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 L'arco del Similaun 
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A grande richiesta posto l'arco ritrovato, insieme alla mummia dell'arciere, sulle ghiacciaio del Similaun, al confine tra Italia e Austria ...
Ho avuto la fortuna di visitare diversi anni fa il museo, dove ho trovato una grandissima sala dedicata interamente alla mummia e ai reperti ...
Data un'occhiata alla mummia (...tanto dll'oblo della camera dove la tengono a temperatura "ghiacciaio" si vede poco e niente...) si puo' passare ad ammirare l'arco (spezzato dall'esuberanza degli scopritori... e se esiste la meledizione del Similaun... spero che li abbia colpiti con abbondante e fastidiosissimo cagotto), freccia e faretra, nonche' l'attrezzatura da "alta montagna" direi molto ben conservata.
Se vi trovate a passare dalle parti di Bolzano, direi che merita una deviazione di un paio d'ore...

Dunque : Datazone : tra il 3300 ed il 3200 aC. : nella zona del rinvenimento, tarda età del rame.
Tipologia : Longbow di tasso

Manufatto incompiuto (il proprietario e' stato raggiunto da una freccia dei suoi nemici prima che riuscisse a terminarlo... con esiti infausti per lui).
Immagine

Una ricostruzione del Brizzi http://www.arcosophia.net/database/N5/reverse_otzi.htmdava un 120 libbre a 28... ma si deve considerare che :
1) L'arco non era finito
2) il proprietario non allungava 28" :lol: :lol:

Di nostro interesso possono essere anche le frecce e la faretra

Immagine

Per vari motivi...
1) Sono le uniche (penso) ad aver mantenuto tracce di impennaggio
2) attestano l'uso del catrame di betulla per l'impennaggio fin da epoche antichissime
3) Attestano la pratica di "riciclare" le frecce rotte per costruirne di nuove (probabile che gli spezzoni rinvanuti fossero frecce che gli avevano "tirato addosso" mancandolo e di cui pensava di recuperare pinte e impennaggio...

Allego il link al sito del musero archeologico di Bolzano dove il tutto (e molto di più) e' conservato...

http://www.iceman.it/it/

Ciao
Luca


19/12/2010, 17:52
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Allora ,
Il link postato e' del 2006 e da allora la prospettiva e' cambiata non poco .
la base del lavoro di Baker, T., Baugh, R., Brizzi, V partiva da una immagine della tomografia dell'arco che evidenziava pochi anelli e molto larghi da qui l'ipotesi di un carico di 150# a 28" .
Analisi sucessive hanno evidenziato una struttura ad anelli sottili e molto piu' numerosi e quindi un carico effettivo piu' basso .

Ultimamente e' stata avanzata l'ipotesi che quella di oetzi sia stata una sepoltura rituale ma il dibattito e' tuttora aperto
alcune info relative le trovate qui:


http://wwwansa.it/web/notizie/rubriche/ ... 81644.html
http://www.beniculturali.it/mibac/expor ... 68374.html


19/12/2010, 18:28
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una breve sintesi :
http://www.wired.com/wiredscience/2010/ ... -ceremony/


19/12/2010, 20:26
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su Ötzi si è detto e scritto di tutto dal momento del suo ritrovamento. mi limito ad aggiungere qualche commento solo sull'arco.
ho avuto la possibilità di osservarlo dal vivo qualche anno fa, nel 2007 se ben ricordo. gli anelli di crescita sono facilmente osservabili anche ad occhio nudo e non capisco come si possa aver dato credito ad una macchina che si è poi rivelata inadatta allo scopo.
in ogni caso l'impressione che ho avuto è quella di un arco dalla struttura tipica per il suo periodo, e cioè a bastone dal ventre appiattito e puntali assottigliati e leggermente "schiacciati", molto simile a quello dello Schnidejoch.
è stato lavorato magistralmente con l'accetta ed è possibile che mancasse la levigatura finale a raschietto ma non si può comunque escludere che fosse stato anche utilizzato così.
è stato lavorato su tutta la superficie non badando a "seguire" gli anelli di crescita.
essendo usato con la parte tonda come dorso si riduce di molto l'ipotesi che fosse di alto libraggio.
anche se Ötzi era alto 160 cm o giù di lì non si può affermare con certezza che allungasse poco in quanto normalmente archi bastone lunghi vengono utilizzati in maniera diversa da come tirano gli arceri sportivi oggi.

Cita:
Analisi sucessive hanno evidenziato una struttura ad anelli sottili e molto piu' numerosi e quindi un carico effettivo piu' basso .

forse ho capito male cosa volevi dire Jeval ma in effetti più le fibre sono compatte più il carico aumenta.


19/12/2010, 21:31
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magin ha scritto:
Cita:
Analisi sucessive hanno evidenziato una struttura ad anelli sottili e molto piu' numerosi e quindi un carico effettivo piu' basso .

forse ho capito male cosa volevi dire Jeval ma in effetti più le fibre sono compatte più il carico aumenta.

Volevo dire che lo studio citato da luca ipotizza un tasso di scarsa qualita' con 15 anelli per pollice e cio' nonostamte ipotizza un carico di 166 # a 28" che porterebbe probabilmente a rottura un legno cosi poco denso .
ma sono considerazioni teoriche su uno studio teorico :)


19/12/2010, 21:46
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
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ciao ragazzi

lo studio fatto assieme a Tim Baker e Richard Baugh presupponeva l'analisi dimensionale di una stanga nella configurazione standard prendendo in esame il modulo di elasticità medio del Taxus baccata. Il fatto della densità apparente, che si desumeva non tanto dalla tomografia ma dalle osservazioni di Eberhuber e Knapp, che sono due paleobiologi specializzati nell'analisi del legno preistorico.

Ora, l'equivoco poi venuto alla luce dopo le mie desolanti ricerche alla Siemens, è stato sul potere risolvente del tomografo utilizzato in funzione dello stato di conservazione del legno (non vi dico la difficoltà..) e quando è saltato fuori che si è no poteva apprezzare il millimetro (!!!) tutto è andato a carte e qarantotto...

Comunque, il modello matematico utilizzato per computare il diagramma teorico di trazione è indipendente da questa variabile. Lo stesso modello (a cui sono state apportate piccole migliorie) è lo stesso utilizzato da Kooi per gli archi del Mary Rose, che è stato validato dalle osservazioni sulle repliche eseguite..

Ciao Vittorio


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19/12/2010, 22:06
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Località: Insubria
locazione se può interessare:
http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&h ... 6&t=h&z=10
Immagine
disponete di misure precise e/o altri disegni-imagini?


19/12/2010, 22:14
Profilo YIM WWW

Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
io sono totalmente ignorante in materia e non so come si possa calcolare il libraggio attraverso un modello matematico. penso che sia di fondamentale importanza considerare sia la struttura dell'arco, estremità comprese, tenendo conto del fatto che usato con la parte piatta sul ventre è molto diverso che usarlo al contrario, che la struttura e disposizione delle fibre (anelli di crescita).
questo arco, sia pur considerando che fosse finito così, non mi da l'impressione di essere eccezionalmente alto di libraggio e per struttura e densità delle fibre non è paragonabile credo a quelli della Mary Rose di libraggio calcolato intorno alle 166 # (ho visto una immagine della sezione di uno di questi che mostrava una densità di anelli impressionante) anche se ha grossomodo la stessa "circonferenza" e lunghezza.
il ventre "piatto" e le estremità dal profilo sottile viste di fianco hanno la loro importanza, ne è stato tenuto conto nel modello matematico?


20/12/2010, 1:12
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Località: Roccabruna-Marchesato di Saluzzo
Nella mia breve vita da arcaio ho fatto 11 lunghibastoni in tasso.

Ho però constatato che, pur partendo da dimensioni identiche al centro ho dovuto, per ottenere le potenze desiderate variarle di continuo.

Ho fatto delle sezioni da 45x38 al centro con decremento fino ai canonici 16/18mm. in punta e ho ottenuto archi da 65 libre.

Le ho fatte da 30x30 al centro e all'estremità, come sopra, ed ho ottenuto 100 libre.

Sempre nella maniera tradizionale, mai di tutto durame e mai con uso inverso.

Come si fa a stabilire matematicamente come si comporta un'arco.
Parto da un campione di cui stabilisco il fattore elasticità, poi comincio a fare tutti i calcoli necessari e poi.......................

Il legno è vivo, anche da morto, e si comporta in diverse maniere.

Non stento a credere che siano veritiere quelle teorie ma, come le impronte digitali di un uomo sono diverse le une dalle altre, ritengo che anche una doga risponda diversamente da una simile.

Però io sono solo Maon nè!


20/12/2010, 9:29
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Località: Genova - Prata Veituriorum
So che c'erano state discussioni anche sull'ipotesi che il legno fosse "verde" al momento della lavorazione....
Qualcuno sa a che conclusioni si e' poi arrivati?

Ciao
Luca


20/12/2010, 10:07
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