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 Incontro con il Warbow (English Warbow Society) 
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Grazie a Doc e ai suoi Liberi Briganti il 3 Aprile ci sarà un incontro interessante sul tema dell'arco da guerra con David Pim, un esponente della English Warbow Society (son quelli che tirano anche con 180 #). Penso che al pomeriggio si potranno fare anche prove pratiche


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03/03/2016, 19:47
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magin ha scritto:
Grazie a Doc e ai suoi Liberi Briganti il 3 Aprile ci sarà un incontro interessante sul tema dell'arco da guerra con David Pim, un esponente della English Warbow Society (son quelli che tirano anche con 180 #). Penso che al pomeriggio si potranno fare anche prove pratiche


Liberi Briganti

The English Warbow
Storia ed utilizzo del leggendario longbow inglese
Domenica 3 Aprile, ore 9.00

Programma sintetico:

ore 08:45 iscrizioni
ore 09:00 Introduzione storica e geopolitica dalla guerra dei
Cent'anni alla fine del periodo Tudoriano.
Ivan Pavlov, Storico.
English Warbow – Storia ed utilizzo del leggendario longbow inglese.
David Pim, English Warbow Society

ore 11:00 coffee break

ore 11:30 L’arco semplice europeo, un “bastone” per tutte le guerre.
Gionata Brovelli, Coord. Scientifico S.F. UISP A.G.S.T.
La Tradizione arcieristica in Scozia dalle invasioni vichinghe al 17 secolo.
Lorenzo Carlo Maria Galantini , Coord. scientifico S.F. UISP A.G.S.T.

Moderatore: Vittorio Brizzi

ore 14:00 buffet offerto dall'Ass. C. e S.D. Liberi Briganti

Dalle 15:00 sino al tramonto dimostrazioni, sperimentazioni e prove pratiche di utilizzo corretto del Warbow inglese.

Numero partecipanti chiuso.
Costo : iscritti UISP 10 euro
non iscritti UISP 20 euro

Per prenotare la partecipazione e per informazioni di qualsiasi tipo:
liberibriganti@gmail.com (+39 329 424 6999)
foto di Liberi Briganti.


04/03/2016, 12:32
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scusa ma dov'è che non ho ancora capito?


04/03/2016, 12:44
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Confermo che domenica si faranno prove pratiche nel pomeriggio.
In sostanza, dalle 9 alle 11 ci saranno i due primi interventi (Pavlov e Pim), poi coffee break, dopodiché ci saranno gli interventi di Brovelli e Galantini. Poi buffet offerto dai Liberi Briganti e al termine, pomeriggio sulla pratica fino alle 19. Chi volesse intervenire al sabato pomeriggio, si faranno altre prove informali "interessanti".

il luogo:San Dorligo della Valle, loc. Moccò https://www.google.it/maps/place/Mocc%C ... eadd?hl=it

Sulla pagina ufficiale ArcoUISP (http://www.uisp.it/giochitradizionali2/ ... tentId=544) e su
Su Facebook aggiornamenti costanti : https://www.facebook.com/events/1919441 ... 547773680/


04/03/2016, 13:31
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Ciao, sono stato all’incontro con David Pim ed è stata davvero una bellissima esperienza. David ci ha raccontato e mostrato un sacco di cose interessantissime. E’ davvero una bella persona ed è stato un vero piacere per tutti conoscerlo. Tra l’altro ci ha fatto anche provare il suo arco da 110 libbre. Tira frecce pesanti 100 gr con una velocità incredibile. C’è stata anche l’occasione per tutti di provare lo stile di tiro antico e qualcuno si è stupito di riuscire a tirare archi di carico molto più elevato di quelli che usano di solito. Ecco alcune figure:
Allegato:
pim5.jpg

Allegato:
pim7.jpg


qui tira con un mio arco da 100 lb (un onore :roll: )
Allegato:
pim3.jpg


questo è il suo da 110
Allegato:
pim1 - Copia.jpg


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06/04/2016, 19:30
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Aggiungo al commento di Magin alcune considerazioni, strettamente legate alla conferenza di Pim, Gionata, Pavlov e Galantini ed il seguito che vi sarà...

Da qualche tempo siamo coinvolti in un progetto che potrebbe portare a risultati molto interessanti. Tutto è partito da una "semplice" elaborazione di una Tesi sperimentale di specializzazione di Matteo Lucaroni, già laureato in Scienze Motorie all'università di Perugia con una tesi sulla "didattica della Costruzione personale nel tiro con l'Arco" per la sua prima laurea triennale.

Questa tesi vuole dimostrare l'efficacia del sistema di trazione antico nei confronti di quello contemporaneo, che verte sull'unico obiettivo della regolarità nella precisione. Parte da una analisi sulle relazioni tra postura, equilibrio, posizione del braccio dell'arco su oltre trecento immagini medievali (per lo più miniature europee) con un'analisi statistica che pone un peso differenziato verso quelle raffigurazioni che mostrano chiaramente particolari dettagliati sull'attrezzatura e sul contesto. Da questa analisi si desume come il tronco e la testa spostati in avanti, la schiena piegata siano fattori determinanti e non casuali, come pure il caricamento dall'alto (il campione scelto comprende immagini dal X sec al XVI secolo, e rappresenta un insieme statisticamente significativo). Oltre, sono esaminate quelle immagini che documentano il rilascio. Anche qui la statistica viene in aiuto a dimostrare come il rilascio dinamico sia una costante in alcune varianti, con la mano che rimane in linea con il braccio dell'arco, che schizza verso l'alto (lo stile di Magin) e in minima percentuale, che scende verso il petto. La correlazione tra quest'ultima e la postura di altri arcieri all'interno delle scene di battaglia con l'arco teso con la presa bassa è evidente. Inoltre è ben documentato l'allungo. Qui la concordanza è prossima al 100%. In sostanza i parametri moderni dell'allungo al mento o all'angolo della bocca sono completamente ribaltati.

A quel punto grazie al laboratorio di biomeccanica della facoltà di medicina dell'Università di Perugia, dotato di una strumentazione veramente molto completa, il progetto prosegue con una analisi EMG (elettromiografia sui muscoli che classicamente sono coinvolti nel tiro moderno e diversamente nel modo antico), con un'analisi delle variazioni posturali su una piattaforma dinamica in grado di registrare le variazioni di equilibrio - variazione del peso durante l'azione completa, una ripresa ad alta velocità con sei telecamere in grado di registrare la dinamica delle principali "cerniere" del corpo con la possibilità di elaborare un modello dinamico 3D, il tutto coordinato su una serie di tracciati sincronizzati. In più si userà un accelerometro (per verificare l'entità degli spostamenti del polso dell'arco) e riprese ad altissima velocità.

A questo primo esperimento partecipano arcieri normali con stile contemporaneo (che fungono da elementi di controllo), arcieri di media esperienza che utilizzano lo stile antico con archi "umani" e arcieri esperti nello stile antico con archi molto forti (pur nelle varianti stilistiche individuali) tra cui Magin e David Pim con altri suoi colleghi della English Warbow Society.

In sostanza, l'efficacia dello stile antico sarà sotto analisi scientifica. Essa sottende delle cose ben precise, che derivano dalla necessità (antica) di adattarsi alla necessità di scagliare frecce molto pesanti a distanza in grado di ledere combattenti dotati di armature. In realtà è molto più di questo: analizzando la catena cinetica del tiro antico, comparato con numerose pubblicazioni che hanno riguardato lo stile olimpico e il tiro giapponese si potranno codificare degli standard per la sua didattica e per l'addestramento. Non si parla di avviare obbligatoriamente i neofiti a tendere archi da 100 e più libbre, ma determinare l'efficacia e l'ergonomia di un modo di tirare su altre "basi", coinvolgendo in altri modi i muscoli e la postura...un "nuovo modo" vecchio di migliaia di anni.

La conferenza informale di Trieste, organizzata dai Liberi Briganti e ArcoUISP è la prima al riguardo, e seguiranno altre quattro durante l'anno 2016.


06/04/2016, 21:47
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Per chi è in Feisbuc, altre immagini qui:

https://www.facebook.com/groups/317060395672/


07/04/2016, 7:47
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Sono stato invitato a collaborare al progetto sullo studio del tiro antico di cui parlava sopra Vtr ed è stata davvero una bellissima esperienza. Tra l'altro ho avuto modo di conoscere Mark Stretton (persona molto simpatica), che nel 2004 è entrato nel Guinnes dei primati tirando 200 libbre (ma il suo record è 220). Ha portato un suo arco di "sole" 140# e ho provato ad aprirlo. Si fa un po fatica ma ci si riesce. Lui è davvero un caso estremo ma in passato tirare 90-120 libbre era normale, non perchè fossero delle specie di "superuomini", semplicemente tiravano con uno stile diverso da quello che si vede nelle gare "storiche" oggi ed erano addestrati. L'amico Matteo L. fino a Dicembre partecipava alle gare storiche tirando alla maniera moderna con un arco riflesso da 45 # ma ora dopo aver adottato lo stile antico tira regolarmente con un 75# e può usare archi anche da 100 e più (provato a Trieste). Credo che chi voglia ripercorrere i passi dei nostri antenati e assaporare il gusto di tirare come facevano loro dovrebbe pensarci su.
il bellissimo warbow di Stretton:


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26/05/2016, 8:29
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L’amico Magin ha ben sintetizzato lo spirito di ciò che abbiamo iniziato. Il Progetto MBA nasce diverso tempo fa grazie ad una serie di circostanze “allineate e positive” che non sto a riassumere per non annoiarvi. Certo è che le idee che muovono questa ricerca sono vecchie, anzi antiche. Posso solo dire che è la prima volta che una ricerca è condotta su quest’ argomento a livello mondiale. Decine di pubblicazioni scientifiche sono state pubblicate sullo “sport” del tiro con l’arco, affrontate da studiosi e tecnici competenti in Corea, Stati Uniti, Polonia, Giappone, Turchia. Ma tutte sono state condotte nella direzione più ovvia, quella del tiro olimpico e con il mercato di oggi. Tutte motivate al progresso dello “sport” moderno che non ha un cavolo a che fare con il tirare storicamente con l’arco antico. In ogni caso ci sono servite tanto, proprio per capire lo stato dell’arte e porci, a livello progettuale, in un contesto di confronto. In altre parole, la strumentazione e i protocolli necessari per fissare dei punti di riferimento sono stati rispettati e forse (in alcuni casi) migliorati.

Ora, in qualità di coordinatore del Progetto, è prematuro per me scendere nei dettagli, ma vi posso riassumere a grandi linee in che consiste, premettendo che quello che si è creato non è assolutamente un sistema chiuso ma che è nostro interesse investire in divulgazione e comunicazione…al momento opportuno.

E’ un progetto scientifico, e come tale ha i suoi tempi di maturazione. Serviranno altri esperimenti, altre osservazioni, ed altri studi di approfondimento. Ci vorranno mesi per giungere ad una prima pubblicazione, ma vi garantisco che ad essa seguiranno altre e che i risultati, man mano che emergeranno, saranno condivisi. È vero che tutto nasce da intuizioni e prove empiriche... a molti sarebbero bastate, ma in virtù dei concetti sacrosanti della Ricerca, senza prove e conferme (prima nella teoria, poi nella sperimentazione) tutto rimane nebuloso e soggettivo, e mai come nella nostra attività, il “sentito dire” dal guru di turno e la leggenda metropolitana diffusa giocano spesso come mezzi ideologici per spinte personalistiche e non so cosa. Servono solo come tramiti autoreferenziali, ed è un vero peccato perché creano notevole confusione.

Tutto nasce dalla magnifica opportunità di avere un Laboratorio a disposizione. Il LAMS , Laboratorio delle Attività Motorie e Sportive dell’Università di Perugia, che è forse uno degli ambiti più privilegiati italiani per lo studio della Biomeccanica, con attrezzature di prima qualità e ricercatori preparati. Poi la congiunzione astrale positiva di aver con noi coloro che oggi detengono innegabilmente il primato nell'attività del tirare storicamente con l’arco, la English Warbow Society (EWB) in cui Mark Stretton, presidente, si è dimostrato entusiasta a sottoscrivere un accordo per studiare insieme ed essere soggetti di esame grazie alla loro enorme esperienza. Infine, se non ci fosse stata la UISP Nazionale nel sostenerne i costi, non se ne sarebbe potuto neanche sognare nel più realistico dei deliri erotici (!).

Ultima cosa, le finalità del Progetto MBA devono essere chiare fin dall’inizio, sennò parliamo a vanvera. L’obiettivo generale – come avrete capito – è quello di far luce sulla catena cinetica del Warbow. Ma non si limita solo a questo. Le ricadute collaterali sono enormi. La prima fase, lo studio dei testi (orientali e occidentali) e la loro esegesi (andare oltre nell’interpretazione profonda) combinata su una ricerca ermeneutica e statistica sulle iconografie (190 soggetti a vario grado di attendibilità) in un periodo di circa mille anni, ha fornito spunti formidabili, ed il lavoro è ben lungi dall’essere terminato. La seconda fase, quella della sperimentazione, è in corso e durerà altri mesi (anche se già “sorprese” sono piovute dal cielo…). La terza fase, quella dell’elaborazione di un protocollo didattico per l’approccio a questa “nuova” (si fa per dire) disciplina è parallela e vuole giungere ad una sintesi, collegando la caratteristica fisica del tiratore ad una opportuna catena cinetica funzionale che serva a sfruttare al meglio la propria configurazione fisica, infine la quarta fase, forse la più suggestiva, è quella di definire un cornice per una attività ludico-sportivo-culturale nuova ove ci sia stretta correlazione tra coerenza nel processo e finalità nell’obiettivo…in altre parole, riscoprire l’acqua calda… nel come addestrarsi divertendoci e perché no, offrire spunti a tutti coloro amano la rievocazione seria. Come sostiene Bateson, spostare il focus dell’interesse e della ricerca dai contenuti ai processi, dai fatti ai significati.


26/05/2016, 10:44
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Un esempio esplicativo: la videata catturata riguarda la visione dall'alto delle articolazioni (braccia-polso-spalla-testa) dello stesso soggetto di controllo, a cui si è chiesto di effettuare il tiro sia nel modo moderno (in basso) che in quello storicamente corretto. La prima elementare considerazione va sull'allineamento. Nella foto in alto (tiro antico) l'asse scapolo omerale è molto più allineato rispetto a quello più in basso, quindi la struttura sul piano orizzontale è molto più stabile. La foto in basso testimonia come sia più dispersa la forza del tiratore dovendo ricorrere maggiormente ai muscoli antagonisti (una questione di leve) per mantenere la postura allineata sul bersaglio.

Queste due immagini sono ricavate dal sistema di analisi del movimento 3D (i pallini bianchi sono i marker applicati sulle articolazioni rilevate dalle sei telecamere cinetiche) registrate sullo stesso soggetto "di controllo" e proiettate sul piano orizzontale. Tente conto che contemporaneamente, istante per istante, tuta la fase del caricamento e rilascio viene monitorata dall'apparato EMG su otto muscoli principali e dal sistema di pedane dinamometriche (per studiare la distribuzione dell'equilibrio). L'azione del caricamento e del tiro avviene circa in due secondi, per ogni millisecondo si possono registrare tutti questi dati e confrontarli.

Ad una primissima analisi, il "sistema antico" risulta decisamente più ergonomico e soprattutto più simmetrico. D'altro canto, lo studio antropologico sugli scheletri del Mary Rose e di altri cimiteri con sepolture di arcieri ci segnalano dati incontestabili, gli innesti dei legamenti dei muscoli dorsali alle ossa mostrano deformazioni pressoché simmetriche . E vi pare poco?


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26/05/2016, 11:02
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