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tillering
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Autore:  jeval [ 13/08/2017, 12:03 ]
Oggetto del messaggio:  tillering

Termine difficilmente traducibile per chi costruisce archi e che si presta a equivoci perché
con lo stesso temine si indicano "robe" diverse fra loro
credo sia opportuno confrontarsi in merito

Il vocabolo è di derivazione botanica e indica ilprocesso di creescita vegetale ( polloni ad es. )

Se si parla della nostra passioncella si potrebbe tradurre con "equilibratura"
una operazione essenziale/necessaria nella costruzione di un arco .
Se non è equilibrato, vale a dire se i flettenti non_piegano_nello_stesso_modo/non_hanno_all'incirca_la_stessa_massa/ non_vanno_in_chiusura_con_lo_stesso_"timing" l'arco scalcia ed è impreciso
e , probabilmente , dura anche poco :-(

Veniamo alle modalità e agli "ausili" con cui l'operazione di equilibratura viene/puo venire realizzata.
quella più semplice (o forse più complcata :-) non prevede ausili di sorta , si sbozza , si saggia la piega e il carico "a pavimento" ( floor tiller ) quando il momento è arrivato si mette la corda ( se nel farlo avete problemi, diventate paonazzi e sentite scricchiolii ale giunture significa che il momento della corda non è ancora arrivato :-) )
Come "ausili" potete scegliere fra bastone di equilibratura ( tiller stick ) . una roba così:
http://www.flybowshop.eu/WebRoot/Store2 ... tock_m.jpg

oppure un "tiller tree" attaccato al muro con un foglio quadrettato dietro
https://lh4.googleusercontent.com/-APpR ... tiller.jpg
e magari con un paio di carrucole nel caso di archi tosti
http://i40.tinypic.com/16iuump.jpg
( però io il dinamometro pesa valigie cinese da pochi euri portata 40 kg/88 lbs
lo metto al gancio della corda per una lettura più immediata, cosi:
http://i18.photobucket.com/albums/b128/ ... lleri1.jpg )
quest'ultimo ha il , non piccolo , vantaggio di non stressare l'arco e di visualizzare sul dinamometro il carico ( NON superate quello desiderato durante le operazioni di equilibratura per non stressare inutilmente il legno.

Autore:  magin [ 13/08/2017, 14:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Ciao Jeval, io dei metodi utilizzati utilizzo solo il primo descritto ma solo in fase di sbozzo :

Cita:
quella più semplice (o forse più complcata :-) non prevede ausili di sorta , si sbozza , si saggia la piega e il carico "a pavimento" ( floor tiller ) quando il momento è arrivato si mette la corda


poi l'equilibratura prende altre strade, diverse da quelle descritte ... ci sono altri metodi che attingono a fattori come esperienza e interpretazione del legno che è difficile descrivere a parole. Comunque molto semplici e funzionali. Non sto qui a descrivere tutto ... non ne sarei in grado. Un primo test ad esempio è il test "cieco". Dopo aver incordato l'arco provo ad aprirlo senza guardare alternando da una parte e l'altra. Non influenzato dalla vista di solito riesco a capire come lavora l'arco, quale dei flettenti è più rigido e anche grossomodo in quale punto. Altra operazione fondamentale è l'osservazione "a occhio" degli spessori nei vari punti ecc. Come risultato ho notato che alla fine, se la doga è abbastanza regolare, se si mette l'arco su un "tiller" non c'è bisogno di ulteriori correzioni. Se è molto irregolare va bene così perchè quello su cui faccio affidamento sono le sensazioni di tiro, indipendentemente dalla forma.

ciao

Autore:  tommaso73 [ 13/08/2017, 17:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Post molto utile grazie!

Nel caso di archi molto duri che richiedono l'utilizzo di carrucole, il dinamometro va posizionato subito a valle del collegamento con la corda?
( Non riesco più ad aprire l'immagine relativa )

Quando dovete asportare materiale dal ventre dell'arco in fase di equilibratura, lo scaricate ogni volta o azzardate l'asportazione di qualche truciolo sull'arco caricato alle varie tacche dell'albero ( o magari anche solo con l'arco incordato al brace definitivo ) ?

Autore:  Oliviero [ 13/08/2017, 17:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Il termine tiller è probabilmente il solito franco anglismo che ci torna indietro con la tradizione arcieristica.
Deriva probabilmente dal telum latino. Ora, il mio latino è parecchio arrugginito, ma il termine indicava una freccia o una piccola lancia. Comunque un oggetto da lancio in legno.
Da questo deriva probabilmente l'uso in botanica che suggerisce Jeval o anche il significato di barra del timone, che assume sempre in inglese.
Non occorre dunque avere grande fantasia nel comprendere che l'uso è stato ereditato per descrivere quella sorta di freccione che si incocca sulla falsa corda e si fissa all'arco per fare il lavoro di equilibratura che Jeval ha così ben descritto e che siete soliti fare.
Se ben ricordo, il termine assume un termine di equilibratura piuttosto preciso nell'arcieria anglosassone.
Perché se l'operazione che descrivete si chiama "tillering", il "tiller" è invece una misura precisa.
Rappresenta la distanza tra la perpendicolare dalla corda a dove l'arco comincia a piegarsi.
Questa misura, almeno a sentire chi ha una tradizione ininterrotta di costruzione degli archi, deve essere uguale su entrambi i lati dell'arco.
Da lì in avanti, i flettenti dovrebbero fondamentalmente comportarsi in modo identico, anche se invece la perpendicolare al punto di incocco non si trova esattamente al centro della zona rigida dell'impugnatura.
Questo porta alla nota asimmetria tra flettente superiore ed inferiore di cui si è ampiamente discusso anche qui.
Ora, se questa misura è facilmente misurabile su un takedown, la stessa cosa non si può dire dei dei nostri archi lunghi.
In primo luogo perché quelli che sono fatti per lavorare a tutto tondo finiscono praticamente per far coincidere quasi questa misura con il brace. Questi archi, idealmente, non hanno una impugnatura ferma perché si piegano per tutta la lunghezza.
Ma anche per quelli che lavorano con "flettenti accelerati", approssimando quindi maggiormente una parabola o un iperbole, occorre un occhio esperto per capire dove l'arco inizia davvero a flettere. Per conseguenza, dove prendere la misura del tiller.
..del resto, nessuno ha mai detto che costruire un buon arco sia facile.

Autore:  Oliviero [ 13/08/2017, 17:34 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Tommaso, l'arco si lavora in tensione.
Da qui le difficoltà e la facilità di sbagliare che riportava Magin nell'altro post.

Autore:  jeval [ 13/08/2017, 18:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

tommaso73 ha scritto:
Post molto utile grazie!

Nel caso di archi molto duri che richiedono l'utilizzo di carrucole, il dinamometro va posizionato subito a valle del collegamento con la corda?
( Non riesco più ad aprire l'immagine relativa )

esatto
Cita:

Quando dovete asportare materiale dal ventre dell'arco in fase di equilibratura, lo scaricate ogni volta o azzardate l'asportazione di qualche truciolo sull'arco caricato alle varie tacche dell'albero ( o magari anche solo con l'arco incordato al brace definitivo ) ?

qui ci sono tante risposte , una per ogni costruttore :-))
posso dirti come mi comporto io
di solito scarico o più raramente lascio la corda al brace .
Ogni volta che asporto materiale riesercito l'arco ,15~20 aperture fino al carico ricercato Mai oltre
( è qui che il dinamomentro torna utile ) perché spesso il legno è "lento" a rispondere alle asportazioni .

Autore:  tommaso73 [ 13/08/2017, 19:07 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Può essere che abbia scelto un'essenza sbagliata, ovvero il tasso, per iniziare a costruire archi?
Mi spiego meglio, volevo costruire un arco da 55-65 #. Appena messo sul tiller l'arco aveva una curvatura accettabile e sviluppava 63# a 30".
Il flettente inferiore era più rigido ed aveva una massa superiore ( il centro di massa non corrispondeva al centro geometrico ).
Per farlo flettere secondo un arco di cerchio in modo simmetrico ho lavorato fino a perdere 10 lb.
Ora lo posso portare a 33" e non si rompe.
Il materiale, per quanto storto, nodoso, torsionato, con alburno disuniforme, con delle parti soggette a muffa o a funghi, mi ha permesso lavorazioni anche brutali. Come osservava Magin non solo ho tolto molto alburno, ma l'ho toccato anche nelle fasi finali.

E' possibile che il tasso, per quanto disuniforme, abbia una riserva elastica superiore ?
In poche parole, era meglio iniziassi con un materiale più uniforme ( tipo frassino o nocciolo ad esempio ) ma che permette meno " interventi" ?

Autore:  Oliviero [ 13/08/2017, 19:24 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Tommaso, ascolta Jeval.
So quando parlo con cognizione di causa e quando no.
Ne ho visti fare tanti, ma sempre a pezzi.
Non sono un costruttore, quindi in questo caso parlo per visto, non per verificato personalmente.

:lol:

Autore:  bac [ 13/08/2017, 19:27 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

giochiamo un po :
to till in inglese sta per arare
tiller quindi è colui che ara
l'arco inglese era l'arma del contadino
l'azione della raspa o della rasiera ricorda un po l'aratura.
io non lo confonderei col bilanciamento perchè non necessariamente i flettenti devono essere uguali e simmetrici per scoccare bene , più di questo non mi sento di aggiungere .

Autore:  tommaso73 [ 13/08/2017, 19:46 ]
Oggetto del messaggio:  Re: tillering

Oliviero ha scritto:
Tommaso, ascolta Jeval.
So quando parlo con cognizione di causa e quando no.
Ne ho visti fare tanti, ma sempre a pezzi.
Non sono un costruttore, quindi in questo caso parlo per visto, non per verificato personalmente.

:lol:


Ciao Oliviero,
dal mio punto di vista non era scontato lavorare l'arco in tensione.
Intuitivamente, se togli dei trucioli dal ventre dell'arco carico in compressione, quando lo scarichi non puoi sapere se ne hai tolti tanti da mandare in cedimento per compressione il resto della sezione.

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