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quikly
Iscritto il: 19/11/2011, 18:21 Messaggi: 36 Località: crauglio
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Ciao a tutti, Vi sarei molto grato se mi chiariste questo argomento. Leggendo sui libri, sul web e in questo forum ho letto svariegati modi di stagionatura ma sinceramente non ne ho capito molto . Quando spaccare, quando scortecciare, come e quando ingrassare e circa quanto aspettare per le varie essenze... grazie, quikly
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18/03/2012, 20:04 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Ciao Quikly, Su questo argtomento vi sono varie correnti di pensiero e qui ne puoi vedere l'ultima: https://www.sagittando.it/forum/viewtopi ... =30&t=1198 che non è detto sia quella giusta, ma allo stesso tempo non riterrei giusta neanche quella della stagionatura con la doga unta dal grasso. Avrai letto o su libri o sul web che il legno deve perdere l'umidità in esso contenuto con uniformità e in maniera controllata, lenta ma costante per dar modo che il ritiro del legno si attui senza provocare tensioni che causerebbero delle spaccature sia radiali sia longitudinali. Ma per assicurare la lentezza e continuità di questo processo gli ambienti di cui disponiamo, il garage, la cantina, la soffitta, il portico, la legnaia, non sono gli ambienti più indicati. Forse la cantina, ma le cantine di una volta non esistono più, le legnaia è un ambiente secco che disidrata velocemente al pari di un garage o di una soffita causando le indesiderate spaccature, in special modo se il tronchetto è intero. Ma se non possiamo cambiare i locali che disponiamo, possiamo diminuire la velocità di disidratazione del legno con lacche o grassi o colle, ma anche vernici, oppure.... come fanno i tornitori del legno che si son adeguati con i moderni sacchetti di plastica: una volta sbozzato il piatto o ciotola lo ripongono a stagionare entro una "sportina" di plastica e ogni giorno lo estraggono, rivoltano la "sportina" che nel frattempo si è bagnata con l'umidità emessa dal pezzo e ve lo ripongono nuovamente. Questo per circa 40-50 giorni a seconda della grandezza del pezzo senza più sporcarsi col grasso come accadeva fino a 40-50 anni fa. Personalmente, l'anno scorso, ho seguito la regola del grasso sulle teste ed ho scortecciato a fine maggio l'olmo con la sorpresa del tarlo; con l'orniello avevo ancora la clorofilla nella corteccia ed era il mese di luglio. Quest'anno ho cambiato sistema, forse rischio.... ma ricordo ancora i pali per la vigna che preparava mio padre, ammucchiati per terra, all'aperto e non se ne spaccava nessuno. Sentiamo quel che dicono anche gli altri. Raff
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18/03/2012, 23:47 |
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quikly
Iscritto il: 19/11/2011, 18:21 Messaggi: 36 Località: crauglio
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Ciao raff e grazie per la risposta. Ancora una domanda: io i legni li lascio stagionare in Garage e li ho già scortecciati quasi tutti però non li ho spaccati, cosa mi consigli di spaccarli ho di lasciarli così?
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19/03/2012, 15:39 |
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giorgio_65
Iscritto il: 13/01/2011, 21:44 Messaggi: 971 Località: Flavia Plumbia
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Sentite cosa sto pensando su come stagionare i miei legni: Luoghi disponibili: 1) un locale interrato abbastanza fresco sotto la casa: l'ideale, ma mia moglie (e qui si sprecheranno le battute su di noi, uomini sposati ) non mi permetterebbe mai di tenere tutti i miei legni in cantina; 2) pratoverde intorno alla casa: vedi punto 1); 3) sottotetto: occhio che non vede, moglie che non protesta ma, al caldo d'estate e al gelo d'inverno. 4) garage per il trattore/attrezzi agricoli: o ci metto il trattore/attrezzi o ci metto i legni. 5) portico/legnaia: unico posto disponibile. Quindi, sviluppando il punto 5: Per motivi di spazio, dovrò costruirmi una specie di intelaiatura/scaffale si cui mettere i legni a ridosso di una parete, i legni saranno paralleli alla parete. Considerando che il problema principale sembrerebbe l'eccessiva disidratazione, stavo pensando di mettere davanti allo scaffale, a mò di tenda tra soffitto e pavimento, un telo da giardino di quelli verde scuro, per isolare l'ambiente di stagionatura. Inoltre, il telo coprirebbe il groviglio di legni, dando sicuramente un aspetto migliore al mio "deposito" (vedi anche punti 1 e 3). Ma, arrivati fin qui, perchè non provare a "condizionare" lo stagionatoio con: a) (i numeri li ho già usati prima) un contenitore con dell'acqua che, evaporando, eviti una eccessiva secchezza dell'ambiente e disidratazione dei legni; b) della naftalina o altro antitarme solido, per tener lontano quei graziosi animaletti. Cosa vi sembra ? Me lo merito un "Ignobel" ? Ciao Giorgio
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19/03/2012, 22:21 |
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nicodemo60
Iscritto il: 09/11/2010, 23:19 Messaggi: 370
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Per mè andavano benissimo dove li ho visti! Ciao
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19/03/2012, 22:23 |
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giorgio_65
Iscritto il: 13/01/2011, 21:44 Messaggi: 971 Località: Flavia Plumbia
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E' proprio lì che voglio costruire il marchingegno.
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19/03/2012, 22:24 |
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nicodemo60
Iscritto il: 09/11/2010, 23:19 Messaggi: 370
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Io ho isolato la parete con dei pannelli di polistirolo, la differenza di temperatura tra la parete e il locale potrebbe stortare i preziosi legni! Ah !! ieri ho recuperato 2 maggiociondoli di dimensioni decenti
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19/03/2012, 22:27 |
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giorgio_65
Iscritto il: 13/01/2011, 21:44 Messaggi: 971 Località: Flavia Plumbia
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Giusto, hai ragione ! Polistirolo. Ma non è che me lo mangeranno i topi, devo aggiungere qualcosa anche per loro ?
Poi, scusate l'OT, giusto per fare il curioso, ma in che zona d'Italia hai trovato il maggiociondolo ? non chiedo il posto preciso. Grazie Giorgio
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19/03/2012, 22:31 |
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nicodemo60
Iscritto il: 09/11/2010, 23:19 Messaggi: 370
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Diciamo che me lo hanno regalato, sai un taglialegna del posto... Sai che io non mi permetterei mai di abbattere neanche un fuscello!
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19/03/2012, 22:35 |
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giorgio_65
Iscritto il: 13/01/2011, 21:44 Messaggi: 971 Località: Flavia Plumbia
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19/03/2012, 22:36 |
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