Niente di piu facile...
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IL LEGNO E LA SUA STRUTTURA
10
07
2009
Introduzione
Col nome legno si intende quella parte del fusto, dai rami alle radici dei vegetali arborei che si trova al di sotto della corteccia; è formato prevalentemente da fibre e vasi e, nella pianta, ha funzione vascolare e di sostegno. Il legno ha un peso specifico apparente (peso di un metro cubo) generalmente inferiore all’unità, per questo galleggia sull’acqua.
Struttura del legno
Il legno si divide in cinque zone differenti:
1) corteccia: Rivestimento esterno, ha la funzione di proteggere la pianta da intemperie ed attacchi di insetti. Utilizzata per produrre coloranti, sugheri, tannino,resine.
2) libro: Strato formato da fibre lunghe e flessibili; è attraversato dalla linfa.
3) cambio: Strato elastico in cui si formano, ogni anno, gli anelI di accrescimento.
4) parte legnosa: Strato molto ampio che arriva fino al centro dalla pianta. In questo strato ci sono:
verso l’esterno, una zona costituita da cellule sia vive che morte, dove si verifica il passaggio della linfa (alburno)
- all’interno, una zona formata solo da cellule morte, dove la linfa non scorre più (durame); questa zona è più scura, più compatta, più resistente, più dura e più pesante dell’alburno.
5) midollo: Parte centrale del tronco, costituita da cellule spugnose che scompaiono nelle piante vecchie.
Anelli d’accrescimento
Sono anelli concentrici presenti nel cambio, che derivano dall’accrescimento annuale del fusto. Sono costituiti da un tessuto meno compatto formatosi in primavera e da uno più compatto formatosi in estate e in autunno. In inverno la vegetazione si arresta. Ogni anello corrisponde ad un anno della pianta: in questo modo è possibile calcolare l’età di una pianta. Questo concetto è valido solo in zone dove c’è l’alternanza delle stagioni, cioè in luoghi temperati.
Caratteristiche dei legnami
Chimicamente il legno è costituito da cellulosa (50-60%), polisaccaride che prevale nei tessuti giovani, lignina (20-30%), prodotto incrostante abbondante negli strati più vecchi del legno, sostanze minerali, acqua (40% nel legno fresco), (15% in quello stagionato) e eventualmente da tannino, gomme, resine.
Tecnicamente i legnami si dividono in tre gruppi:
A) LEGNI PER L’USO INDUSTRIALE: Comprendono legni concianti, legni tintori, legni odorosi, legni medicinali, legni da cui vengono estratte resine, legni usati nella preparazione della cellulosa, ecc…
B) LEGNAMI DA LAVORO (veri e propri): Usati per le loro proprietà tecniche (durezza, compattezza, omogeneità, lavorabilità, resistenza alla trazione, alla compressione, alla torsione).
Comprendono:
Legnami da costruzione: Molto duri, resistenti agli agenti atmosferici e all’attacco delle muffe e degli insetti; sono usati per la costruzione di ponti, impalcature, costruzioni navali, armature, traversine ferroviarie, pali telegrafici.
Legnami da opera: Resistenti e lavorabili; usati nella falegnameria.
Legnami da intaglio: Utilizzati per scopo ornamentale ed artistico.
Legnami da ebanisteria: duri, di bell’aspetto e di facile pulimentatura; servono per produrre mobili di lusso e per impiallacciature.
Legnami per strumenti musicali: Con particolari proprietà di risonanza.
C) LEGNAMI DA ARDERE: Utilizzati direttamente come combustibili o trasformati in carbone.
Si possono anche classificare nel seguente modo:
secondo la provenienza:
legni resinosi (larice, pino, abete)
latifoglie (pioppo,castagno,betulla, noce, faggio, frassino)
legnami esotici (mogano, teak, palissandro, ebano)
secondo la durezza:
legni duri (quercia, olmo, noce, ciliegio)
legni dolci o teneri (abete, betulla, tiglio, pioppo)
secondo l’impiego:
legnami da pregio (noce, acero, mogano, mansonia) legnami da opera legnami adatti all’industria della sfogliatura o del compensato (pioppo, betulla, faggio)
legnami da impiallacciatura (noce, mogano, mansonia)
legnami adatti alla produzione di cellulosa e di pasta di legno (pioppo, abete, eucalipto) legnami adatti alla produzione di pannelli fibrosi e truciolati.
Proprietà fisiche
colore: bruno [noce, castagno, quercia]
rossastro [larice, tasso, legni tropicali]
giallo [gelso]
nero [ebano]
odore: Ogni legno ha un odore caratteristico che dipende dai compositori volatili dei succhi, degli oli, delle resine. L’odore può essere percettibile solamente quando il legno è fresco oppure può persistere fin dopo la stagionatura, ciò dipende dal tipo di legno.
disegno: E’ condizionato da vari elementi: lucentezza, grana e venatura, che dipendono dal taglio, longitudinale, radiale o trasversale. Se il legno deve essere impiegato con fini estetici, si cerca di evidenziarne i disegni più belli e appariscenti.
ritiro e dilatazione: Il legname è continuamente soggetto a un ritiro (o contrazione) per perdita di umidità e a una dilatazione (o rigonfiamento) per assorbimento di umidità. Contrazione e rigonfiamento variano in ogni tipo di albero a seconda del senso in cui avviene la contrazione.
massa volumica: Consiste nel rapporto tra la massa (in kg) e il volume (in dm3). Varia a seconda del tipo di legno e del grado di umidità (quantità d’acqua contenuta).
Proprietà meccaniche
Le proprietà meccaniche indicano la resistenza di un legname sottoposto a trazione, compressione, flessione; questa resistenza varia a seconda della direzione degli sforzi:
direzione assiale (lungo le fibre),
direzione radiale (perpendicolari agli anelli annuali),
direzione tangenziale (tangente agli anelli annuali).
resistenza alla compressione: Un provino sollecitato in direzione assiale resiste più a lungo, a differenza delle altre due direzioni.
resistenza alla trazione: Il legname resiste bene alla trazione, purché venga sollecitato in direzione assiale. Questa resistenza è 2/3 volte superiore alla comprensione.
resistenza alla flessione: A questa sollecitazione vengono sottoposte le travi: le fibre superiori della tavola si accorciano, sottoposte a una compressione; quelle inferiori, contrariamente, si allungano, sottoposte a trazione, le fibre di mezzo si incurvano.
elasticità: E’ una proprietà posseduta da alcuni legnami, consiste nel potersi curvare e riprendere la forma primitiva senza spaccarsi.
durezza: E’ una proprietà che consiste nella resistenza alla penetrazione di un corpo esterno. In base a ciò i legnami si classificano in: duri o forti (quercia, noce, olmo, ciliegio, faggio) e in dolci o teneri (abete, pioppo, betulla, tiglio). Figura proprietà meccaniche
Proprietà tecnologiche
fendibilità: E’ una proprietà che consiste nel fendersi, cioè spaccarsi sotto l’azione di un cuneo, nel senso delle fibre.
flessibilità o curvabilità: E’ una proprietà che consiste nel lasciarsi incurvare sotto una forza gradualmente crescente e mantenere tale curvatura anche al suo cessare. Questa proprietà è maggiore nel legno verde.
attitudine al taglio: E’ una proprietà di un legno di lasciarsi incidere da un utensile (sega, pialla, scalpello), asportando il materiale sotto forma di truciolo. Questa proprietà varia a seconda della direzione del taglio: è maggiore nel senso longitudinale alle fibre, minore nella direzione ad esse perpendicolari.
attitudine al pulimento: E’ una proprietà secondo la quale i legnami, sottoposti alla levigatura, ottengono una superficie liscia. In genere tutti i legni duri hanno questa proprietà.
Difetti del legno
I difetti che il legno può rappresentare sono i seguenti, raggruppati secondo la causa d’origine:
Difetti dovuti ad agenti atmosferici (vento e gelo):
Provocano sfaldature interne dovute alla precoce morte di gruppi di tessuto, pena l’indebolimento delle difese della pianta.
Difetti dovuti ad agenti patogeni (funghi e insetti):
I funghi provocano il disfacimento di gruppi di cellule, gli insetti scavano “gallerie” all’interno della massa legnosa, intaccandone la resistenza.
Difetti dovuti ai rami: I rami, aventi un andamento diverso dell’asse principale del fusto, presentano gruppi di tessuti diversamente orientati; si vengono così a creare al taglio i cosiddetti nodi del legno, particolarmente dannosi, che provocano distorsioni del legno in opera. I nodi del legno possono però in alcuni casi costituire un pregio; nella radice il diverso e irregolare andamento di alcuni gruppi di tessuti forma dei suggestivi disegni ampiamente sfruttati dai mobilieri a scopo decorativo.
Difetti dovuti a una cattiva stagionatura:
Le tavole possono imbarcarsi, curvarsi o svirgolarsi.
Altro:Un difetto nella costituzione del legno è la cipollatura (il distacco parziale o totale tra due o più anelli).
Figura difetti del legno
Comunque è inutile che cerchi per il tasso, gia provato e straprovato.