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 Biocomposito laminato Grozer 
Autore Messaggio

Iscritto il: 01/10/2013, 17:05
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Mr.Jungle ha scritto:
Molte grazie a tutti!
In effetti pare ci sia un rinforzo di fibra fra corno e il core in legno...
Comunque ieri mi son deciso ed ho fatto il bonifico...
Attendo fiducioso e vi aggiorno su come è andata.

Paride posso chiederti quale è stata la tua mancanza e cosa devo evitare con questo tipo di arco?
(se preferisci rispondi pure in privato)

Di nuovo grazie a tutti!


Certo! Ti rispondo volentieri (anche se non credo che riguardi solo gli archi di Grozer). Mi sento di aver fatto veramente una cavolata e mi vergogno un po, a dire il vero. Ma non ho mai nascosto di essere un principiante, del resto. Mi servirà da esperienza...

Leggiti sul sito le sue raccomandazioni. Io l'ho fatto ma me ne è sfuggita una, proprio quella che mi ha combinato il casino. Orientavo l'arco a caso, come mi capitava. Invece, cosa che ho scoperto essere ovvia dopo, anche gli archi riflessi senza finestra hanno un flettente superiore e uno inferiore. Questo ha causato un'asimetria del mio mongolo in corrispondenza dell'impugnatura. Io me ne sono accorto un paio di settimane fa ma chissa da quando ce l'avevo (forse).

Questi archi sono comunque più simili a laminati che a compositi veri, per cui non pensavo che quest'asimmetria fosse normale (non ho fatto in tempo a chiederglielo). A dire il vero, sempre sul suo sito, lui contempla questa possibilità e ti dice di correggere la geometria dell'arco, finchè questa non rientra o diventa comunque accettabile. Infatti non è detto che sia stato quello a rompermelo, quanto la mia paura: credo cioè di aver esagerato con le correzioni, forse con troppa forza o per troppo tempo e infatti mentre lo piegavo con un ginocchio (il flettente da correggere) il corno ha ceduto.

Poi se è dipeso esclusivamente da questo io non posso certo saperlo con certezza, ma di sicuro gli ho dato una bella mano.
Fatto sta che ho inviato le foto e mi hanno subito spedito l'indirizzo per ripararlo.
Spero di esserti stato d'aiuto.


18/06/2014, 15:52
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saracenbow ha scritto:
la frequenza delle rotture e' abbastanza alta. Ne ricevo segnalazioni da un po' di amici in rete. Spesso la parte che cede e' il polimero che viene spacciato x corno ( ho avuto conferma da un mio amico che ne ha bruciato un pezzetto ed emanava il caratteristico odore di plastica bruciata. Il corno quando brucia ha lo stesso odore dei capelli bruciati). Ci sono stati cedimenti anche sul dorso, ciò e' certamente dovuto ad un'applicazione del tendine di non ottima qualità


Io non discuto sulla qualità dei materiali. Anzi non ho mai pensato di aver acquistato a soli 300 euri il non plus ultra dell'arceria. Per il resto cosa c'è da dire, molti ne sono soddisfatti, in tutto il mondo. Ci sono rotture, ovvio. Bisogna sempre vedere la percentuale e le modalità per cui si rompono. Io molto onestamente ho ammesso la mia. Se ricapiterà di nuovo, questa volta usandolo correttamente, potrò dire che quantomeno il mio esemplare era fallato. ma per questa volta non posso prendermela con l'arco.


18/06/2014, 16:02
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Iscritto il: 16/06/2014, 17:53
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Ecco che come promesso e con un po di ritardo vi aggiorno...
Come previsto nessun tipo di problemi con spedizione ecc, l'arco dopo una settimana è arrivato con le sue frecce e devo dire che sono molto soddisfatto dell'acquisto pur non intendendomi moltissimo.
Vi confermo che sotto al corno sembra proprio che ci sia un rinforzo di una qualche fibra che tuttavia risulta invisibile, la lavorazione è comunque abbastanza curata e precisa sia per l'arco che per le frecce Padar!
Grazie ancora del supporto.
Salute a tutti!


24/07/2014, 21:30
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Qualche foto....... :D


24/07/2014, 21:58
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Io ne ho uno cosi, biocomposite hungarian short da 50#, lo uso da 2 anni e nessun problema :)

è il mio secondo arco in ordine di tempo, il prossimo lo prenderò sicuramente composito al 100% :)

Io lo pagai 285 € se non ricordo male, spedito tramite poste austriache, arrivo dopo una settimana circa.

Saluti


25/07/2014, 11:36
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Iscritto il: 26/01/2015, 20:54
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Ciao a tutti sono di Bergamo e vorrei acquistare uno di questi archi ma non così, a "scatola chiusa"............. Qualcuno mi può indicare dove possibile provarli senza dover fare mille kilometri ? :?


16/07/2015, 9:46
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Iscritto il: 02/01/2015, 14:51
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Località: Pisa
La mia risposta è un po' tardiva, ma poco male. Ho acquistato diversi archi da Grozer, tutti del tipo "biocomposito" fuorché l'ultimo, un "Laminated TRH II – Indian bow 48#" dalla linea particolarmente accattivante e decorato molto bene. Nessun timore per la serietà commerciale,alla ricezione del pagamento il materiale viene spedito con grande tempestività e ben confezionato. Per la qualità, è piuttosto buona e più che buona in relazione al prezzo. Di due dei suoi archi (un biocomposito turco corto da 40# e il Laminated TRH II – Indian bow 48#) ho avuto agio di determinare con cura le caratteristiche fondamentali (massa virtuale, energia persa per isteresi, velocità limite di chiusura calcolata per una freccia di massa nulla), e probabilmente in un prossimo futuro pubblicherò su questo sito i risultati ottenuti; posso anticipare che dal punto di vista balistico l'arco biocomposito turco corto è nettamente migliore dell'arco hindu TRH II. Gli altri archi che ho preso da Grozer sono: uno scita biocomposito da 39#; un baskhiri da 35# (il primo arco che avevo acquistato da Grozer); un "assiro" da 40#.
Devo subito premettere che - alla verifica sperimentale dei grafici di trazione, ho scoperto che i libbraggi nominali degli archi di Grozer non sono gli allunghi AMO ma gli allunghi fisiologici - o come uno li vuole chiamare, cioè, quelli al lato interno dell'impugnatura; ossia, l'arco da 40# sviluppa 40# non all'allungo AMO di 28" ma all'allungo AMO di (28+1.75)" ossia di 29"e 3/4, mentre a 28" AMO "pesa" 36.8#. Tenerne conto per la scelta dello spine delle frecce.
Riguardo ai materiali, Grozer stesso specifica che il cosiddetto "pressed horn" non è corno ma un materiale composito di sua produzione (con cui, tra l'altro, costruisce anche dei telai di bicicletta). Meccanicamente sembra possedere proprietà simili a quelle del corno, di cui anche ha l'apparenza. Lo strato di tendine è ottenuto, per quanto so e a quanto sembra anche all'apparenza, con tendine animale, incollato però con colle moderne -non so se epossidiche, poliuretaniche, o altro ancora - invece che col sistema classico antico delle colle di origine animale (colla di tendini, colla di vescica natatoria di storioni o altri pesci, ecc), che richiede lavorazioni accurate a strati successivi e lunghissimi tempi di essiccazione - nonché costi di altro ordine.
Tra il legno e lo strato di pressed horn, e similmente tra il legno e lo strato di tendine, è interposto un sottile strato di fibra di vetro, però la sua posizione interna, e non esterna, rispetto al "corno" e al tendine, sembra denotare un ruolo di semplice rinforzo dell'anima di legno piuttosto che un ruolo attivo come nel caso degli archi laminati in fibra di vetro o in carbonio.
In conclusione sono archi piuttosto belli a vedersi, di qualità almeno onesta o addirittura buona, e resistenti all'uso salvo sempre possibili eccezioni (ma questo vale per qualunque arco di qualunque costruttore). Io non ho avuto problemi di sorta, coi modelli biocompositi. Il modello hindu TRH II è più critico per l'incordatura, richiede le attenzioni di un arco di corno, e in definitiva, il gioco non vale la candela (salvo per l'estetica), perché il rendimento in termini balistici non è poi così alto se confrontato, ad esempio, col modello biocomposito turco corto.


17/07/2015, 11:08
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Ti ringrazio per le preziose info , puoi dirmi qualcosa in riguardo allo sciita : es... stabilità, handshock, fluidità di apertura ,rendimento.... grazie , Roberto.


17/07/2015, 13:40
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roberto56 ha scritto:
Ti ringrazio per le preziose info , puoi dirmi qualcosa in riguardo allo sciita : es... stabilità, handshock, fluidità di apertura ,rendimento.... grazie , Roberto.

Non ho fatto misure per ora su questo arco, e le impressioni soggettive non amo condividerle perché appunto sono solo impressioni, e sono soggettive. Spesso uno crede di avere certe sensazioni che in realtà sono solo autosuggestioni legate a quello che uno si aspetta di dover sentire... Tutto quello che posso osservare è che, grazie al brace-height molto piccolo, a parità di allungo la freccia ha un percorso più lungo in cui viene accelerata, e questo presumibilmente comporta una velocità iniziale più alta. Però per parlare con cognizione di causa bisognerebbe aver misurato le velocità di uscita delle frecce. L'attrezzatura necessaria io non ce l'ho, ho però potuto fare misure su alcuni archi grazie all'amicizia di Maurizio Mazzantini, mastro arcaio di grande livello, che ha messo a punto sia un'ottima apparecchiatura per registrare le curve di trazione, sia un sistema piuttosto evoluto (ancora in fase di perfezionamento) per misurare la velocità delle frecce, con rilascio meccanico agli allunghi esatti desiderati. Sta a una trentina di chilometri da dove sto io; quando avrà la possibilità gli chiederò se posso andare a fare un po' di misure da lui.
Nel frattempo, sì, non è male, per quel che posso giudicare soggettivamente. Hand shock molto modesto, anche se, mi sembra, un po' di più che non l'arco turco corto (che ne ha poco o niente, grazie a una massa virtuale che non arriva a sei grammi). Tieni conto però che i veri archi sciti originali, secondo le risultanze archeologiche, sembra avessero una struttura totalmente diversa, con una lamina di corno messa verticalmente tra due guance di legno, e un'altra lamina di corno messa invece di piatto sul ventre come la metteremmo noi ora, il tutto completamente avvolto in strati di tendine... e secondo le ricostruzioni di Karpowicz, il ricciolo e tutte le zone terminali erano praticamente rigide ... il che non sembra dovere essere stata una gran bella idea, per come la vedo io. Sicché gli archi di foggia scita che vengono costruiti oggidì non hanno in realtà molta somiglianza strutturale con quelli originari (dei quali probabilmente faceva parte anche il famoso arco di Odisseo/Ulisse bonanima, e originariamente di Eurito: uno dei due grandi archi della mitologia, assieme a quello di Eracle/Ercole passato poi a Filottete).
Ciao,
Franco


17/07/2015, 14:21
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