i cherokee ad esempio, loro hanno un longbow se non sbaglio.

Grazie Marco, piú o meno quello a cui pensavo io,
ma dite che é a tre curve (1riflex centrale e 2 deflex) o le deflessioni sono causate dal seguire successivamente la corda? Non sono identiche l'una dall'altra.
ma é in maclura? Leggo male la didascalia.
chissà perché il flettente é con incavo/solco...


E si Bac, anche io pensando al progetto ritengo che senza deflessioni conviene tenere I flettenti lunghi perché la riflessione stressa moltissimo però un bh basso potrebbe compensare, ho anche la possibilità di tendinare con equino.Ma qui vorrei fare un po di ricerca e rimandare la parte pratica quando il trochetto emtrerà in laboratorio con un pist che soeto possa interessavi).

No l'arco da 75,1/2 e' "apparentemente"in hikory ( TBB3 pag 118 )
impugnatura larga 1,5/8"e spessa 3/4 , metaflettente 1,3/4" per 9/16 , tips da 1,1/4" per 7/16" da mal di testa al rilascio
Texas centrale , trovato appoggiato alla parete appena dentro una grotta
( qualcosa di molto urgente o di molto definitivo deve aver costretto il proprietario a lasciarlo li )
Hamm ipotizza che sia arrivato in texas dalle foreste della costa est e in effetti e' molto simile agli archi da guerra e da "cornstalk" dei cherokee

dell'arco a doppia curvatura si sa ben poco, trovato in texas a nordowest
( verso il nuovo messico ),
essenza ignota e' stato poi riseppellito col suo vecchio proprietario e tabacco fresco .
sempre secondo Hamm le devlessioni sono dovute al "seguire la corda"
Il solco sul ventre e' un piccolo mistero , largo 1/4" e col fondo piatto é stato pazientemente scavato , non e' il segno lasciato dal midollo come in ceri archi Comanche in osage .
Leggevo da altre parti che le doppie e triple scanalature che spesso si trovano sulle frecce indiane da polloni hanno l'effetto di mantenere dritte le stesse ,
che sia questo l'effetto cercato sull'arco ?
l'arco é lungo 57" , ha sezione rotonda col flettente inferiore di circa 1" e quello superiore di circa 7/8" .
la nocca superiore e' doppia ( con la corda presumibilmente in tendine la nocca piu' interna veniva usata in ambiente secco e quella piu' esterna in ambienti umidi per compensare l'allungamento della corda ? )
Il puntale superiore oltre alle doppia nocca presenta anche un'altra particolarita' , invece di avere l'estremità arrotondata ha una scanalatura come certi archi africani ( un ulteriore possibilità di accorciare la corda ? )

Il problema con le repliche in osage sono legate al fatto che la zona originaria dell'essenza era limitata ad un'area ristretta ( Louisiana e parte dell'Arkansas e della Oklaoma )
Anche se doghe e archi venivano commercializzati in un raggio di centinaia di miglie siamo sempre in un ambito tutto sommato ristretto rispetto a un area di 9.000.000 di Kmq.
Quindi i ritrovamenti sono pochissimi rispetto a quelli degli archi corti e tendinati usati da cavallo e tipici del dopo Colombo e diventati famosi con le tournée del circo di buffalo Bill e con le vicende di Ishi .
Uno dei pochi reperti di eta precolombiana è un arco Caddo ( osage 66" ) ritrovato nei primi anni 60 e datato 964 DC.
In quanto ad archi di lunghezza "importante , il piu conosciuto e' senz'altro quello di sudbury ( tribù Wampanoag 1660 ~ ) 67" imugnatura rastremata
( 15/16" in larchezza e 1,3/16" in profondità , 1,7/8" a meta flettente x 9/16"
questa' sono immagini di una replica abbastanza fedele
https://rudderbowsarchery.com/shopping/ ... cts_id=333
Pero' le cronache e gli acquerelli legati alle prime esplorazioni sono significativi e raccontano di archi lunghi quanto se non di piu' degli arceri che li usavano .
In particolare gli acquerelli di John White diciassettesimo secolo che ritraggono i cherokee della virginia :
http://www.virtualjamestown.org/images/ ... ite47.html
http://www.floridamemory.com/items/show/4239
e le opere di Jacques le Moyne
http://www.niceartgallery.com/Jacques-l ... ngs-1.html

Ora se questa tipologia di archi è riportata presente su tutta la costa est dal Massachusetts alla Florida , non ci sono motivi per dubitare che fosse presente anche negli stati della costa caraibica almeno fino alla Louisiana appunto dove l'osage era presente.

ce le ò anchio queste opere di Jacques le Moyne
sù libretto e sono un pò più grandicelle (si vedono meglio)...

io il problema dei reperti lo vedo così:

se hai un arco in legno del tipo che hai in mente tu , e lo rinvieni in uno scavo archeologico dopo parecchi secoli molto probabilmente secondo me avrà perso la forma .
le pitture rupestri invece fissano la forma anche se non ci dicono nulla sul tipo di essenza lignea utilizzata .

bisognerebbe allora cercare in questo senso pitture rupestri in aree dove l'osage è autoctono.

sarebbe prova ammissibile per una ricostruzione storica?

Infondo avete ragione, dovrei partire da un reperto e recuperare di conseguenza la materia prima che mi serbe se il mio intento fosse di riprodurre e sperimentare
main questo caso ho questa doga cosí da sfruttare
Comunque stiamo discutendo su un possibile arco nativo ad unica riflessione unica sull'impugnatura , se trovate altro materiale..., al limite cancello il vincoli "in osage" sul titolo...
intanto grazie per I contributi
Manx

Grazie Dom per la foto e Maghin per il libro,
pensavo a qualcosa del genere

...Ciao ManX.....io lo taglierei a 1,7 ....sezione piatta ....molto larga ....senza tenare conto degli anelli sul dorso (se dopo lo tendini)
dovrebbe uscire un buon archetto... Mario

osage: è la pianta che prende il nome dalla tribù indiana o viceversa?
gli osage facevano gli archi ?