A tutto campo
Devo dirvi che mi trovo benissimo e non fatico molto con essi.
Ogni tanto passo sul filo una pietra di quelle che i contadini usano per la falce, a grana fine.
Per la stagionatura del legno e le crepe eventuali, io sarò particolarmente fortunato ma, archi ne ho rotti ma mai perchè si crepassero durante la stagionatura.
E' però ben vero che io faccio gli archi quasi sempre da verdi (ovvero con una stagionatura di un mesetto dopo il taglio).
Per me essenziale è il tagliarli in stagione appropriata, le doghe, se doghe ricavo, vanno belle spesse e le metto quel mese a stagionare legate ad uno scaletto, come ormai avrò detto 1375 volte, e me ne scuso.
Se non sono sicuro di ottenere delle doghe che abbiano uno spessore minimo di 6 o 7 cm., squadro il tonchetto e lo metto nello scaletto.
Per mettere a bagno il legno, concordo anche io ma, solo per quei legni che abbiano resine (tasso et similia) al loro interno.
Metodo usato dagli antichi era mettere il tasso nel ruscello per 30 o 40 giorni affinchè perdesse, per quanto poco ne abbia, la resina.
Questo era il motivo, mi pare, concordo di meno sul fatto che stagioni e non faccia crepe a motivo del bagnetto!
Concordo anche sul fatto che se un'arco segue molto la corda, per riprenderlo e far sì che si raddrizzi, si bagni molto e lo si obblighi più diritto possibile a questa cura per una settimana(metodo Maghin) esso si riprenderà ma dopo un po' riprenderà a seguire la corda!
Per il seguire o meno la corda, vale solo e unicamente la fibra de legno, sempre a mio modesto giudizio.
Ciao
Maon