A 18 mesi dal taglio o messo mano ad una delle due doghe ricavate da un ramo di tasso regalatomi da una amica di Pombia.
Avevo ricavato due doghe sistemate a stagionare, bloccate con morsetti su un paletto di abete trattato per esterni da 9x9x200 cm, quindi bello rigido.
Queste le doghe:
Bene, ho iniziato a lavorare quella di destra ricavata dalla parte inferiore del ramo, anche per il fatto che non presentava nodi appariscenti.

Tolta la corteccia (molto sottile, non più di 4-5mm), prima sorpresa (almeno per me) l'anello di crescita si presenta con un colore chiaramente rosato e di almeno 3 mm di spessore: non solo ma anche i durame appare poco "colorato", come una sfumatura più carica del colore dell'alburno.
Ho asportato i primi tre anelli: sotto lo strato rosato si presenta uno strato sottilissimo bianco, quindi ancora uno strato rosato di 2 mm ca., un altro strato bianco sottilissimo e così via.
Si lavora facilmente (la stagionatura forse non è completata?) e, sbozzato l'arco, i flettenti sembrano parecchio elastici, malgrado lo spessore ancora rilevante.

Non ricordo in quale intervento il Maghin ha riportato un brano in francese antico dal quale mi è sembrato di capire che esistono due tipi di tasso: uno con alburno bianco (molto adatto per archi) l'altro con alburno rosato; non ho capito se questa essenza è sconsigliata per la costruzione di archi.
Se così fosse sarei capitato proprio bene...

Comunque in questo momento sono in fase di piegatura dei flettenti : sono partito dalle dimensioni di un Holmengaard, riportate ad una lunghezza di 168cm (66"), mantenendo larghezza e spessore della manicatura e dei flettenti..... poi ho ceduto alla tentazione di piegare flettenti.
Altra sorpresa: scaldo sulla pentola con acqua in ebollizione per un'ora ca. Abitualmente con il tasso alla fine dell'operazione ottengo un liquido residuo decisamente colorato di marrone; in questo caso niente ...in pratica l'acqua non è limpida... ma neppure colorata.
Qualcuno ha fatto esperienze di questo tipo e sa che cosa ci si può aspettare?

Ammesso che si ottenga un risultato accettabile dopo una prima bilanciatura lo riporrò in dima fino alla primavera prossima... e poi vedremo che accadrà.

https://www.sagittando.it/forum/viewtopic.php?f=11&t=22

dovrebbe essere questo.

tasso portoghese e tasso italiano o tasso rosso e tasso bianco

solo col rosso si ottengono elevati libbraggi , il bianco tuttavia e lo stesso elastico mi pare di aver capito.

La doga rotta oggetto del mio post

https://www.sagittando.it/forum/viewtopic.php?f=30&t=609

più in dettaglio quella delle foto postate il 21 giugno 2011, è stata tratta dalla parte terminale del ramo di Taccons, non ha fato una bella fine, ma ho certamente delle colpe gravi perchè l'ho voluta forzare troppo.

Taccons, scusa per quello che ho combinato

Ciao Giorgio

Giorgio, spero di essere più fortunato..... e se il tipo di legno fosse meno adatto per costruire archi?
Secondo Bac (grazie per l'informazione), se il mio tasso fosse del tipo rosso (di romania?) dovrei ricavare un buon libraggio? Me l'auguro... ma sembrerebbe non solo più duro ad aprirsi, ma anche più incline a rompersi.
Domani devo assentarmi per un breve periodo, vedremo al ritorno il risultato della prima curvatura..

Però rileggendo il testo in inglese, dato che quello francese antico è .... proprio antico, mi sembra di capire che ci si riferisca per quanto riguarda il colore bianco=portoghese; rosso=italiano) al durame, non all'alburno.
Se così fosse rimane qualcosa in sospeso anche perchè dopo aver controllato la seconda doga, ricavata dalla parte superiore del ramo, gli anelli di alburno appaiono decisamente bianchi.

Ho guardato attentamente anche la rottura della parte di ramo che Giorgio aveva tentato di raddrizzare: nel lavorare la doga con la roncola a me il durame veniva via a scaglie; in piccolo le spaccature seguivano la forma di quella macroscopica della doga di Giorgio.... vorrà dire qualcosa? Mah! Non mi resta che aspettare l'evoluzione del lavoro.

aspetto anche io il parere di chi conosce bene il tasso, comunque tempo fa trovai dei rami rotti sotto a un tasso che avevano complessivamente una dozzina di anelli e il colore era mezzo rosato, non presentavano durame.
pare che i tassi crescano velocemente nei primi anni creando polloni dritti e privi di durame , dopodichè rallentano la crescita e gli anelli centrali diverrebbero di colore rosso .
che il colore rosato rapresenti la transizione?

quanti anelli hanno per pollice le doghe in questione?

secondo me Taccons l'hai già maltrattato,
il tasso ha un carattereraccio
son curiosissimo di vedere tutti i passaggi,
non dargliela vinta!
se lo devi frustare chiedi a Nicodeemo, il supremo totrturatore

Per il colore dipende anche su che terreno è cresciuto: da un versante nord a uno sud della stessa collina ho dnotato differenze abissali tra una sezione e l'altra,
quanti anelli conti per cm su albuno e/o durame?
in bocca al lupo e buoni trucioli
Manx

Per ora il tutto è stato posto in dima e lì rimarrà almeno fino a febbraio inoltrato.
Ho alcune foto che possono darvi un'idea della situazione. Non ho contato gli anelli di crescita, ma tolti i primi tre, spessi, gli altri sono decisamente più sottili. Il dorso è praticamente privo di protuberanze dovute a nodi significativi.
Sui puntali ho incollato un rinforzo in osso (tibia di manzo) da sagomare a suo tempo.

Ciao Taccons, se posso esprimere un parere, l'osso io l'avrei sagomato prima di incollarlo e il motivo è semplice, Per lavorare la tibia di manzo devi andare di lima e cartavetrata e se casomai sgarri un colpo? che succede al legno? e poi è più comodo sagomare il pezzo magari bloccandolo in morsa e passandolo su una superficie liscia per la lucidatura. Inoltre lasciandolo per dopo avresti potuto procedere alla stabilizzazione dell'osso (se Peppe legge: scusa Pe' sto un poco incasinato e non ho potuto descrivere il procedimento, lo farò presto perdono ) per migliorarne le prestazioni.
Per l'arco invece è proprio bello!
Ciao
Francesco

Grazie Francesco per i consigli... io di ossa non me ne intendo proprio. I due riporti li avevo preparati tanto tempo addietro e confesso che non so che vuol dire "osso stabilizzato".
Per la sua lavorazione non credo di aver problemi con lime e affini (userò anche un Dremel per i raccordi sul dorso), anche perchè il manufatto è ancora molto grezzo e devo asportare parecchio materiale: la foto, preliminare, non rende bene l'idea dell'avanzamento lavori....
Quando lo riprenderò in mano avremo modo di approfondire il discorso.
Ciao.