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 Corno di cervo 
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non sono esperto ma... hai provato con il vapore, per raddrizzare?
Un'altra idea ... soluzioni debolmente acide (non avevano l'aceto di vino ma...)
Una terza idea... magari non raddrizzavano ;)

Ciao
Luca


21/12/2011, 12:05
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Salve a tutti,
Ciao Nitopi,
Nitopi ha scritto:
non sono esperto ma... hai provato con il vapore, per raddrizzare?
Un'altra idea ... soluzioni debolmente acide (non avevano l'aceto di vino ma...)
Una terza idea... magari non raddrizzavano ;)
Ciao
Luca

Ad onor del vero non ho ancora provato col vapore.... sai com'è il corno di cervo esposto al vapore o a bollitura, puzza un tantino... e la consorte ha il naso fino. :x
Con sostanze acide non si dovrebbe concludere niente: la cheratina non dovrebbe esserne intaccata anche se, tutto sommato, il corno di cervo è più paragonabile a materiale osseo che a materiale cheratinico.
E' provvisto di "midollo" in cui, mentre è in vita, circola il sangue che lo alimenta, permettendogli di crescere al pari di quello dell'alce ma al contrario dei bovidi dove uno strato di cellule, al pari di quelle che in noi generano le unghie, generano ed ingrandiscono il corno.
Forse, come ipotizzi tu, non lo raddrizzavano e sceglievano nei limiti del possibile tratti lineari.
Debbo sperimentare.
Ciao da Raff


21/12/2011, 14:58
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Ciao ragazzi. Per quel che vale e per piiiccola esperienza mia, solo il corno di cervo Sambar è completamente pieno. Il cervo, diciamo così, nostrano, è un po' spugnoso all'interno e quindi, nel mio caso, facilmente adoperabile per immanicare oggetti (come coltelli ed affini) con codoli non troppo larghi, meglio se si adopera anche un collante tenace. Ciao, Mirco


21/12/2011, 18:11
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peccato era veramente ben riuscito :?


21/12/2011, 18:50
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Salve a tutti,
Ciao Mirco. Il "midollo" nel corno di cervo non sempre dà fastidio, anzi alle volte, come dici tu, è utilissimo in fase di immanicatura. Guarda queste due immanicature, fatte tempo fa e per le quali la "pece" è puramente decorativa:
Allegato:
pugnaliW.jpg

Sono solide e le ho ottenute facendo penetrare il codolo delle lame entro il "midollo".
Del resto basta osservarlo:
Allegato:
corteccia e midollo.jpg

Salta subito all'occhio la sua diversità rispetto alla compattezza dell'esterno del corno.
Il corno di cervo è semplicissimo da lavorare, in un qualche modo lo paragono a quei legni esotici durissimi e del resto gli attrezzi sono gli stessi:
Un seghetto in metallo per dividerlo in pezzi utili; lime, raspe o pietre fortemente abrasive per levigarlo o appiattirlo; lame affilate o schegge di selce per levigare e rendere le superfici liscie; cenere di paglia, di equiseto o argilla finissima in polvere per lucidare.
Tutti attrezzi e materiali che già esistevano nell'età del bronzo.
Vi mostro alcuni pezzi che ho ancora in lavorazione da cui tirar fuori oggettini.
Allegato:
prefatti in corno.jpg

Nitopi, ti chiedo un favore, se posso: mi posteresti la foto del tuo anello da pollice?
Un saluto a tutti
Raff


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22/12/2011, 1:24
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OT... eccolo...
Però ci ho tirato solo una volta con un giunco... devo trovare l'arco adatto...

Allegato:
bagnato.jpg

Allegato:
indossato.jpg


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22/12/2011, 15:58
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Salve a tutti,
Ciao Luca, grazie per la tua prontezza.
Contavo di usare il tuo modello di anello come campione, per tentarne una ricostruzione col corno di cervo, ma essendo il tuo in pelle mi hai fregato!!
Da questo "prefatto" conterei di ricavarne il primo; penso che lo dovrò reinventare.
Allegato:
per anello2.jpg

Contando che il mio pollice ha un diam. di circa 26-27 mm ci entra comodamente misurando il prefatto 36 mm. di diam. esterno.
Altre cosine, quasi pronte, sono queste:
Allegato:
spill-arpione.jpg

Uno spillone per capelli e una punta d'arpione, ma magari andrebbe bene anche per una corta lancia da propulsore.
Altro tentativo di piegatura: ho provato a riscaldare una strisciolina di corno col vapore, già pulita per evitare la puzza del "midollo": mezz'ora di vapore su di una griglietta posta sopra il livello dell'acqua in un pentolino coperto, sul fornello della cucina. Risultato: si rompe lo stesso.
Continua...
Un saluto da Raff


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22/12/2011, 17:24
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ho leggiucchiato in giro e mi pare che il corno di cervo sia essenzialmente sostanza ossea...
Io proverei con l'aceto... ma non so se, una volta ammorbidito, poi sia reversibile :mrgreen: :mrgreen:

Ciao
Luca


22/12/2011, 23:02
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Mi e' venuto in mente... anche l'acido fluoridrico scioglie le ossa.... Ma meglio lasciarlo dove sta.... Che è un pò tanto pericoloso...

Ciao
Luca


22/12/2011, 23:31
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Salve a tutti,
Ciao Nitopi,
Nitopi ha scritto:
ho leggiucchiato in giro e mi pare che il corno di cervo sia essenzialmente sostanza ossea...
Io proverei con l'aceto... ma non so se, una volta ammorbidito, poi sia reversibile :mrgreen: :mrgreen:
Ciao
Luca

Hai ragione, in pratica sono sempre ossa, anche se più resistenti delle ossa dello scheletro.
Ho fatto una prova, or ora con acido cloridrico, con questi risultati:
-Aplicato sullo strato poroso vi è reazione chimica rapida.
-Applicato sullo strato bianco, compatto: vi è reazione chimica normale.
-Applicato sulla cuticola esterna, quella di color marrone, non vi è reazione chimica. Questo indica che più si procede verso l'esterno più diminuisce il componente calcio a favore (forse) di cheratina (?) e cartilagini.
Domani preparo un campioncino e lo immergo in acido diluito e vedremo cosa ne viene fuori.
Per il fatto di poter affermare se 3300 anni fa, circa, potessero applicare la tecnica della sostanza acida direi di sì. Già erano a conoscenza della fermentazione della birra e producevano, usando le bacche di cornus Mas e frutta raccolta, bevande fermentate; tali bevande, se lasciate inacidire danno un acido debole (acido acetico) che potrebbe rendere teneri gli oggetti in corno di cervo da raddrizzare.
Grazie Luca
Saluti da Raff
Ps: l'acido fluridrico lasciamolo stare dovè: è troppo pericoloso. :?


23/12/2011, 0:49
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