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ligera
Iscritto il: 30/01/2012, 23:04 Messaggi: 646
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Buonasera a tutti. se c'è qualche esperto mi sapete dire quanti tipi di selce ci sono, e da cosa dipende la diversità? Tipo che c'è quella vetrosa e non vetrosa, e quella non vetrosa alla volte si scheggia bene e alle volte sembra non formata completamente anche se visivamente sembra uguale. Inoltre il colore da cosa dipende? aloa atutti
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18/02/2018, 21:07 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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bella domanda Ligera. inutile dirti che esiste una estrema quantità di scritti in materia...ma penso tu voglia quache indicazione pratica. La maggior parte di ciò che si trova in rete è approfondita parecchio dal punto di vista chimico, mineralogico e geologico, aspetti molto interessanti ma che hanno relativamente poco in comune con ciò che interessa quelli che la lavorano. Oppure sudi specifici correlati alle testimonianze archeologiche, che comunque danno per scontato che si conoscano i concetti base.
I tagliatori di selce desiderano correlazioni tra aspetti esteriori e lavorabilità, e soprattutto consigli dove e come trovarla (e qui è come chiedere ad un raccoglitore di tartufi dove è possibile trovarne la migliore qualità!). Ad esempio, parlare con un geologo generalmente è una perdita di tempo, non interessandosi quasi mai dell'aspetto tecnologico che a noi interessa.
Se la tua domanda va comunque in questa direzione, batti un colpo. Viceversa posso indicarti la bibliografia scientifica generale e passarti studi sulla selce del tuo territorio, che da un certo punto di vista è uno dei più importanti d'Italia.
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19/02/2018, 18:11 |
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ligera
Iscritto il: 30/01/2012, 23:04 Messaggi: 646
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Grazie per la risposta a me interessa anche la bibliografia, visto che ho fatto una specie di corso di geologia e mi è stato detto che si può trovare veramente poco (qualche pagina) sulle mia curiosità. Invece a me piacerebbe approfondire il modo in cui si è formata, da cosa dipende la colorazione , e perchè si trova magari dove non dovrebbe esserci, mentre dove c'è il biancone o maiolica non si trova. Ho sentito anche teorie sulla flocculazione e addirittura chi mi ha riportato il carsismo e magari fossili che fanno da guscio... Inoltre non capisco perchè se da un lato della valle si trova non dovrei trovarla dall'altra parte, cosa non scontata.Oppure se il colore è indice di qualità piu o meno buona. Tutto ciò per cultura personale e magari per trovarla meglio, come diceva il lupo a biancaneve... grazie per il momento
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19/02/2018, 21:53 |
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ligera
Iscritto il: 30/01/2012, 23:04 Messaggi: 646
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Inoltre ancheda cosa dipende lo spessore del cortice sarebbe interssante saperlo..
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19/02/2018, 21:55 |
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Andrea Margiotti
Iscritto il: 15/07/2014, 12:38 Messaggi: 186 Località: Artena (Rm)
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Salve a tutti, offro i miei 2 grammi di cognizioni al riguardo, scusandomi se i miei annebbiati ricordi universitari mi porteranno a qualche imprecisione. I noduli di selce sono accumuli di silice (ossido si silicio) che di solito si formano all'interno di rocce sedimentarie di altra natura, nel nostro caso (in Italia) prevelentemente calcari o marne. Dalla silice si forma il quarzo, caratterizzato da una struttura cristallina ordinata formata da un atomo di silicio al centro e 4 atomi di ossigeno ai vertici di un tetraedro, e da una notevole durezza risultato dei legami “covalenti” tra gli atomi stessi. Questa struttura regolare è ovviamente il risultato di un’estrema “calma” nella deposizione degli ioni silicio liberi in soluzione, che hanno tempi lunghi (millenni) per trovare il loro posto guidati dalle interazioni fra le particelle simili all’attrazione magnetica. Il silicio è anche alla base della formazione della maggior parte dei minerali presenti nelle rocce coordinando la maggior parte degli altri elementi presenti nella crosta terrestre. Occupa nella geologia il ruolo che il carbonio svolge nella biologia. Sempre dalla silice si formano il vetro e l’ossidiana, il primo artificiale ottenuto (semplificando al massimo) dalla fusione di certi tipi di sabbia, il secondo prodotto dell’attività dei vulcani (di alcuni vulcani, quelli i cui magmi, o le rocce circostanti, hanno le giuste caratteristiche). In entrambi i casi il raffreddamento veloce della pasta fusa determina la formazione di un materiale che dal punto di vista dei fisici, del tutto teorico, sarebbe non già un solido, bensì un fluido non avendo proprietà cristalline (ovvero reticolo ordinato fra gli ioni che si creerebbe solo nelle situazioni citate sopra). La stessa consistenza “vetrosa” si ritrova nei noduli di selce che si formano per deposizione da soluzioni soprassature. Cioè l’acqua presente nel sedimento, molto ricca di silice in soluzione, comincia a depositarla in corrispondenza di nuclei di aggregazione, ovvero particelle anche microscopiche sulla cui superficie inizia la deposizione degli ioni, che poi continuano ad accumularsi fino a raggiungere le dimensioni alle quali siamo abituati. In alcuni casi questa deposizione avviene in corrispondenza di cavità presenti all’interno del sedimento, quando queste corrispondono alle impronte di parti organiche decomposte si possono formare vetri e propri fossili di selce. Fin qui è tutta teoria, nella pratica non esiste una cultura geologica “ufficiale” sugli aspetti tecnologici che ci interessano. Salvo ricorrere alle ricerche degli archeologi o paleontologi sperimentali (mi pare che alcuni frequentino il forum) andrebbe cercata nell’esperienza di artigiani che spesso l’hanno acquisita in maniera empirica e assorbita dalle tradizioni locali. Il colore delle diverse varietà di selce deriva dalle impurità presenti in soluzione insieme alla silice, queste possono a volte influenzare le proprietà meccaniche, altre no. Anche le caratteristiche dell’ambiente di deposizione possono influenzare queste proprietà. Allo stesso modo a distanza di pochi metri le condizioni possono essere diverse e non permettere affatto la deposizione perciò, ai giorni nostri, due versanti della stessa valle o due fianchi dello stesso colle possono esserne ricchi o privi. Non va dimenticato che a pochi metri di spessore degli strati rocciosi possono corrispondere secoli di stratigrafia geologica, durante i quali le caratteristiche di deposizione si potrebbero essere sconvolte. Spero di aver contribuito alla discussione, altrimenti mi auguro di non avervi annoiato. Saluti a tutti, Andrea
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20/03/2018, 13:21 |
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