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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Ricu, Ricu, hai già anticipato troppo!!!!! Però hai ragione, per parlare di un'argomento bisogna averlo sviscerato!
Pierluigi, quando è giunto CarloB ho tenuto a precisare che con lui sarebbe stato.....come la cigliegina sulla torta!
Senza fare il lecchino, cosa a me come ben sapete poco attinente, Carlo è un mast per questo forum.
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12/10/2011, 12:28 |
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pierluigi
Iscritto il: 26/11/2010, 17:52 Messaggi: 166
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C'è tanto da imparare da ognuno di voi.Me ne sto accorgendo ogni giorno. Senza fare il lecchino, cosa che odio.
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12/10/2011, 12:40 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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per quanto riguarda l'arceria giapponese, essendo una disciplina e una tradizione che non ha subito interruzioni ma è stata tramandata fino ad oggi, credo che l'unico modo di appricciarvisi correttamente e seriamente sia quello seguito da Carlo.
ciao!
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12/10/2011, 13:07 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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kyudo che tradotto vuol dire "la via dell'arco".
e a proposito di via un saggio diceva " parlare della "via" lungo la via significa gettare la "via" per la via.
ovviamente questo maestro tirava acqua al suo mulino dato che diceva anche "nella vita cercate un buon maestro e non disdegnate di portargli della carne secca"
dopo questo preambolo pindarico, che avrebbe trovato migliore collocazione tra le parole in libertà, una considerazione: ma quanta pazienza hanno i giapponesi?
tornando al discorso gittata e tecnica gli archetti di Ishi avevano gittate di tutto rispetto ,egli usava una tecnica particolare arco corto sul metro e dieci tendinato tenuto obliquo , presa col pollice tipo orientale ma con dito medio richiuso sul pollice , mano che impugna l'arco lasciata morbida per far ruotare l'arco al momento del rilascio.
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12/10/2011, 14:52 |
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Carlo-B
Iscritto il: 01/09/2011, 15:59 Messaggi: 357
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mi imbarazzate e vi ringrazio. Io ho scelto quale via percorrere e quindi è naturale cercare di percorrerla con il masimo impegno e conoscenza. Magari tra un po la cambierò e tornerò in occidente, chi lo sa....ma per ora mi va bene così.
Tornando alla tecnica di tiro per raggiungere lunghe distanze, proverò a spiegarla meglio possibile: Si parte posizionamdo i piedi molto vicini per liberare il più possibile l'articolazione del bacino, si incocca la freccia circa 5 mm più in basso rispetto al punto di incocco standard. Nello yumi il flettente inferiore spinge di più e quindi incoccando leggermente basso, la freccia si impenna al momneto dell'usita dall'arco. si tende appena poco prima dell'apertura normale (i libri della scuola indicano di aprire circa un pugno meno dell'apertura standard), per arrivare all'alzo giusto si inclina tutto il tronco mantenendo le spalle parallele alla freccia, così si può far lavorare la muscolatura in linea e non obliquamente. Ci si inclina poco meno di 45° e si ribalta l'arco inclinandolo verso sinistra e no verso destra come nel tiro normale. Questo perché essendo leggerissima la freccia, l'arco non deve schiacciarla disturbandone il volo ma deve aiutarla ad impennarsi. Si torce la sinistra alla morte e al momento dello sgancio si da un colpo con la spalla sinistra facendo in modo che tutto il corpo spinga. Dando questa spinta una frazione di secondo prima di sganciare si raggiunge la corretta apertura (che prima era appena più corta) ma con tutto il corpo che lavora in un'inica direzione e si raggiungono anche i 45° di inclinazione.
La mano destra indossa il guanto morbido da guerra, non torce la corda accorciando i flettenti (sempre per la stessa ragione di non disturbare il volo della freccia) e al momento del rilascio si ribalta, più o meno, indietro aprendo le dita e mostrando il palmo.
Serve un po di coordinazione per fare tutto questo, ma non è poi così complicato.
Una variante della posizione è incrociando i piedi per aumentare ancora di più la possibilita di mobilità del bacino che deve sopportare l'inclinazione del torso.
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12/10/2011, 17:57 |
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-mANx-
Amministratore
Iscritto il: 08/07/2010, 20:21 Messaggi: 4559 Località: Insubria
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maon ha scritto: La risposta la aveva già data CarloB, molto prima dell'incontro a Gattico. Io non mi permetterei mai di inserirmi su un discorso di così alti contenuti tecnici io si, per stimolare la discussione e apprendere qualcosa di nuovoche mi arricchisca
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12/10/2011, 18:30 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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maon ha scritto: Carlo è un mast per questo forum. Bellissima maon... Penso che sia un refuso (forse volevi scrivere must) ma "mast" in marineria significa "albero di maestra" ... E ci sta benissimo! Ciao Luca P.S. Carlo... "non e' poi così complicat" ... understatemen milanese??? Ciao Luca
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12/10/2011, 19:06 |
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maon
Iscritto il: 26/09/2010, 17:59 Messaggi: 916 Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
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Mi dispiace Luca ma era mia intenzione dire ciò che ho scritto, e tu che sei avvezzo a certe finezze l'hai compreso! Come non paragonare CarloB ad un portante albero di maestra, che oltre a portar forza alla nave ne da sicuramente motivo di vita?
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12/10/2011, 19:51 |
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Carlo-B
Iscritto il: 01/09/2011, 15:59 Messaggi: 357
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13/10/2011, 9:23 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Si gioca, Carlo..., si gioca... Ciao Luca
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13/10/2011, 9:56 |
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