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 I Magi di Luglio. 
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Iscritto il: 06/03/2011, 19:31
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Il mio storico di Salvatore è stato fatto con un maggiociondolo da me procurato, vissuto a 1200 metri di altitudine in Valle Palantina in Alpago. Da quel tronco, se non ricordo male, sono stati ricavati sei archi. Ora è di un colore scurissimo, mentre prima di un bel giallo paglierino con bellissime venature. Un inciso: il manico del coltello di Manx è stato fatto con un pezzo di tale maggiociondolo, mentre il legno del fodero dello stesso coltello è in prugno selvatico della stessa valle, trovato un po' più in basso. Ciao, Mirco


07/07/2011, 12:53
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SOtto i mille, se li trovi sei fortunato, altrimenti giornate............................................. nella natura.


07/07/2011, 13:13
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visti anche a 5-600m....
Ciao
Luca


07/07/2011, 13:44
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Località: Verona...
Nitopi ha scritto:
visti anche a 5-600m....
Ciao
Luca

Qui ancora NO!


PS
Ci son due tipi di magio...

Laburnum alpinum.
Il Maggiociondolo alpino (Laburnum alpinum) appartiene alla famiglia delle Fabaceae, dette anche Leguminose, e è una pianta legnosa a portamento arboreo o arbustivo, alta fino a 6 m. Il tronco ha la corteccia bruno-verdastra, liscia, con numerose lenticelle, che si macchia di bianco a causa dei licheni con il passare del tempo. I rami sono ascendenti e flessibili, color verde scuro o verde oliva se giovani, glabri o con pochi peli di consistenza sericea. Il legno odora nettamente di legume. Le gemme sono sparse, appressate, prima piccole e acuminate, poi ogivali e brune. Le radici sono forti, sottili, pollonifere, e formano la classica simbiosi tipica delle Leguminose con batteri azotofissatori. Le foglie sono composte, trifogliate, portate da brachiblasti, con lunghi piccioli. Gli elementi che le costituiscono sono ellittici, acuminati, con la pagina superiore verde lucido e quella inferiore più chiara e opaca, ma entrambe glabre tranne che inferiormente sulla nervatura principale (a differenza del Laburnum anagyroides, il comune Maggiociondolo). Il margine fogliare è intero e sovente ondulato. I fiori ermafroditi che compaiono da maggio a luglio sono molto profumati, abbondanti, riuniti in racemi densi e penduli lunghi fino a 30 cm. Di colore giallo dorato, sono portati su singoli peduncoli pelosi, hanno corolla di 13-15 mm senza maculature rossastre al centro del vessillo (ma a volte se ne vede una leggera traccia). L’impollinazione è entomofila. I frutti sono legumi piatti, glabri, lunghi 30-50 mm e larghi 8-10 mm, con un’ala di 1-2 mm al margine dorsale. Contengono 1-5 semi bruni ciascuno. Dato che la pianta contiene un alcaloide velenoso (la citisina ad azione paralizzante e in certi casi mortale), in tutte le sue parti ma soprattutto nei semi, la sua coltivazione è sconsigliata in luoghi pubblici frequentati da bambini. Nonostante questo i cervi possono cibarsi tranquillamente delle sue foglie, mentre conigli e lepri ne mangiano la corteccia senza problemi.

Laburnum angyroides.
Generalità: piccolo albero deciduo originario dell’Europa centro meridionale, diffusosi anche in Asia e in alcune zone dell’Europa centro settentrionale; ha fusto eretto, talvolta flessuoso, e raggiunge i 6-10 m di altezza. La chioma è ovale, abbastanza disordinata, la corteccia del fusto è di colore marrone grigiastro, liscia e dall’aspetto sericeo, i rami sono di colore grigio, lisci. Il fogliame è pinnato, costituito da tre piccole foglie ovali, di colore verde chiaro, con la pagina inferiore grigia o biancastra. In primavera inoltrata, in genere nel mese di maggio come suggerisce il nome comune della pianta, produce lunghi grappoli di fiori giallo oro, di forma papilionacea, ricordano le infiorescenze del glicine. Ai fiori seguono i frutti, lunghi baccelli scuri che contengono i piccoli semi fertili, simili a piselli marroni. Questi alberelli molto eleganti possono trovare posto in giardino, anche se sono facilmente riscontrabili anche in natura, nelle zone alpine di media altitudine. Nei boschi alpini di media altitudine è presente anche L. alpinum , più resistente al freddo.


07/07/2011, 14:08
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
era nelle Apuane, parecchi anni fa, in un "trekking botanico"... In tutto il giro non abbiamo superato i 900m, e il citiso era proprio all'inizio (anzi, dopo una bella discesa :lol: :lol: ) . Sinceramente non ricordo quale dei due fosse 8)

Ciao
Luca


07/07/2011, 14:55
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