenziale e l'utilizzo di mole raffeddate ad acqua ( per il grosso ) , rifinitura con pietra cote , sempre con acqua.
Provare per credere .
Ciao ed un saluto al Forum.
Lino .