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 proprietà meccaniche del legno 
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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Età dell'albero,larghezza e numero degli anelli di crescita per cm, luogo di crescita, esposizione, tipo di terreno, condizioni meteo nel lungo periodo.

concordo in pieno con Sanguinello. secondo me sarebbe più utile per ogni arco che ciascuno fa, esporre in una discussione "prove", più dati possibili sugli archi costruiti e sulle prove effettuate.

a me non interessano i dati "tecnici" dei legni poichè mi interessa l'arceria storica ma per coloro a cui piace sperimentare certamente son cose utili da sapere ma bisogna poi tener conto anche di tutte quelle variabili che non possono riassumersi semplicemente nel nome di un tipo di albero.
ciao!


28/05/2011, 12:44
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Iscritto il: 08/07/2010, 20:21
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Località: Insubria
bhè maghin, spazio ce n'è...informazioni in più possono sempre rilevarsi utili anche solo a titolo informativo
concordo con te sulla necessità di:
-contare e dichiarare gli anelli di crescita prima di sbozzare,
-mesi di stagionatura e metodo,m
-dichiarare misure arco finito,
-riportare il diagramma di spinta,
-pesare il legno dell'arco
-gittata max raggiunta
-longevità dell'arco
e...poi andate avanti voi

mi rendo conto cher può risultare stucchevole e può sembrare una perdiatqa di tempo,
ma son convintissimo che aiuta tutti a far confronti e raffronti


28/05/2011, 13:01
Profilo YIM WWW
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
salve a tutti,
visto la piega che ha assunto il tread, permettetemi di affermarlo, sono un tantino deluso.
IL titolo del tread è: proprietà meccaniche del legno; un titolo conciso, senza possibilità di errori di interpretazione, che, se discusso con l'apporto di dati inerenti la meccanica e la "fisica" del legno può costituire una base solida sia alla ricostruzione degli archi storici sia a quelli non storici, oltre che elevare la cultura del forum.
Ad esempio: al ritrovamento di un arco storico si fa seguire una identificazione del legno, cui segue una ricostruzione dell'arco per valutarne le caratteristiche. Ma in questo modo si va avanti per tentativi. Conoscendo i dati tecnici, di massima, di quel legno possiamo valutarne subito le caratteristiche e capire il perchè di scelte antiche.
Aggiungo: se un arcaio sperimentatorista trovandosi un tronchetto di xxx, conoscendone le sue caratteristiche meccaniche (bassa resistenza alla compressione, buona flessibilità, buona resistenza alla trazione) potrà decidere subito quale spessore di durame deve lasciare per ottenere un dato risultato, od al contrario un tronchetto di zzz che presenta caratteristiche diverse, al consultarne le caratteristiche, si potrà regolare in modo diverso; si potrà capire subito quale forma sarà la migliore per quel arco fatto con quel legno.
Perdonate, ma il contarne gli anelli, pesare l'arco, le sue misure, il diagramma di spinta, l'affermare che si è interessati all'arco storico, i mesi di stagionatura, le prove sugli archi, il periodo di taglio, ecc, dati per altro utilissimi, non dovrebbero essere presi in esame in questo tread, ma semmai di un tread nuovo identificabile col nome di: teoria, costruzione e prova di un arco.
Andiamo avanti con scientificità, dati alla mano sarà semplice capire il perchè un arco si rompe, perchè è lento, perchè segue la corda, perchè un legno si fessura ed un altro no, perchè un legno si può scortecciare subito, perchè lo si deve scortecciare dopo un certo lasso di tempo, o perchè si è alzata una scaglia...
Perdonate di nuovamente l'ardire.
raff


29/05/2011, 1:26
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Iscritto il: 06/05/2011, 13:03
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Località: Cermenate (CO)
raff ha scritto:
salve a tutti,
sanguinello ha scritto:
Età dell'albero,larghezza e numero degli anelli di crescita per cm, luogo di crescita, esposizione, tipo di terreno, condizioni meteo nel lungo periodo. Per assurdo : un pioppo, cresciuto sulla roccia, potrebbe avere le stesse caratteristiche meccaniche del leccio cresciuto nel fosso. Esempio : un valore X può essere 1 o 10.000 a seconda delle varianti sopra esposte per ogni singola essenza. Le tabelle stesse affermano le varianti e si dichiarano orientative per attività costruttive, come possono essere utili all'arcaio?. MI scuso per l' ignoranza.

Condivido quanto affermi, ma..... se iniziamo ad affrontare l'argomento con tutti questi interrogativi sono certo che discuteremo per 20 pagine, senza addivenire a dati certi.
Propongo di affrontare un argomento per volta basandoci su dati commerciali standard; una volta in possesso di questi dati si potranno affrontare le varianti, magari con prove su campioni cresciuti in stagioni anomale (?) e su terreni non consoni. Non prove di cotruzione, ma prove di resistenza, flessibilità, compressione, ecc.
All'arcaio potranno sempre essere utili nella scelta delle essenze a disposizione, allo scopo di sperimentare archi sia storici, sia non storici.
OT: ad esempio, un mio collega ha costruito un arco in mogano da tavola, senza tener conto della disposizione delle fibre, risultato non riusciamo a tenderlo a 28 pollici e tiriamo a 120-140 metri; altro arco da una piattina di legno di faggio, squadrata, non modellata ed anch'esso tira a 130 metri le frecce, al carbonio, acquistate.
Altro dato significativo: archetto di viburno fresco, lungo circa 40 cm, tira una freccia di 20 cm a 38 metri. Fine OT.
raff


Non posso che quotare il tuo OT :mrgreen:
Pure io frassino da tavolame, fibre a caso, ergo due carini flatbow...uno da 35# e l'altro da 60#...credo che dipenda dal legname e dalla sua flessione, dalla pastosità che ha! :D
Fine del mio OT che ne quota un altro..


29/05/2011, 1:45
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Grazie Victor,
per aver quotato il mio Ot, che tra l'altro era stato messo apposta.
Il discreto risultato sta nelle caratteristiche dei legni usati anche se non completamente vocati all'arceria:
Allegato:
resistenza.jpg

il ragionamento è da farsi su questi dati anche se; sono dati commerciali di massima.
raff


Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.


29/05/2011, 2:18
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
si potrebbero fare prove di flessione con un dinamometro e una scala graduata utilizzando dei provini potremo costruire dei diagrammi di tensione deformazione e ricavare dei moduli elastici per integrare quelli che sono i dati industriali , magari verificando anche ciò che è palesemente riconosciuto.

ad esempio il tasso si dice abbia modulo elastico 16000n/mmq
ma a noi sta a cuore sapere se questo modulo, se prendi un'alta densità di anelli ,potrebbe essere che sia 16500 oppure con una bassa densità 15500.
nell'industria
soprattutto a fini strutturali ci si pone sempre nell'ipotesi di parametri di sicurezza
ma noi dall'arco dobbiamo tirare fuori il limite.


29/05/2011, 9:51
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Iscritto il: 06/05/2011, 13:03
Messaggi: 103
Località: Cermenate (CO)
raff ha scritto:
Il discreto risultato sta nelle caratteristiche dei legni usati anche se non completamente vocati all'arceria


Guarda..poi se la logica della scelta dei legnami per archi era la stessa come per gli altri manufatti..sai che ti dico? Che in parte costruivano anche con quello che avevano di reperibile a seconda delle zone di appartenenza..mi riferisco a "tempi" bellici o "di magra" per le importazioni.. :mrgreen:
Poi essendo il legno una materia viva, non mi sorprenderebbe sapere che le varie essenze possono essere leggermente mutate visto che l'aria e l'acqua oggi non è quella di 5 o più secoli fa..e anche la scelta del legname e la stessa pianta in piedi era ben altro..

Mi scuso per i ripetuti OT (ora smetto), vorrei partecipare alla discussione ma non ho mezzi e esperienza per postare dei dati in tabella.. :oops:


29/05/2011, 11:20
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
forse ho frainteso la discussione. vorrei sapere: qual'è il motivo di una ricerca così? son certamente cose interessanti da sapere ma è visto in un ottica di costruzione di archi o in generale sui legni?
se lo scopo fosse trovare il legno migliore per fare un arco (ma ho capito che non è questo) mi sembra comunque una motivazione da analizzare nello specifico.
bisognerebbe prima capire che tipo di arco, quante libbre, per che scopo lo si vuole utilizzare, quanto dovrebbe durare ecc ecc.
se lo scopo è costruire una barca, altre domande.
se lo scopo fosse costruire ruote di carro uguale, così come assi per pavimenti, per mobili, travi per costruzioni ecc ecc ecc
in sostanza chiedo, per cosa e come dovrebbero essere utilizzati i dati ottenuti? o forse solo per curiosità?

ciao!


29/05/2011, 13:07
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
magin l'ottica è sempre quella dell'arco.


lo scopo non è trovare il legno migliore ma la forma che permette a ciascun legno di essere efficace (e salvare i tassi dallo sterminio :lol: )

insomma conoscere per trovare nuove forme e per spiegare le vecchie.


29/05/2011, 14:27
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Iscritto il: 06/05/2011, 13:03
Messaggi: 103
Località: Cermenate (CO)
Se mi posso permettere..
La premessa è che mi pare scontato che i legnami migliori per l'arco siano quelli con anelli ravvicinati e crescita lenta, mica c'è solo il tasso...ma è altrettanto chiaro e ovvio che tali specie siano protette..
Detto questo, penso che per l'utilizzo di altre essenze sia sperimentabile e valido.
Noto che la tendenza in effetti è quella di cercare in continuazione l'essenza adatta nelle sezioni prevalentemente tonde o a D, facendoci le paturnie per trazione e compressione, e sperimentando spesso le rotture..
Mi chiedo come mai nella storia (anche recente, e escludendo i laminati ovviamente) non si siano fatti più studi sulle rastremazioni e le sezioni piatte che consentono l'uso di altre essenze..e soprattutto il trattamento con sostanze apposite che rendano flettente e fluido il legno..
Magari mi sbaglio.. :oops:


29/05/2011, 15:53
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