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 Replica, senza l'uso di forgia, di uno scramasax 
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Salve a tutti,
Come preannunciato a Francesco qui: viewtopic.php?f=21&t=1389&p=23092#p23092 vorrei esporre la ricostruzione di uno scramasax longobardo (quello a corredo del guerriero o dello status del “libero” longobardo che fece parte di coloro che calarono in Italia e vi si stabilirono) ed al contempo descriverne i modi di costruzione, non ortodossi, che ho adottato al solo scopo di cercare di mettere in condizione coloro che sono privi di una forgia di riprodurlo, adottando un linguaggio semplice, un passo alla volta.
Preciso che non lo faccio per vanteria, poiché chi si comporta così solitamente espone/mostra solo il pezzo finito allo scopo di riceverne gli onori e complimenti, ma lesina o non mostra/descrive le operazioni compiute per arrivare a quel risultato: non è assolutamente il mio caso.

E' necessario che colui che vuol procedere alla ricostruzione sia in grado di padroneggiare un piccolo flessibile (mola portatile) con dischi da taglio sottili, dischi per levigare di tipo lamellare, una saldatrice da pochi euro con elettrodi di tipo tenero e scorrevoli (i 6013 da 2,5 o minori vanno benissimo) lime varie e carta abrasiva per carrozzeria per intenderci quella di color nero, un cutter, forbici, una sgorbietta per legno, una morsa da banco, colla animale o altrimenti vinavil, una torcia a gas ma in alternativa va bene anche un fuoco della cucina di casa, più altre piccole cosucce che fanno sempre parte del corredo dei “fai da te.”
In alternativa è sempre possibile coinvolgere il fratello, l'amico, il conoscente, ma qui scattano le mance.....
L'incudine e la forgia non sono necessarie e qui i puristi storceranno il naso, poco male a noi interessa il risultato finale.
Cosa si conosce dell'origine e dell'uso dello scramasax longobardo? Molto o poco, dipende dai punti di vista che si vuol dare alla cosa; la letteratura e la rete ci forniscono ampi esempi fotografici che molto spesso stravolgono : scramasax con punta in diagonale tronca, magari decorati con rune, con foderi costruiti in modo tale che la sua estrazione era difficile o problematica, ecc. Sono tipologicamente diversi e non sempre facevano parte della dotazione di un guerriero, più semplicemente erano coltelli da caccia di notabili e non. Si possono chiamare anch'essi scramasax ma sono cosa ben diversa da quelli longobardi.
Io, nel mio piccolo, mi baso su dati di fatto desunti direttamente da quanto ritrovato, sia personalmente che non, negli scavi di necropoli di origine longobarda certa ed esposti nei musei; di quei longobardi che varcarono i confini fisici Italiani nel lontano 568 d.C. non di scramasax merovingi, sassoni o variamente di fattura nordica o ancor peggio vikingheggianti di cui non ho notizie di ritrovamenti in scavi eseguiti in Italia.

Gli spunti o “dati di partenza:”
Chiamateli come volete, essi sono fotografie e non esecuzioni pittoriche; la raffigurazione pittorica è sempre oggettiva e dipendente eccessivamente dall'esecutore e da quel che era sua intenzione mostrare: può dare un'idea ma è sempre aleatoria.
Le foto:
Allegato:
scramasax da Brescia.png

Allegato:
scramasax di Bojano.jpg

Allegato:
scramasax pontedera.jpg

Un saluto da Raff


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26/10/2012, 14:07
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Salve a tutti,
La situazione attuale:
Allegato:
preformati.jpg

Sia lo scramasax che il fodero sono allo stato di abbozzo e molto ci vorrà al suo termine.
Se siete interessati alla sequenza operativa dovete solo dirlo, altrimenti mi dedico ad altro. :mrgreen:
Un saluto da Raff


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26/10/2012, 14:31
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Località: pozzo della ignoranza
raff ha scritto:
Se siete interessati alla sequenza operativa dovete solo dirlo, .........

E pensi che ci sia bisogno di dirlo ?
grazie in anticipo per la sequenza :mrgreen:


26/10/2012, 20:55
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Salve a tutti,
allora si va a cominciare:
materiale occorrente:
N 1 pezzo di piatto o ritaglio di lamiera in Fe 37 (volgarissimo ferraccio per usi generici) lungo 39 cm con uno spessore di 5 mm.
Attrezzi indispensabili: mola piccola portatile munita di disco da taglio sottile, morsa da banco, matita per segnare, metro, saldatrice.
Riportare le misure espresse sulla foto sul pezzo in lavorazione; potete anche variarle ma l'importante è che la "lama", e di conseguenza anche la sua punta, risulti asimmetrica rispetto al centro del codolo. Il perchè si vedrà dopo. Dopo aver tracciato, bloccare il piatto in verticale nella morsa e dopo aver indossato occhiali e guanti procediamo al taglio delle parti superflue.
Ad opera finita si deve presentare come in foto.

Perchè l'asimmetricità? semplice, poichè sarà affilato e munito di punta, non potrà essere portato nel combattimento simulato di una rievocazione storica ma.... mentre si procede alla preparazione e arrostimento del porcello, di fronte al pubblico, sì e fa la sua porca figura....ma se fosse tutto in ferro avrebbe un filo scadentissimo.
L'asimmetricità serve per il riporto di un materiale più duro com ad esempio un pezzo di tondino per armature edilizie.
Per ottenere questo dovremmo smussare la parte inferiore della "lama" da ambo le parti
Allegato:
171020122957.jpg
e sagomare un pezzo di tondino del 10, meglio se appiattito a colpi di martello. Ma non è necessario, io l'ho appiattito con la mola portatile e un disco abrasivo; comunque a voi la scelta.
Il tondino-piattino, pulito dall'inevitabile ruggine, va saldato alla smussatura della lama con elettroci "dolci" tipo il 6013 con corrente tarata a 90 A. La saldatura deve arrivare oltre la metà del lato, essere priva di soffiature e non badate al suo aspetto: non conterà niente. Va esegiuta da ambo i lati senza soste di sorte. Una raccomandazione: niente saldatura a filo o a Tig; nessun raffreddamento forzato in acqua e lasciate che la scoria salti da sola:
eccolo dopo il raffreddamento.
Segue...
Un saluto da Raff


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26/10/2012, 23:56
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Ciao, Raffaele! Non ti fermerai mica sul più bello? Dai che sto friggendo :lol: Ciao, Mirco


27/10/2012, 8:03
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Salve a tutti,
Chiedo venia ma ho fatto un guaio con le foto ed io non vi posso rimediare:
questa foto:
Allegato:
171020122955A.jpg

è riferita alla frase: "Ad opera finita si deve presentare come in foto" del mio post precedente.
la seconda foto: 171020122958.jpg andrebbe cancellata.

Ripfrendiamo:
Freddato che sia il tutto si può procedere alla sua trasformazione in lama vera e propria, col solo ausilio della mola piccola e disco di carta: consiglio quello di color celeste e non preoccupatevi se il metallo si dovesse surriscaldare,.
Procedere prima con lo spianamento della saldatura e solo dopo aver verificato l'assenza di soffiature superficiali praticare un bisello per tutta la lunghezza della lama, senza generare alcun filo tagliente; fermatevi quando il “taglio” ha uno spessore di poco meno di un mm.
Il bisello non occorre che abbia un confine netto a spigolo ma basta che si raccordi in modo curvilineo (visto in sezione dovrà essere simile ad un bisello convesso) alla parte superiore della lama, detta dorso o costa.
E' chiaro che, nel caso apparissero soffiature, occorre risaldare dopo aver scavato per uno o due mm la soffiatura stessa, ma se siete stati scrupolosi ed efficienti nell'unire il tondino al ferro non vi saranno sorprese.
Usate la mola portatile col disco il meno inclinato possibile: il bordo ruota più velocemente e tende a “mordere“ irregolarmente. Bisogna cercare di ottenere questo:
Allegato:
181020122960.jpg

In questa fase cercate di curare, anche se in modo grossolano, la simmetricità della punta e non preoccupatevi se assumerà una forma aguzza. L'ultima passata col disco abrasivo la dovrete effettuare col disco in posizione quasi pianeggiante rispetto alla superficie in lavorazione, allo scopo di levigare e rendere piana la superficie. Rendete pianeggiante anche il dorso e non preoccupatevi se rimarranno dei graffietti: spariranno nella prossima operazione.
Allegato:
241020122980.jpg

Proseguite bloccando il codolo in una morsa, anche senza ganasce di alluminio fa lo stesso e procedete ad una levigatura allo scopo di togliere i graffi grossolani e allo stesso tempo spianare perfettamente la superficie usando carta abrasiva per carrozzeria con una gradazione del 150. Prima le due facce laterali e dopo il dorso.
Vi consiglio di ricavare delle strisce di carta abrasiva da utilizzate con un supporto rigido che può essere una lima, un pezzo di piatto di ferro ma non un pezzo di legno.
Segue....
Un saluto da Raff


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27/10/2012, 22:58
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
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Località: Vrilissia - Grecia
Grazie Raf!!!


29/10/2012, 1:18
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
ottimo lavoro Raff,

per il manico a cosa hai pensato?

legno e cuoio o solo legno, metterai un pomello per fare da contrappeso alla lama o lo chiudi semplicemente ribattendo il codolo sul legno?
qualche finitura in oro come quello di castel trosino?

ma non si dica che voglio metterti fretta!


29/10/2012, 13:50
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Messaggi: 971
Località: Flavia Plumbia
Ciao Raff,

un paio di scaramsax li puoi vedere anche qui

https://www.sagittando.it/forum/viewtopic.php?f=28&t=1411

Poi, non volermene, un commento sulla forma, mi sembra un pò tozzo, quelli originali hanno un maggior rapporto lunghezza/altezza. Non conoscendo le misure originali, non sono in però grado di dire se e' corto o se ha una lama troppo alta.

Comunque complimenti, ci sto pensando anch'io a farne uno da rievocazione (senza filo).

Ciao Giorgio


29/10/2012, 21:53
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Salve a tutti,
grazie della foto Bac; per caso sei in possesso di qualche foto che mostra eventuali decorazioni della lama?
ciao Giorgio,
giorgio_65 ha scritto:
............
Poi, non volermene, un commento sulla forma, mi sembra un pò tozzo, quelli originali hanno un maggior rapporto lunghezza/altezza. Non conoscendo le misure originali, non sono in però grado di dire se e' corto o se ha una lama troppo alta.
Comunque complimenti, ci sto pensando anch'io a farne uno da rievocazione (senza filo).
Ciao Giorgio

Ho sempre ritenuto i commenti costruttivi molto graditi; certamente la lama è ancora tozza ma, nel mio caso, aspetto a dargli una misura definita, per due motivi:
1° è mia intenzione decorare la lama con metallo di altro colore. Il mio ideale sarebbe ageminarla per cui ho necessità di posizionamento e poi affino.
2° con l'applicazione di una manicatura le proporzioni cambiano notevolmente e noi siamo sempre in tempo a ridurne l'altezza. Ecco perchè o affermato di non "generare alcun filo tagliente".
Una sola cosa è certa: la sua grande variabilità di misure riscontrate, andavano da pochi cm di lama fino a più di 50 cm, alcuni avevano la guardia, altri no, moltissimi presentavano la linea del filo tagliente consunta dalle molteplici affilature, altrii presentavano tracce del manico in legno, altri ancora tracce manicatura in osso come del resto il fodero.
Uno solo, in una tomba depredata in antico, ha lasciato tracce di decorazioni metalliche sul fodero
Ma dopo le divagazioni continuiamo.....

Ottenuta la lama dovremmo ricavare i solchi, che alcuni definiscono come “scolasangue” ma in realtà non era questa la necessità, bensì era quella di annullare l'effetto ventosa che il corpo del trafitto causava sulla lama, rendendone difficoltosa l'estrazione.
Come fare dei solchi ben dritti con una mola portatile? E' difficile, a mano libera, per quanto si tenga saldo l'attrezzo si devia con brutti effetti esteticii. Dopo aver tracciato con un pennarello a punta fine:
Allegato:
8-tracciatura.jpg

L'ingombro del solco è a vostro piacimento; solo non esagerate con la sua larghezza e tenete presente che potete allargarlo dopo a vostro piacimento.
Bisogna costruire un “guida” che ci tolga l'assillo della linearità che andremo a fissare mediante punti di saldatura ma solo sul codolo della lama con più punti.
Adoperate un piatto dritto di almeno 8 mm di spessore, come in foto sottostante.
Allegato:
9-guida applicata.jpg

Dopo aver serrato il codolo in morsa verticalmente, appoggiate il disco già in moto contro il ferro della guida e spingete spostandovi linearmente in alto ed in basso (viene meglio). Non vi fermate con lo spostamento o produrreste un solco col fondo tipo montagne russe. La profondità va tenuta d'occhio poiché è facile sbagliare e otterreste un solco che rischia di aprire un'asola, sulla lama, incontrando il solco contrapposto. Col piatto lama da 5 mm non rischiate più di 1,5 -1,8 mm di profondità.
Consigli: non adoperate un disco di carta, correreste il rischi di farvi male.
Usate un disco a molare, ma già usato: il bordo deve essere arrotondato. Io ho adoperato un disco da da taglio esaurito proveniente da una mola angolare diam 230 mm, spessore 4 mm.
Se adoperate un calibro per misurare la profondità fate attenzione perché l'asticciola di misura ha un certo spessore e non arriva in fondo al solco.
Nella foto sotto potrete vedere la guida di taglio ed il solco in via di scavo.
Allegato:
10- part. guida e solco.jpg

segue....
Un saluto da Raff


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30/10/2012, 0:17
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